Dopo God of War, un altro titolo, dove le divinità proprio non vanno giù alla protagonista e noi ci divertiamo a prendere a mazzate tutti, in Flintlock: The Siege of Dawn.
Sviluppatore / Publisher: A44 Games/Kepler Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam/Epic), PlayStation 4/5, Xbox Series X/S Data di lancio: 18 luglio 2024
Non che le sperimentazioni dispiacciano, anzi: rimaniamo sempre estremamente affascinati da quei videogiochi che cercano il terreno fuori da confini preimpostati. Con grande stupore c’è da chiedersi ancora come sia stato possibile che Death Stranding abbia visto luce, con quell’idea folle di creare meccaniche di gioco attorno la fatica, avviluppando tutto in un mondo dove non è più possibile idealizzare il lutto dei nostri cari. Pazzesco.
Ecco perché Flintlock sin dal suo primo annuncio e grazie alla prova che avevamo effettuato lo scorso mese, si prefiggeva un tipo di esperienza del tutto diversa dalle solite a cui siamo abituati, con dei chiari riferimenti e ispirazioni, ma con quella forza di riuscire a farcela anche mescolando meccaniche souls, gli ultimi God fo War, un pizzico di Forspoken e gli action puri. Esperimento riuscito? Quasi.
FLINTLOCK: THE SIEGE OF DAWN, IN LOTTA CONTRO LE DIVINITÀ
Dell’incipit narrativo ci basta sapere che ad un certo punto, la barriera che divide il mondo dei morti con quello dei vivi cade, con una schiera di demoni e non morti che invadono la terra di chi ha ancora un cuore che batte. La resistenza si arma e ottimizza grazie a una serie di soldati esperti. Nor Vanek è una di queste e quando fallisce la missione per chiudere la porta del Grande Abisso, riemergerà da un’oscura caverna assieme a Enki, una divinità con le fattezze di una volpe che donerà a Nor magici poteri per sconfiggere le divinità che si stanno muovendo sulla Terra.
Mentre Enki sarà un personaggio da scoprire e con qualche segreto di troppo, Nor utilizzerà le sue abilità assieme al supporto magico per recuperare contatti con i membri della sua squadra e riorganizzare le forze per sconfiggere le divinità che stanno soggiogando intere terre. Con le sue circa 25 ore di completamento e alcune missioni secondarie lasciate in sospeso, Flintlock: The Siege of Dawn ha convinto i nostri polpastrelli come il nostro gusto solo in un secondo momento, con le prime fasi riconducibili alle prime dieci ore, sicuramente confuse e spoglie di risvolti narrativi, per andare dritto all’obiettivo e prendere forma delle proprie intenzioni solo nella fase finale. Ma niente di tutto ciò è un male, anzi.
UNA FORMULA RICCA
Abbiamo già elencato poco prima le grandi ispirazione di Flintlock: The Siege of Dawn. I ragazzi di A44 Games non sono nuovi al genere souls, dato che sono gli autori del buonissimo Ashen, ma qui cercano la marcia in più: se le meccaniche di combattimento ricordano una struttura tendente al soulslite, il resto del mondo richiede un approccio decisamente più brioso e variegato. Grazie a questi poteri magici, Nor potrà utilizzare schivate e doppi salti aumentandone drasticamente la mobilità. Questo vantaggio è da applicare sia durante i combattimenti che – ancor più importante – nell’esplorazione della mappa. Caverne, piccoli collinette, punti lontani dove vediamo un drop come obiettivo, tutto è raggiungibile grazie ad un sistema si esplorazione in lungo, largo e con ampia verticalità con uno studio delle mappe al sapore da forte platforming.
Saltare, calcolare la distanza del salto in corso e quando premere il secondo salto e magari sfruttare anche la schivata in salto, tutto per maggiorare il nostro periodo in volo e raggiungere luoghi lontani. Se c’è una pedana o un nemico in lontananza, probabilmente lì ci sarà anche un oggetto. L’esplorazione e la curiosità vengono sempre ripagati, purtroppo il più delle volte con degli oggetti che aumentano la sola Reputazione (al pari delle anime di Dark Souls), ma questo dimostra anche una saggio metodo di creazione del level design, sicuramente semplice, ma sempre ricco di dettagli e oggetti da trovare, risorse incluse.
Nel panorama degli esperimenti che nascono dal filone dei soulslike, Flintlock è davvero un titolo da tenere sotto controllo
IL GIUSTO EQUILIBRIO
Generalmente la progressione di Nor si sviluppa sulle solite abilità da sbloccare e la gestione di armi e armature. C’è la possibilità di creare build, ma estremamente minima in quanto le percentuali intrinseche di ogni oggetto cambiano davvero poco nel bilanciamento generale.Tantissimi sono i mid-boss che ci sbarreranno la strada e che sconfiggeremo senza troppa fatica. Meglio invece le divinità, purtroppo poche, ma con loro l’impegno richiesto nella strategia come nell’esecuzione delle manovre offensive e difensive richiederanno maggiore concentrazione.
Se complessivamente il gioco se la cava in modo egregio, con anche qualche parentesi di curiosità nel finire tutte le quest secondarie, il grande difetto di Flintlock si palesa nella sua natura da titolo doppia A, infatti se il talento dei ragazzi di A44 Games è palese, ciò che manca è un’adeguata struttura per regalare al giocatore quelle dieci ore in più di progressione. Non che sia un male un’avventura da circa 20-25 ore, ma al netto degli evidenti limiti produttivi, si percepisce un’idea originale molto più grande, che purtroppo è stata limitata, ma per quello che si è visto, Flintlock è davvero tanto bello.
In Breve: Flintlock: The Siege of Dawn è un gustosissimo ibrido, non privo di difetti, ma per l’operazione messa in piedi, si è dimostrato essere estremamente divertente e ben confezionato. Da rivedere l’intelligenza artificiale dei nemici e manca tutta una struttura a lungo termine riguardo armi, armature e abilità, ma per le ore che ci terrà incollati è quel gioco realizzato di tutto punto, che corre troppo con la trama e la rende quasi un’appendice, ma alla fine il gusto del divertimento è altrove.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Alle massime prestazioni, si registra qualche momento di cali di frame che si correggono nel giro di pochi secondi.