Little Nightmares 3 – Recensione

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Nuovi sviluppatori, ma la formula non cambia: Little Nightmares torna con un terzo capitolo prodotto da un nuovo team di sviluppo, ma con le stesse atmosfere di sempre e una modalità cooperativa per condividere i brividi con qualcuno online. 

Sviluppatore / Publisher: Supermassive Games / Bandai Namco Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testo Multiplayer: Coop online PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Bandai Namco Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch 2, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch

Tempo di addii e tempo di ritorni per il franchise di Little Nightmare. Dopo il saluto di Tarsier Studios a Six, Mono e gli altri personaggi dei primi due capitoli in seguito all’acquisizione da parte di Embracer, che aveva in mente altri progetti per lo studio svedese, la saga puzzle horror non è rimasta a lungo orfana.

Gli occhi di Bandai Namco, nelle cui salde mani è rimasta la proprietà della IP, si sono infatti posati sui ragazzi di Supermassive Games, che nel frattempo ne hanno approfittato per prendere confidenza con le tetre atmosfere della saga lavorando alla Enhanced Edition di Little Nightmares 2 uscita lo scorso ottobre. I Piccoli Incubi tuttavia mancano dai nostri schermi con un’avventura originale dal 2021 e Supermassive non ha perso tempo per colmare questo vuoto.

PICCOLI INCUBI NELL’ORRORE ESISTENZIALE

Nuovi autori, nuovi protagonisti: dopo Six e Mono, in Little Nightmares 3 fanno la loro comparsa due nuovi personaggi, Low e Alone. Il primo è un ragazzetto con le braghe corte, un bel mantello blu e una minacciosa maschera bianca da corvo a coprirgli il viso. La sua compagna di avventura si chiama Alone e anche di lei conosciamo ben poco, oltre ai due ciuffi di capelli rossi che spuntano da una tuta da aviatore verde che la copre dalla testa ai piedi.

dopo Six e Mono, in Little Nightmares 3 fanno la loro comparsa due nuovi personaggi, Low e Alone

Fermi un attimo: ma perché mai un gioco singleplayer dovrebbe aver bisogno di una coppia di protagonisti? La risposta sta nella principale novità di questo terzo capitolo, ovvero la possibilità di affrontare l’intera avventura, dall’inizio alla fine, in coop online. Un cambio di approccio piuttosto significativo, che tuttavia affonda le radici nel precedente capitolo, dove alcune sezioni prevedevano una collaborazione con un companion controllato dalla IA e che basandosi sulla comunicazione ufficiale, sembra essere stato fortemente voluto da Bandai Namco, su impulso dei giocatori stessi. Le dinamiche tra i due sono alimentate dalle rispettive differenze, basate principalmente sui diversi equipaggiamenti a disposizione. Low può estrarre dall’alloggiamento sulle spalle un arco artigianale, utile tuttavia per recidere a colpi di frecce carichi sospesi provvidenzialmente sparsi per i livelli. Alone invece porta con sé una grossa chiave inglese con cui non solo può interagire con parti mobili dello scenario, ma che può anche comodamente utilizzare come arma contundente contro parti dello scenario e non solo. La collaborazione in cooperativa tuttavia deve rispettare alcuni vincoli: innanzi tutto, è possibile solo sulla stessa piattaforma e con qualcuno presente nella lista amici. Inoltre, ciascuna partita in coop verrà salvata a parte e potrà essere continuata solo in un’altra sessione in coop con la medesima persona. La nota positiva è che non sarà necessario disporre di due copie del gioco, ma il possessore potrà invitare nella propria partita un amico alla volta sfruttando un pass gratuito.

 

LITTLE NIGHTMARES 3 E I PROBLEMI DI COPPIA

Come accennato poco sopra, il cambio di approccio ha richiesto alcuni adattamenti a quelle che sono le meccaniche classiche della serie. Fatta salva una manciata di puzzle all’inizio, basilari, che possono essere risolti individualmente facendosi seguire dal compagno, tutti i successivi richiedono in qualche modo un duplice intervento, più o meno contemporaneo, per essere risolti.

il cambio di approccio ha richiesto alcuni adattamenti alle meccaniche classiche della serie

C’è una buona profondità in questi puzzle, che spesso giocano anche sulle peculiarità dei due personaggi, ma le combinazioni tra le loro abilità e l’ambiente sono un numero limitato e in alcune sezioni si avverte l’inevitabile sensazione di star facendo qualcosa di già fatto altrove. Più in generale, la meccanica dei puzzle più complessi che richiede sempre una partecipazione tra i due personaggi rende in qualche modo il gioco un po’ più facile da decifrare, dovendo sempre andare in cerca di due punti di interesse in qualche modo collegati. In questo senso, però, biosgna riconoscere che il funzionamento della IA del personaggio non controllato direttamente dal giocatore è efficace: durante l’esplorazione si limita a seguire l’altro personaggio, ma nel momento in cui il giocatore inizia a interagire con un punto di interesse, il compagno di colpo si attiva e si posiziona per interagire col suo.

In singolo, tuttavia, si perdono di sicuro delle sfumature di gioco. Il companion infatti può essere richiamato con un fischio, ma ciò produce reazioni solo in presenza di un puzzle legato alla storia. CI sono altri elementi dello scenario che richiederebbero un doppio intervento, magari per svelare un collezionabile, ma l’IA pare poco interessata a queste faccende: per esplorare davvero ogni anfratto serve dunque un compagno o una compagna umana, con cui comunicare e coordinarsi.

Little Nightmare 3 è un’antologia nell’orrore, che spazia dal metafisico al fantascientifico

I puzzle, d’altra parte, in Little Nightmare sono una guarnizione, uno stimolo ad esplorare le dettagliatissime ambientazioni in lungo e in largo prima di passare alla successiva: ma come reso palese dalla modalità assistita che evidenzia gli elementi interagibili, questi sono pochissimi. Il grosso in Little Nightmare lo fanno ambientazioni e atmosfere, e da questo punto di vista Supermassive ha di sicuro fatto centro. Little Nightmare 3 è un’antologia nell’orrore, che spazia dal metafisico al fantascientifico, in cui si alternano momenti di quiete a fughe rocambolesche e picchi di tensione: da questo punto di vista, si avverte un senso di crescita di scala all’interno della serie.

In Breve: Little Nightmare 3 è un’opera su commissione e avrebbe potuto essere decisamente meno ispirata. Le meccaniche coop funzionano, anche in singolo grazie alla IA del companion, ma rendono in qualche modo gli scenari più facili da leggere e decifrare. Il punto forte della saga però restano le atmosfere e qui Supermassive ha centrato l’obiettivo allestendo un’antologia dell’orrore in cui Low e Alone si muovono diretti da una solida regia virtuale. Forse la formula di per sé è arrivata ala capolinea in termine di meccaniche, ma in quanto a suggestioni Little Nightmares 3 riesce sempre a trasmettere qualcosa al giocatore.

Piattaforma di Prova: PS5 Pro
Com’è, Come Gira: Il gioco prevede due diverse modalità, grafica o prestazioni, ma le differenze sono minime e la scelta dipende dalla vostra sensibilità agli FPS. Gran parte dello scenario è un blocco immobile con cui non si può interagire, il che di sicuro aiuta le performance. Abbiamo incontrato qualche piccolo bug che dovrebbe essere risolto con la patch dayone.

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Pro

  • La coop funziona (anche in singolo con l'IA) / Atmosfere sempre suggestiva / Durata aumentata rispetto ai precedenti

Contro

  • Poca innovazione / La coop condiziona i puzzle
8

Più che buono

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