Fabledom – Recensione

PC

Un gestionale nato dalle fiabe, colorato, rilassante e mai frustrante. Se siete in cerca di un gioco perfetto per scacciare lo stress quotidiano, Fabledom è una medicina portentosa.

Sviluppatore / Publisher: Greena Games / Dear Villagers Prezzo: 20,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di lancio: 13 maggio 2024 (uscita della 1.0)

C’era una volta un regno fatato, con una creazione random, pieno di risorse, mappe da esplorare e villaggi da costruire. Un regno fatto di armonia e musica chill dove le uniche preoccupazioni sono le scorte del cibo per l’inverno e qualche orco fuori dal nostro villaggio, ma niente che il paladino del regno non possa tenere a bada.

Poi principi e principesse, maghi, fagioli magici, maialini con le ali e matrimoni tra eredi di regni che segnano infiniti periodi di pace. Non vi nascondo che mi sono avvicinato a Fabledom con un po’ di puzza sotto il naso, per la serie ecco l’ennesimo gestionale tutto colorato, invece mi sono ritrovato a cercare nel web le procedure per ottenere la doppia cittadinanza per il mio regno costruito dopo ore e ore di gioco. Oh, io ci vivrei perfettamente nel mio regno.

FABLEDOM, IL MIO REGNO PER UN CAVALLO

Fabledom è un gioco che, chiuso questo articolo, ho continuato a giocare per molto altro tempo, restandone estasiato ogni ora di più. Sulla carta il progetto è esattamente per come si palesa, un gestionale dove costruire il proprio regno da zero in quella che è una terra fantastica, partorita da una fiaba dei fratelli Grimm. L’approccio al gioco è dei più semplici: ci sono i nostri cittadini, impartiamo degli ordini, costruiamo le prime strutture base quali abitazioni e posti di lavoro legati alla raccolta di risorse, per poi procedere all’evoluzione dell’insediamento, che diverrà città e poi un vero e proprio regno magico.

Umili inizi per un grande regno.

Dove sta la magia di Fabledom? Nel ritmo. Il gioco è un inno al relax, con una musica fanciullesca che ci coccola continuamente, massaggiandoci le tempie con armonia, mentre siamo lì a impartire ordini sulla raccolta del grano, della legna o vediamo i nostri cittadini divertirsi al pub appena costruito.Tutto il ritmo di Fabledom è strutturato secondo il livello di sfida che è praticamente nullo: si procede obiettivi dopo obiettivi che, a differenza di altri titoli, si possono portare avanti senza il timore di un tempo limite o simili. Fabledom dunque è uno di quei giochi estremamente rilassanti all’apparenza, come nelle intenzioni, dato che proprio nella cartella di stampa sono gli stessi sviluppatori che confermano la volontà di creare un titolo scacciapensieri. Comunque vada, con la pioggia, con la tormenta o altri eventi esterni, il nostro villaggio sarà lì.

UNA FIABA SENZA TROPPE PRESSIONI

Le meccaniche con cui il titolo si presenta al via non sono certo di quelle per cui si vorrebbero provare tutte, anche perché parliamo di una struttura ludica già vista altrove, ma ci sono almeno due titoli che più di tutti mi sono tornati alla memoria giocando Fabledom: Tropico e Black & White. Dal secondo il gioco prende l’incursione nelle nostre partite del contesto magico. Può capitare, proprio per dovere di cronaca della mia partita, che un misterioso venditore arrivi in città proponendoci la vendita di un fagiolo magico.

Intrattenitori di un certo calibro qualitativo.

Lì la scelta è duplice, accettare o rifiutare. L’oggetto non è gratis e costa un numero specifico di risorse, ma decidendo di farlo nostro, questo crescerà e sarà visibile sulla nostra mappa, regalando un generale senso di meraviglia e soddisfazione. Cosa che porta successivamente alla voglia di scoprire quali altri oggetti magici siano presenti nel titolo. Del franchise di Tropico invece ne prende la gestione dei nostri cittadini come delle maggior parte di regole per la costruzione e organizzazione delle strutture. Impossibile dunque non notare estreme somiglianze a partire dal libro mastro dove sono registrati tutti i grafici di risorse o simili, assieme alla gestione delle stesse tramite l’assegnazione della forza lavoro, il tutto mentre arriveranno a chiedere un posto letto altre persone, venute da fuori, a cadenza regolare. Come detto, qui la fretta di ospitare o meno nuovi cittadini è relativa: possiamo continuare all’infinito con il nostro piccolo borgo oppure aumentare l’ampiezza del terreno e comprano nuovi lotti attorno a noi. La scelta è nostra, non siamo obbligati ad evolverci, ma chiaramente le migliori chicche di gioco si paleseranno alla diretta evoluzione.

BELLO DA VEDERE E DA GIOCARE

Fabledom è uno di quei giochi che oltre ad essere belli da giocare e ascoltare, è anche una gioia per gli occhi, in particolare la caratterizzazione estetica corre di pari passo ad alcune meccaniche interne. Il ciclo giorno-notte del titolo si arricchisce anche di una gestione delle stagioni, motivo per cui durante l’inverno, sempre segnalato in grande anticipo il suo arrivo, la mappa si riempirà letteralmente di neve, mandando in rovina il raccolto, aumentando il fabbisogno di legna per riscaldare le abitazioni e registrando una carenza del settore agricolo.

Una birretta dopo lavoro come la vedere?

Anche qui, la difficoltà non ci farà registrare perdite significative, ma avremo le classiche conseguenze sul lungo periodo se non siamo pronti all’arrivo del freddo, come una ripartenza difficile durante l’autunno/primavera o la macchina produttiva che rimane ferma per via della mancanza di materie prime nel magazzino. Insomma, niente di davvero così rivoluzionario, ma tutto il pacchetto ludico è riuscito a coinvolgermi al di sopra di qualunque altra produzione anche più grande. Sarà stato l’aspetto rilassante, il comparto estetico o la parentesi fantastica, non so, ma Fablebom è entrato di corsa tra i migliori videogiochi provati quest’anno.

In Breve:  Fabledom è stata una piacevolissima sorpresa. Un gestionale cittadino classico nella costruzione come nelle meccaniche, che saccheggia ampiamente da alcune vecchie glorie del passato, ma il contesto da mondo fantastico tipo fiaba gli regala una cornice accattivante e piacevole da scoprire. L’assenza di una vera difficoltà potrà far storcere il naso, come la sua stessa natura da gioco rilassante, ma per chi apprezzerà questi fattori, sarà un’esperienza più che ottima.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Titolo eseguito alla perfezione sulla configurazione di prova, giocato a risoluzione massima.

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Pro

  • Sorprendentemente rilassante/Il comparto estetico è meraviglioso/La contaminazione dell'elemento fantastico è ben riuscita/Non c'è una vera e propria difficoltà...

Contro

  • ...cosa che potrà non piacere a tutti/La progressione non è così immediata
8.5

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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