Otto draghi da sconfiggere per otto principesse da salvare in Battle Kingdom, l’ultima fatica di Trevor Storey e del gruppo Icon64!
C’era una volta un regno incantato dove, in barba a ogni anelito di modernità e a ogni vezzo gender-fluid, ognuno aveva il suo ruolo ben stereotipato: i draghi non erano grossi uccelli da compagnia ammaestrati da vichinghi, ma creature malvagie che rapivano le principesse e le nascondevano nei castelli; le principesse, dal canto loro, non erano self-made women che anelavano la parità e l’indipendenza, ma erano lì apposta per farsi rapire dai draghi e salvare dai cavalieri; i cavalieri, infine, erano i coraggiosi e indefessi eroi del quartiere che correvano a salvare le principesse, bardati nelle loro virilissime e lucide armature. A rigor di definizione, tuttavia, il cavaliere senza macchia e senza paura che pilotiamo in Battle Kingdom tecnicamente non è un cavaliere, perché non ha un cavallo: è un arciere, che per farsi strada – a piedi – tra i suoi nemici scocca delle micidiali frecce col suo arco. E non ha neanche un’armatura: basta che riceva un colpo, o un contatto troppo ravvicinato con un nemico e zac, il tristo mietitore se lo porta via! Insomma, verrebbe proprio da chiedersi, ma che razza di cavalie… pardon, di eroe sarà mai?
WIZARD OF WOR IN SALSA MEDIEVALE
Battle Kingdom è l’ultima fatica di Trevor Storey e del team di sviluppo Icon64 che, almeno qui sulle pagina di TGM, abbiamo avuto modo di apprezzare per Shadow Over Hawksmill e The Isle of the Cursed Prophet. Un gruppo di professionisti a suo modo eclettico, capace di spaziare tra diversi generi di gioco mantenendo uno stile inconfondibile e un’elevata capacità tecnica. Stavolta, Trevor e compari si sono lanciati nella rivisitazione di un grande classico, Wizard of Wor, dandogli un’ambientazione medievale e lasciando al giocatore una maggiore libertà di movimento.
Ogni livello inizia sulla cartina del famoso regno incantato: in realtà non è altro che una cittadella che sorge attorno a un castello. Tra tutti gli edifici che la compongono, il computer ne sceglie a caso una dozzina, marcando le loro porte d’ingresso in giallo sulla cartina, e nasconde in ciascuno di essi un oggetto utile alla soluzione. Per ottenerlo, dobbiamo entrare in questi edifici, fare secchi tutti i mostri che troviamo al loro interno e, una volta completata la mattanza, recuperare l’oggetto che ci serve, abbandonato dall’ultimo nemico.
Continua nella prossima pagina…
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