Killer Frequency – Recensione

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Una horror-comedy dalle forti vibrazioni “80s” nella quale vestirete i panni di uno scanzonato DJ di una radio locale alle prese con il ritorno di un famigerato serial killer: et voilà Killer Frequency.

Sviluppatore / Publisher: Team17 Digital / Team17 Digital Prezzo: € 24,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +12 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch, Meta Quest 2 Data di uscita: Già disponibile

Il genere horror nei videogiochi raramente propone qualcosa di realmente originale. C’è stato il florido periodo dei titoli “weaponless” tipo Outlast, Alien Isolation, Soma o Amnesia, nei quali il protagonista aveva quasi sempre un unico modo per salvarsi la pelle: scappare e nascondersi.

Negli ultimi anni vanno invece di moda (soprattutto dalle parti di Supermassive Games) le avventure a bivi con più protagonisti, nelle quali le scelte del giocatore determinano i destini spesso tragici dei personaggi.

ALLA CONSOOOOLE…

In un certo senso questo Killer Frequency affonda le mani in entrambi i due sotto-generi appena citati. Ne è protagonista Forrest Nash che, a dispetto dal suo nome da wrestler, è uno scanzonato DJ abituato a sbarcare il lunario conducendo una trasmissione notturna in una radio locale, ascoltata soprattutto da metronotte e cameriere del diner aperto H24 nella cittadina di Gallows Creek.

Killer Frequency affonda le mani nel genere horror e nelle avventure a bivi con più protagonisti

La sua vita e quella della sua amica nonché co-conduttrice cambiano quando, improvvisamente, una chiamata dal 911 li avverte dell’omicidio dello sceriffo da parte di un misterioso serial killer ritenuto morto e sepolto.

Killer Frequency

La trasmissione che il vostro personaggio conduce si chiama The Scream, L’Urlo, palese richiamo all’iconico film di Wes Craven.

Il Fischiatore, così lo chiamavano ai suoi tempi, perché i pochissimi sopravvissuti a un incontro con le sue lame testimoniarono di aver sentito un lungo fischio prima del tête-à-tête con l’assassino. La voce dall’altra parte del telefono chiede aiuto al povero DJ e senza troppi preamboli gli annuncia che, da quel momento in poi, tutte le chiamate alla polizia locale verranno deviate sul telefono della radio KFAM 189.16.

KILLER FREQUENCY: SEI IN ONDA, FATTI SENTIRE!

Da questo punto sarete voi al comando, di fronte a una console che fino ad un momento prima usavate solo per far ascoltare melanconiche ballate alle anime notturne o raccoglierne i racconti su chat-line semi deserte. Potrete farlo ancora, nei dintorni della vostra postazione potrete scegliere tra svariati dischi che faranno da contrappunto sonoro al gioco, interagire con svariati oggetti secondari e distrarvi temporaneamente con mini giochi. Quando però il telefono squillerà (e lo farà spesso) dovrete rimanere concentrati perché di fronte a voi avrete una serie di scelte che cambieranno il corso delle vite di alcune persone e possibilmente anche della vostra.

L’intera storia è raccontata attraverso i dialoghi tra il DJ e gli ascoltatori che non sono semplici comparse passive bensì partecipanti attivi

L’intera storia è raccontata attraverso i dialoghi tra il DJ e gli ascoltatori che una volta tanto non saranno fruitori passivi della trasmissione ma parti attive della trama. Una serie di dialoghi a risposta multipla avranno diversi gradi di rilevanza, che andrà dal semplice riempitivo (spesso con vena umoristica) a punti di snodo in grado di modificare più o meno radicalmente il prosieguo della storia.

Killer Frequency

In alcuni casi avrete un tempo limitato per fornire la risposta richiesta… cosa accadrà se dovesse scadere?

Alcuni dei nostri interlocutori saranno bersagli del Fischiatore e metteranno le loro speranze di sopravvivenza nelle nostre mani o, per meglio dire, nel nostro cervello visto che non mancano puzzle ed enigmi da risolvere. Gli NPC con cui avrete a che fare non saranno moltissimi ma un lavoro davvero ottimo è stato fatto per caratterizzarli. Riuscire a capire che tipo di persona si trova dall’altra parte della cornetta risulta spesso fondamentale per dare le risposte giuste e di conseguenza aiutarla nel modo migliore… occhio però perché potreste anche trovarvi a parlare con il killer stesso.

FATE IL VOSTRO DOVERE

Tra una chiacchierata e un falso allarme dovrete continuare il vostro lavoro, cambiando canzoni per alleggerire l’atmosfera o attivando effetti sonori per sottolineare il mood delle conversazioni. Non abbiate paura di compiere errori, d’altronde la situazione non è delle più rilassanti, perché la vostra assistente sarà sempre pronta a riprendervi e a darvi una mano nel non perdere il filo. Abbiamo apprezzato la creatività di alcuni dei puzzle proposti e anche il bilanciamento dell’esperienza che, pur mettendoci alla prova, non ci ha mai messi in crisi con soluzioni troppo cervellotiche. Le location che visiterete in Killer Frequency non sono molte, sostanzialmente l’unico setting è composto dalle varie stanze della stazione radiofonica che dovrete raggiungere in base agli sviluppi della storia per completare delle task aggiuntive. Quello che all’apparenza sembra poter essere un limite per il gameplay è invece uno dei punti di forza del gioco, soprattutto in termini di immersione.

Inizialmente sarete confinati nella stanza console, ma con il procedere del gioco sbloccherete porte verso nuove sezioni della stazione radio.

In più di un’occasione vi scoprirete esitanti nel procedere troppo speditamente dietro un angolo o al di là di una porta. Il senso di claustrofobia sarà solo in minima parte mitigato dalla musica e dalle luci al neon, mentre gli effetti sonori contribuiranno in maniera efficace a mantenere il giusto grado di tensione. Sapere che c’è un’entità pericolosa che incombe, che anche allontanarsi di un solo metro dalla stazione radio può avvicinarci alla morte e che, soprattutto, dai nostri nervi saldi può dipendere la vita di più persone, contribuisce a immergervi ancora di più in ciò che sta accadendo.

Il senso di claustrofobia è solo in minima parte mitigato dalla musica e dalle luci al neon, mentre gli effetti sonori contribuiranno in maniera efficace a mantenere il giusto grado di tensione

Purtroppo la fine arriva abbastanza presto. Pur prendendosi tutto il tempo necessario non impiegherete più di 4/5 ore per arrivare alla fine, con la possibilità tuttavia di sbloccare qualche finale alternativo. Per chi volesse un’esperienza ancora più immersiva e “terrificante”, è bene sottolineare che Killer Frequency è disponibile anche per il visore VR Meta Quest 2. Giunti a questo punto la domanda sorge spontanea, lo sappiamo: il killer si farà mai vedere dalle vostre parti? Esiste sul serio o si tratta solo di un imitatore o, peggio, di un caso di isteria collettiva? Ovviamente non possiamo fornirvi le risposte a queste domande perché sarebbe come leggervi la pagina finale di un giallo.

In Breve: Un horror “radiofonico” immerso nelle atmosfere degli anni 80. Nei panni di un DJ dovrete seguire le tracce di un inafferrabile serial killer, cercando di salvare le sue prossime potenziali vittime e rimettere insieme i pezzi di un puzzle impossibile. Il tutto rimanendo seduti alla vostra console o quasi!

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Un gioco discretamente statico, con un pugno di location visitabili e un comparto tecnico piacevole ma non certamente da urlo. Nessun problema da segnalare su PlayStation 5 a parte rarissimi e temporanei casi di abbassamento dei volumi.

 

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Pro

  • Un gioco horror narrativo diverso dal solito / Non particolarmente longevo ma ha finali multipli

Contro

  • Se cercate azione e sangue a litri non ne troverete / Se non siete tipi da seconda o terza run vi durerà poco
8

Più che buono

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