Destruction AllStars – Recensione

PS5

WRECKFEST, OVERWATCH, ROCKET LEAGUE: C’È BEN PIÙ DI UN’ISPIRAZIONE ALLA BASE DI DESTRUCTION ALLSTARS

Questa la base, super-intuitiva, abbastanza esaltante da risultare immediatamente magnetica, alternando letali accelerazioni là, verso quel mucchio di concorrenti, tentando lo strike, schivate in freno a mano e salti a parete per raggiungere un mezzo nuovo fiammante e profumato di concessionaria il più velocemente possibile, esibendosi in un parkour capace di esaltare la folla. Ma c’è ancora qualche chicca a impreziosire il gameplay. Come la possibilità, con un pizzico di incoscienza, di tentare il furto d’auto con destrezza, buttandosi nella mischia, schivando e balzando sul tetto di un avversario per dare vita ad un quick time event che vedrà il ladro costretto a premere il tasto giusto e il guidatore a disarcionarlo sterzando a destra e a manca imbizzarrito. Il successo di questa azzardata manovra ci metterà davanti alla scelta di prendere effettivamente il controllo del veicolo oppure di sabotarlo e farlo esplodere come un fuoco d’artificio, guadagnando punti; cosa ben più allettante vista la quantità di mezzi sparsi nell’arena, chiavi in mano e a totale disposizione dei concorrenti.

Destruction AllStars Recensione

Solo gli screenshot possono catturare questi momenti bizzarri, mentre sullo sfondo esplode la qualsiasi.

Ben altra cosa sono i poteri, quelli sì capaci di spostare gli equilibri di una partita. Ognuna delle 16 star ha un’abilità speciale (Breaker) e un bolide personale dotato di un equipaggiamento unico e fuori dal comune, con Shyft capace ad esempio di attivare una mimetizzazione ottica che lo fa sparire per qualche secondo dalle retine e dai radar, la Shredder del bestiale Blue Fang, moderno Uomo Tigre “che lotta contro il male” (ma più per conto suo), a incutere timore con le lame rotanti montate sul cofano, Genesis che con le sue protesi agli arti inferiori è capace di generare velocità impensabili, tenendosi stretto il record nella disciplina, esattamente come la sua Callisto, metà automobile, metà jet.

DESTRUCTION ALLSTARS PRESENTA UN ROSTER VARIEGATO, CON UN LOOK DA POP STAR CONTEMPORANEE IN CHIAVE HAPPY-CYBERPUNK

Un roster variegato, inclusivo e super-cool a livello meramente estetico, con quei look da pop-star contemporanee rivisitato in chiave happy-cyberpunk che devo dire rimane abbastanza impresso. Merito anche del lavoro fatto sulle animazioni, facciali e fisiche, di ognuno, così plastiche, rotonde, piene e caratterizzanti, curatissime, dagli ammiccamenti pre-match fino alle provocazioni, tanto da far accettare di buon grado l’elemento platform anche a chi avrebbe voluto un demolition-racing puro e semplice.

Destruction AllStars Recensione

Jian sbalzato dall’onda d’urto dell’esplosione è quasi una scena da Lago dei Cigni della distruzione.

Perché poi è come sempre nel caos che un gioco come Destruction AllStars dà il meglio, lì, nella mischia, defenestrati dal parabrezza dopo un impatto devastante, circondati da un marasma di ferraglia fumante; una schivata, un salto a parete per raccogliere i preziosi frammenti rossi che ricaricano le special, un cenno di L1 per richiamare la nostra fuori-serie mentre il telecronista ne preannuncia l’arrivo, esaltatissimo. Una sgommata e via, uno, due, tre botte ai primi che capitano e poi su per la parabolica, ritrovandoci quasi capovolti e poi in picchiata lasciandoci dietro un paio di scie fiammeggianti.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Idea interessante e mood distruttivamente allegro, ben presentato / Tecnicamente fluido, solido e vibrante / Le sfide per giocatore singolo aggiungono carattere al pacchetto.

Contro

  • L’estrema accessibilità assottiglia lo spessore strategico / Le quattro modalità presenti non riescono mai del tutto a reinterpretare il gameplay di base.
7.5

Buono

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