Balatro – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Può un solo sviluppatore realizzare il deckbuilder roguelike a tema poker di cui il mondo non sapeva di avere bisogno prima dello Steam Next Fest 2024? La risposta è sì e non sto affatto bluffando, Balatro è pronto a dimostrarlo.

Sviluppatore / Publisher: LocalThunk / Playstack Prezzo: € 13,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI:Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data d’uscita: Già disponibile

Un mio amico diceva sempre: “ogni idraulico sa quando inizia a lavorare, ma non sa quando finisce”. Con Balatro funziona esattamente allo stesso modo sicché un avvertimento è d’uopo: se vi piacciono i videogiochi e il poker siete già spacciati, la prima mano vi sarà fatale. Si sa quando si inizia a giocare, non si sa quando si finisce.

Giusto un breve tutorial utile per apprendere le basi di un gameplay terribilmente semplice (in teoria) e incredibilmente efficace (in pratica), poi si va dritti al punto, subito sul tavolo verde – diciamo multicolor, via – a farsi le ossa. Effetto CRT opzionale, pixel art vintage e soundtrack synthwave ad ammaliare i sensi e rafforzare l’ipnosi, manca solo George Clooney che dice “Balatro, what else?” perché non serve altro per lasciarsi tutto alle spalle per una quantità di tempo indefinita. E allora giochiamola, ‘sta partita col destino travestito da IA.

BALATRO, IN TEORIA

All’inizio di ogni sessione si parte con un mazzo da 52 carte da poker standard. Fra un avversario e l’altro, possiamo acquistare nello shop – valuta permettendo, si ottiene in base alle performance in ogni round – carte di vario genere come consumabili che modificano valori e comportamento delle nostre altre carte, effetti e bonus assortiti, Jolly che aggiungono sinergie fuori di testa, pack di carte extra e molto, moltissimo altro. Ci sono talmente tante possibilità di personalizzazione che quasi non se ne vede la fine. In base alle carte giocate e alle interazioni previste dal nostro deck, ogni mano valida ci fa guadagnare un punteggio determinato da Fiche*Moltiplicatore.

Ci sono talmente tante possibilità di personalizzazione del proprio deck che quasi non se ne vede la fine

Dimenticavo: ogni carta vale un certo ammontare di Fiche (un 2 vale 2 Fiche, ad esempio), le quali contribuiscono a incrementare il punteggio di una giocata, a condizione che sia una mano di poker valida. Nel corso delle partite, dunque, dobbiamo combinare le mani di poker valide con le molteplici sinergie esistenti fra le nostre carte “normali”, i Jolly, i Tarocchi, le Planetarie, le Spettrali e i Voucher di cui è composto il nostro mazzo.

Dopo ogni partita vinta si fa tappa nello shop. Le possibilità di personalizzazione del deck sono tantissime.

Il fine è sempre pareggiare o superare il punteggio prestabilito che caratterizza ogni Piccolo Buio, Grande Buio e Buio Boss con abilità casuali che dovremo affrontare in ciascuno degli otto livelli disponibili quando si avvia una nuova sessione, la modalità principale.

il fine è sempre pareggiare o superare il punteggio prestabilito che caratterizza ogni Piccolo Buio, Grande Buio e Buio Boss

Tutto chiaro? Immagino di no, in effetti sembra una spiegazione di Luca Giurato, ma date un occhio al trailer del gioco e capirete cosa intendo. Fondamentalmente il gioco obbliga a lambiccarsi il cervello per costruire, “strada facendo”, un mazzo capace di dare vita a combinazioni clamorose, le quali facciano schizzare alle stelle i punteggi delle nostre mani e ci consentano di superare ogni ostacolo sul nostro cammino.

BALATRO, IN PRATICA

Ecco qualche numero, giusto per aiutarvi a comprendere quale assurda profondità si nasconde in un gameplay semplice soltanto in teoria. Ci sono 150 Jolly con abilità uniche capaci di cambiare il volto di una run, 15 mazzi con modificatori diversi tra cui scegliere in ciascuna sessione, 5 possibili varianti di ciascun Jolly che aggiungono ulteriori abilità, 22 varianti di Tarocchi che possono potenziare le carte da gioco normali, 11 Carte Planetarie che permettono di aumentare di livello le mani di poker (ogni mano ha il suo valore base Fiche*Molt, aumentando il livello aumenta questo valore) e 32 Voucher che permettono di ricevere potenziamenti permanenti durante la sessione attuale. A ciò bisogna aggiungere i Patti, gli Interessi e i malus in cui ci si può imbattere, così come le dinamiche proprie del poker.

Con un Full e le sinergie con quei Jolly ho totalizzato 13.726 punti, abbastanza per sconfiggere il Piccolo Buio dell’Ante 4 (ce ne volevano 6.000).

Tutto questo ben di Dio va miscelato con estrema cura mentre, round dopo round, si cerca di creare il deck perfetto, ma va anche sbloccato giocando, vincendo e perdendo. Oh sì, perdere è normale e ancor di più lo è all’inizio, quando bisogna prenderci la mano prima di ritrovarsi irrimediabilmente, inevitabilmente sedotti dal geniale parto della mente di LocalThunk. Cosa sono quelle facce? Balatro è un roguelike, non ve l’avevo ancora detto? Sì ma niente di serio, non vi preoccupate (non è vero, sa il fatto suo). E comunque è talmente stimolante e assuefacente che non è un dramma quando dice male, del resto stiamo pur sempre parlando di un gioco di carte ergo una percentuale di casualità è da mettere in conto.

BALATRO, INFINE

Balatro sprigiona creatività e passione da ogni pixel. È un deckbuilder artigianale realizzato con amore in ogni suo dettaglio. Giocarci è semplice, barcamenarsi in nuove sessioni ai livelli di difficoltà maggiori, nelle Sfide e con tutto quel che offre lo è decisamente meno, ma il bello è anche questo. Dall’inizio alla fine, ammesso che si trovi la forza di abbandonarlo, col sorriso beffardo del Joker, Balatro invita a partecipare a un tour nella fantasia altrui da cui il giocatore è chiamato a tirar fuori il meglio che può con i mezzi che si sceglie.

Balatro sprigiona creatività e passione da ogni pixel, è un deckbuilder artigianale realizzato con passione certosina in ogni suo dettaglio

Come fossero tanti ingranaggi di uno psichedelico orologio che non sbaglia un rintocco, i differenti elementi del gameplay contribuiscono, con diabolico equilibrio, a spingerti a sperimentare sinergie e combinazioni che, come per magia, profumano costantemente di fresco. Lo sai che c’è il trucco eppure non lo vedi, non vuoi nemmeno scoprirlo perché sei troppo impegnato a dubitare delle tue ultime decisioni (avrò fatto bene a vendere quel Jolly per quell’altro? Era meglio potenziare il Full anziché la Scala?), a domandarti se è meglio giocare quella Doppia Coppia oppure scartare X carte per provare a cercare qualcos’altro, a calcolare Fiche e Molt mentre giochi l’ultima mano e ti rimangono zero scarti. Così vanno le cose finché, senza rendertene conto, non finisci per perdere la cognizione del tempo. Che è notoriamente poco e, dunque, mai abbastanza. Quello da dedicare a Balatro, naturalmente.

Balatro

Per superare questo Boss bisogna ottenere un punteggio di 2.800 con una sola mano a disposizione e tre scarti. Spoiler: ho fatto 3.984 punti.

Credetemi, fatico a trovargli dei difetti veri e propri, forse sulla difficoltà si potrebbe avere qualcosa da ridire. Piuttosto sono curioso di scoprire dove può arrivare questo magnifico esemplare di deckbuilder roguelike dalla personalità irresistibile, ricco di idee brillanti, che costa 14€ e che gira su qualsiasi cosa. È persino presente la traduzione in italiano (in Beta, tuttavia funziona già bene), dai. Dal punto di vista del concept è una spettacolare ventata d’originalità in un panorama sempre più affollato, da cui non è mica facile emergere. Inoltre, grazie a un virtuoso gameplay dalle meccaniche finemente ricercate, svolge maledettamente bene il suo dovere: tenerti incollato al monitor finché morte non vi separi. Anzi, anche al di là della morte perché quella virtuale è solo un bluff.

In Breve: Balatro finisce con pieno merito nella categoria dei colpi di genio. La ricetta da cui nasce il suo sexy gameplay è semplice ed elaborata allo stesso tempo, ed è proprio questo il grande punto di forza di un deckbuilder roguelike originale, carismatico, impegnativo ma anche profondamente personalizzabile. Ogni singolo elemento di questa piccola, grande perla contribuisce a rendere ogni sessione differente rispetto alla precedente anche dopo svariate ore trascorse a farsi il mazzo, una sorta di miracolo videoludico se pensiamo che dietro al progetto c’è una persona sola nonché la dimostrazione che le buone idee, la passione e il talento fanno la differenza.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i5-10210U, 16 GB RAM, SSD, GPU integrata
Com’è, Come Gira: A bombazza in Full HD su un portatile decisamente non adatto al gaming. Come si evince dalle immagini, il comparto tecnico vintage è funzionale all’esperienza, dotato di charme d’altri tempi e psichedelico al punto giusto.

 

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Pro

  • Gameplay clamorosamente assuefacente / Idea di base semplice ed efficace / È un deckbuilder d'autore, originale ed estremamente solido

Contro

  • Fa venire le occhiaie e voglia di mollare tutto per giocare.
9

Ottimo

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