WRECKFEST, OVERWATCH, ROCKET LEAGUE: C’È BEN PIÙ DI UN’ISPIRAZIONE ALLA BASE DI DESTRUCTION ALLSTARS

Solo gli screenshot possono catturare questi momenti bizzarri, mentre sullo sfondo esplode la qualsiasi.
Ben altra cosa sono i poteri, quelli sì capaci di spostare gli equilibri di una partita. Ognuna delle 16 star ha un’abilità speciale (Breaker) e un bolide personale dotato di un equipaggiamento unico e fuori dal comune, con Shyft capace ad esempio di attivare una mimetizzazione ottica che lo fa sparire per qualche secondo dalle retine e dai radar, la Shredder del bestiale Blue Fang, moderno Uomo Tigre “che lotta contro il male” (ma più per conto suo), a incutere timore con le lame rotanti montate sul cofano, Genesis che con le sue protesi agli arti inferiori è capace di generare velocità impensabili, tenendosi stretto il record nella disciplina, esattamente come la sua Callisto, metà automobile, metà jet.
DESTRUCTION ALLSTARS PRESENTA UN ROSTER VARIEGATO, CON UN LOOK DA POP STAR CONTEMPORANEE IN CHIAVE HAPPY-CYBERPUNK

Jian sbalzato dall’onda d’urto dell’esplosione è quasi una scena da Lago dei Cigni della distruzione.
Perché poi è come sempre nel caos che un gioco come Destruction AllStars dà il meglio, lì, nella mischia, defenestrati dal parabrezza dopo un impatto devastante, circondati da un marasma di ferraglia fumante; una schivata, un salto a parete per raccogliere i preziosi frammenti rossi che ricaricano le special, un cenno di L1 per richiamare la nostra fuori-serie mentre il telecronista ne preannuncia l’arrivo, esaltatissimo. Una sgommata e via, uno, due, tre botte ai primi che capitano e poi su per la parabolica, ritrovandoci quasi capovolti e poi in picchiata lasciandoci dietro un paio di scie fiammeggianti.
Continua nella prossima pagina…