Metal Gear Solid Δ: Snake Eater – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

Il ritorno di un classico come Snake Eater non può che essere festeggiato come un’ottima occasione per riscoprire uno dei migliori videogiochi d’avventura stealth mai sviluppati nella storia. Tuttavia oggi l’evento si fa ancora più ghiotto grazie al frutto della collaborazione tra gli studi interni di Konami e il team cinese Virtuos, già noto per aver lavorato all’apprezzato remaster di Final Fantasy X e X-2 e al ben più recente The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered.Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater recensione Metal Gear Solid Delta: Snake Eater è in effetti un vero e proprio remake in Unreal Engine 5 dell’immortale titolo per console 128bit firmato da Hideo Kojima nell’ormai lontano 2004, e benché la mancanza dell’autore al timone dell’operazione abbia fatto tremare i cuori degli appassionati, la nostra prova con mano sembra confermare la bontà dell’opera. Snake è tornato, e come insegna la sua storia, a volte è necessario liberarsi dei propri scomodi genitori per crescere e tornare a vivere.

Sviluppatore / Publisher: Konami, Virtuos / Konami Prezzo: € 69,00 / Localizzazione: Testi  Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam), PS5, Xbox Series S|X  Data di lancio: 28 Agosto

Se per il ritorno di Silent Hill la casa giapponese Konami ha fatto di tutto per radunare nuovamente gli storici volti centrali attorno al remake del suo secondo capitolo, Metal Gear Solid 3 Delta: Snake Eater sembra nascere invece dalla voglia di tornare a far parlare del brand Metal Gear Solid ora che il suo autore è impegnato su altri progetti. 

Snake Eater è il capitolo perfetto da cui ricostruire una nuova storia del brand, ambientato all’inizio dell’universo di Metal Gear

Siamo comunque ben lontani dai tempi del fenomeno del web #FuckKonami e dalle ripercussioni che l’allontanamento di Kojima portarono all’azienda, come ad esempio la campagna fortemente negativa attorno al progetto Metal Gear Survive: la casa giapponese è infatti in piena rivalutazione delle sue IP storiche, tanto da aver recentemente anche riportato sul mercato uno dei suoi brand di maggiore successo negli anni ‘90 pur non potendo contare sull’apporto dei creativi impegnati nel suo sviluppo all’epoca: Tokimeki Memorial. Snake Eater è tutto sommato il capitolo perfetto da cui ricostruire una nuova storia del brand: si tratta del capitolo ambientato all’inizio dell’articolato universo di Metal Gear (sì, anche prima dei capitoli bidimensionali) e proietta i giocatori nei panni di un eroe tanto abile quanto ingenuo.

 Quello di Naked Snake è un tortuoso cammino dell’eroe costellato di volti deuteragonisti di vitale importanza per l’intricato universo fantapolitico che la serie costruisce, a cavallo tra gli anni 70 e il finire degli anni 2010; sebbene rimanga il primo episodio pubblicato su PlayStation ad essere ricordato con affetto dai giocatori che ormai hanno superato i 30 anni, ha solamente senso che Konami abbia deciso di riprendere le redini del marchio ricominciando da qui, dove tutto ebbe inizio.

RICORDA LE BASI DEL CQC

Certamente rivedere un volto importante come Snake fare capolino sulle correnti piattaforme di gioco non ha lo stesso peso di un nuovo capitolo di un Getsu Fuma Den qualsiasi, e l’occasione di seguire i semplici porting in alta risoluzione della Metal Gear Solid: Master Collection con un remake fatto a modino non poteva essere sprecata; tempo fa aveva fatto clamore la serie di video estratta da macchine pachinko che mostravano proprio le scene focali della narrazione di Snake Eater riproposte con un dettaglio grafico iperrealistico: ebbene, se potete annoverarvi tra coloro che rimasero colpiti dal dettaglio grafico di quelle sequenze, sappiate che il lavoro svolto da Konami Digital Entertainment e Virtuos è molto avvicinabile a quelle sequenze

Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater recensione

L’ascesa di Naked Snake a Big Boss è raccontata attraverso vicende che descrivono la sua grande umanità.

D’altra parte Metal Gear Solid Delta: Snake Eater include al suo interno una versione meccanicamente rivista e aggiornata di Snake Eater, ma permette anche di rigiocare con quella stessa veste grafica di pregio lo stesso videogioco già apprezzato 21 anni fa… pur venendo a patti con la presenza di alcuni cambiamenti che snelliscono la navigazione nei menù e la presenza di alcune meccaniche aggiunte della versione 3DS pubblicata nel 2012, come la possibilità di camminare da chinati, ed altre del tutto nuove, come ad esempio un tasto deputato al pedinamento silenzioso.

ha solamente senso che Konami abbia deciso di riprendere le redini del marchio ricominciando da qui, dove tutto ebbe inizio

Le due modalità permettono di approcciare il titolo così com’era stato pensato dal suo autore, con telecamera a volo d’uccello e sistema di controllo il più vicino possibile a quello originale, o di beneficiare di una nuova edizione che si pone a metà tra l’approccio visto in Subsistence – riedizione datata 2005 che modificava la telecamera e la regia dell’azione – e quello dei più recenti esponenti della serie. Naturalmente le differenze ludiche sposano due scuole estetiche differenti, e il videogioco in tal senso propone temi musicali differenti (uno riarrangiato e uno classico) a seconda della scelta, con addirittura titoli e menù che si trasfigurano di conseguenza. Chapeau!

Detto ciò, anche solo per beneficiare di un prodotto maggiormente coerente, la nostra opinione dopo aver completato il videogioco in entrambe le modalità rimane quella di optare per la già menzionata Metal Gear Solid: Master Collection nel caso si volesse godere del videogioco così come era stato concepito dal suo autore; la produzione di Delta, infatti, sembra essere talvolta limitata dall’estrema reverenza che trasuda nei confronti degli autori originali dell’opera, i cui nomi campeggiano in tutte le scene creditate ancor prima di quelli delle persone impegnate nel suo sviluppo. Un limite che si manifesta anche nella scelta di mantenere così com’erano sia il doppiaggio (presente anche in giapponese) che le animazioni e la direzione delle lunghe – e coinvolgenti – scene cinematiche che costellano l’avventura di Naked Snake. Queste scene si rivelano tanto tendenti al realismo nell’ottica della riproduzione dei materiali e della ricerca del colpo d’occhio, quanto limitate da modelli poligonali che, pur dimostrando estrema cura nella realizzazione, devono giocoforza rispettare la modellazione facciale e la sintesi delle proporzioni di modelli poligonali di un videogioco di 21 anni fa. 

Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater recensione

Nel caso foste a corto di idee, è sempre possibile rivolgersi ai propri colleghi via radio, ma il gioco include anche un’ampia gamma di suggerimenti consultabili nel menu’ di pausa.

Il risultato, considerando questo punto, è francamente eccezionale, specie quando la norma nell’ambito videoludico è ormai quella di affidarsi a tecniche di scansione facciale e motion capture di ultima generazione; lo stesso Hideo Kojima, d’altronde, ha abbandonato da tempo la semplice modellazione 3D dei personaggi per concentrarsi nell’utilizzo della fotogrammetria, con veri attori coinvolti nella produzione dei suoi nuovi progetti. Con uno sforzo di fede (e nell’ambito di cieca fedeltà?), Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater riprende invece tutto ciò che era possibile recuperare dall’eccellente lavoro svolto nell’originale Snake Eater del 2004 e lo ammoderna nel modo migliore possibile; per questo motivo la sensazione di uncanny valley è scongiurata, anche perché i volti dei suoi protagonisti sono chiaramente quelli di entità poligonali dalle fattezze cartoonesche.

FEDELTA’ O TRADIMENTO?

A godere maggiormente di questa operazione è naturalmente la la lussureggiante giungla russa che fa da palcoscenico a gran parte delle vicende; si sa per certo che uno dei motivi per i quali fino a quel momento Metal Gear Solid era stato ambientato in luoghi al chiuso era perché all’epoca era difficile riuscire a ricreare ambientazioni naturali che risultassero sufficientemente complesse e dettagliate, e in fondo lo stesso Snake Eater arrancava nel mascherare certi stanzoni poligonali come ambienti naturali.

Riprendeciò che era possibile recuperare dall’eccellente lavoro svolto nell’originale Snake Eater, e lo ammoderna

Se si ripensa a quella considerazione, verrebbe quasi da dire che Metal Gear Solid 3 Delta riesca a portare a termine in modo egregio ciò che il videogioco originale puntava a realizzare. Non dovete però fraintenderci, l’intera avventura di Naked Snake presenta ambientazioni credibili ed estremamente godibili grazie ad una realizzazione tridimensionale certosina (e un level design originale di prim’ordine). Tuttavia è la giungla sovietica l’ambientazione che più tra tutte ci ha colpito: è finalmente realizzata poligonalmente con dovizia di particolari e ricca di dettagli che ne assicurano la credibilità, con un orizzonte poligonale che annulla definitivamente la sensazione di muoversi tra mappe di modesta grandezza interconnesse. Non solo la vegetazione si muove in modo realistico al passaggio di nemici e animali, ma anche i giochi di luce e ombre tra le fronde degli alberi e i rami dei cespugli contribuiscono a rendere la sua esplorazione un’esperienza incredibilmente immersiva. Oltre a questo va considerato anche il perpetuo mutare del giorno e della notte unito ad un meteo variabile che va a modificare la visibilità generale, mentre le uniformi indossate si sporcano e raccolgono sui tessuti tracce di fanghiglia e fogliame.

Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater recensione

In Delta è possibile consultare la radio velocemente agendo sulla croce direzionale, evitando anche di annotarsi le frequenze speciali spifferate dalle guardie interrogate.

In tal senso, pur ammettendo che il titolo fosse stato inizialmente concepito per essere giocato con una visuale a volo d’uccello, è proprio la modalità moderna a calare maggiormente il giocatore in un’ambientazione che non soffre più di alcun compromesso dal punto di vista grafico; e se la leggibilità viene ora aiutata dallo strumento della bussola (che è poi un omaggio ai Metal Gear per MSX), verrebbe quasi da pensare che la modalità classica, inserita per completezza e per venerazione del titolo originale, possa essere tutto sommato messa da parte per potersi sporcare con Naked Snake nel terriccio umido della giungla, sopravvivendo alle sabbie mobili e agli assalti sulle montagne rocciose vicino a Groznyj Grad.

la leggibilità viene ora aiutata dallo strumento della bussola, che è poi un omaggio ai Metal Gear per MSX


In questa modalità in terza persona i controlli sono stati aggiornati per avvicinarsi a quelli di Metal Gear Solid V, permettendo inoltre di muoversi mentre si utilizzano determinate armi da fuoco; questo va sicuramente a modificare gli equilibri di alcuni scontri con i boss (tra tutti non possiamo non citare quello con The Pain, che può essere tranquillamente affrontato stando in acqua, facilitando di molto le cose), ma il videogioco prevede routine di IA differenti per i nemici a seconda delle modalità; ciò significa che, formalmente, Metal Gear Solid 3 Delta: Snake Eater include due versioni del gioco estremamente differenti. Non male, se si pensa che la rigiocabilità del titolo rimane altissima già di suo, tra modalità di gioco aggiuntive, collezionabili come i nastri del del Secret Theater, contenente filmati parodici, e attività extra, come scovare le ranocchie e le paperelle disseminate per i livelli. E naturalmente le sfide a livello di difficoltà crescente per conquistare tutti i nomi in codice, sbloccare armi aggiuntive, uniformi extra e tinture per il volto. 

Metal Gear Solid 3 Delta Snake Eater recensione

Le nuove opzioni di mobilità facilitano alcuni scontri con i boss, ma le guardie di ronda agiranno in modo differente a seconda della modalità di gioco prescelta: la sfida rimane aperta.

A conclusione, vi riveliamo anche che alcuni dei momenti omessi dalle successive versioni rimasterizzate del terzo episodio di Metal Gear Solid sono stati ricreati per completezza e per rallegrare gli appassionati (e non vi diciamo di più per rovinarvi la sorpresa); la versione PC che abbiamo potuto testare grazie ad un codice offerto dallo sviluppatore si è dimostrata un po’ instabile durante la prova, e ammettiamo di aver subito qualche crash di troppo su diverse configurazione PC.

alcuni dei momenti omessi dalle successive versioni rimasterizzate del terzo episodio di Metal Gear Solid sono stati ricreati per completezza


Bisogna inoltre considerare che questo è il primo Metal Gear Solid sviluppato in Unreal Engine 5, che certamente non è un motore grafico snello e scattante quanto l’apprezzatissimo e compianto Fox Engine; è comunque legittimo aspettarsi che i problemi da noi riscontrati (uniti ad alcuni bug grafici, come artefatti colorati sulle texture ambientali) vengano risolti al lancio con una patch correttiva. Il titolo Konami offre pieno supporto a mouse e tastiera, ma naturalmente non possiamo che consigliare l’utilizzo di un controller per la sua fruizione, mentre chi non fosse in possesso di una configurazione PC all’ultimo grido, sappia che Metal Gear Solid 3 Delta: Snake Eater supporta tecnologie di upscaling sia FSR che DLSS. Il gioco, in ogni caso, risulta scalabile e godibile al massimo delle sue possibilità sulla nostra configurazione di prova. Durante la nostra prova non ci è stato dato modo di testare la modalità multiplayer che debutterà solamente a qualche mese dal lancio, ma torneremo sicuramente a riparlarne in futuro.

In Breve: Immergersi nuovamente in Snake Eater in una riedizione sotto steroidi, più fluida e ammodernata e con un sistema di controllo rivisto è senz’ombra di dubbio un’offerta a cui pochi saprebbero resistere. Ci sarebbe piaciuto vedere qualche punta di coraggio in più, dopotutto un tradimento per giusta causa avrebbe dato carattere alla produzione, ma comprendiamo che Delta sia il primo timido passo verso un nuovo corso della serie. Rimaniamo curiosi di vedere come Konami estenderà le sue mire in termini di riproposizioni di capitoli passati, magari in un volume 2 della Metal Gear Solid: Master Collection o, chissà, con futuri remake e, perché no, nuovi episodi. Un omaggio reverenziale, forse troppo, ma comunque imprescindibile per gli appassionati.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 13700K 3.40 GHz, NVIDIA RTX 4090, RAM 32GB, SSD
Com’è, Come gira: Qualche tentennamento se giocato a risoluzione 4k nativa, ma il supporto a FSR e DLSS aiutano a tenere il frame rate sempre alto (ma limitato a 60)

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Pro

  • La versione più moderna di Metal Gear Solid 3 disponibile su mercato / Ambientazione mai così viva / Narrativa di alto profilo / Altissima rigiocabilità

Contro

  • Instabilità della versione PC durante la prova / Paura di osare qualcosa di nuovo / Bilanciamento dei boss un po' facilitato
9

Ottimo

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.

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