Neva – Recensione

PC PS5 Switch Xbox Series X

Una ragazza guerriera e una lupacchiotta combattono, soli, contro un morbo che infesta e corrompe la natura attorno a loro. Neva è una storia che parla di ambiente e di separazione, e che lo fa con uno stile artistico con pochi eguali.

Sviluppatore / Publisher: Nomada Studio / Devolver Digital Prezzo: ND Localizzazione: Testi PEGI: 12 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 15 ottobre 2024

Come spesso accade, assieme alla mail con il codice per la recensione di Neva arriva anche un documento in formato PDF. All’interno, qualche rapida spiegazione delle meccaniche di gioco, alcune concept art, e un messaggio del direttore tecnico Adrian Cuevas. “Neva è una canzone d’amore dedicata ai nostri figli, ai nostri genitori, e al nostro pianeta”, spiega prima di parlare della meritata pausa che Nomada Studio si è preso dopo la pubblicazione di GRIS, e di come in questo periodo si siano trovati a riflettere su alcuni temi centrali della vita moderna, non ultimo l’impatto della pandemia di Covid-19.

E da lì, “abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sulla creazione di un gioco che parli del rapporto che abbiamo con i nostri figli, e come ci rapportiamo a loro in situazioni difficili.” “Per dare il giusto sfondo alla nostra storia”, prosegue Adrian, “abbiamo guardato ai problemi ambientali che la Terra sta affrontando a causa dell’intervento dell’uomo”. Insomma, se pensavate che i colori pastello e i magnifici artwork facessero da preludio a un cosiddetto “cozy game”, beh, non è proprio così…

STORIA DI NEVA E ALBA

Tanto per cominciare, il video iniziale si apre con eventi drammatici: la giovane ragazza guerriera Alba, la cucciola di lupo Neva e la sua madre senza nome verranno improvvisamente attaccate da uno sciame di creature, che metterà fuori gioco Alba e si prenderà la vita della lupa adulta. Da lì in poi, e per le circa tre ore e mezza di durata del gioco, seguiremo le avventure di Neva e Alba attraverso quattro stagioni, partendo dall’estate e arrivando alla primavera. Viaggi in cui le nere creature e la loro influenza corruttiva, capace di distorcere la natura trasformandola in una malsana imitazione della sua forma originale, saranno una presenza costante. Per fortuna, a dispetto della sua performance in apertura, Alba con la sua sottile spada si sa difendere bene dalle minacce che le sbarrano la strada; e ne avrà bisogno, dato che Neva invece, ancora piccola com’è, non è in grado di farlo e si nasconderà in preda al terrore al primo segno di pericolo. Certo, le cose non rimarranno così a lungo. Con il passare delle stagioni, la cucciola diventerà una lupa in piena regola, capace di difendersi e di fare la sua degna parte nell’aiutare Alba.

I momenti di pace non mancano. Ma non dureranno mai a lungo.

IL COMBATTIMENTO NON È COMPLESSO, MA INTRATTIENE IL GIUSTO E OFFRE UNA BUONA VARIETÀ

In concreto, questo significa nuove meccaniche di combattimento. Laddove all’inizio Alba può contare solo su una combo a tre colpi e qualche attacco in salto, con l’arrivare dell’autunno potremo spedire Neva addosso a un nemico, tenendolo occupato per colpirlo in piena sicurezza o, in alternativa, liberarci di qualche altra minaccia; oltre a questo, occasionalmente Neva colpirà in autonomia i nemici. Nel complesso, comunque, il sistema di combattimento rimane piuttosto semplice, ma questo non vuol dire che funzioni male. Certo, non siamo sicuramente di fronte a una profondità meccanica chissà che elaborata, ma alla difficoltà “Avventura” (la più difficile delle due) c’è comunque da stare attenti, saltare parecchio in giro, essere pronti a reagire agli attacchi nemici: insomma, è un combattimento che ti tiene coinvolto e che, considerato che siamo pur sempre di fronte a un gioco che dura quattro ore a prendersela con comodo, offre anche un’adeguata varietà.

VITE IN BILICO

Ma, se da un lato è assolutamente positivo che il combattimento faccia un buon lavoro, è pur vero che non si gioca al nuovo titolo dei creatori di GRIS per andare in giro a infilzare cose: quindi, come si difende Neva dal punto di vista artistico e narrativo? Per quanto riguarda il primo aspetto, mi limiterò a dirvi una cosa: quando si tratta di recensire giochi indie, una delle cose che talvolta complicano la vita è scegliere un’immagine di apertura adeguata, che dev’essere non solo bella e d’effetto, ma anche pulita e rappresentativa del titolo.

DAL PUNTO DI VISTA ARTISTICO, NEVA È SEMPLICEMENTE STRAORDINARIO

Ecco, con Neva non ho avuto minimamente questo problema, perché quasi qualunque frame del gioco sarebbe andato più che bene: oltre ad essere un gioco incredibilmente pulito (l’interfaccia si limita ai tre fiori che rappresentano la vita di Alba, e che spariscono fuori dal combattimento, a sparuti messaggi tutorial, e al simbolo dell’autosalvataggio), Neva è anche un gioco dall’impatto visivo fuori dal comune, straordinariamente bello da vedere pur nella sua relativa semplicità tecnologica – il lavoro magistrale che viene fatto con i colori non può essere spiegato a parole – e animato in una maniera piacevolissima. Il tutto, poi, coadiuvato da un accompagnamento sonoro di alto livello, realizzato dagli stessi compositori del tema di GRIS.

Neva Recensione

A questi fiori piace nascondersi. Cercateli tutti!

Potrà quasi sembrare strano che l’unica critica che sento davvero di muovere a Neva riguarda proprio la sua storia. Non perché sia una brutta storia, anzi: le avventure di Alba e Neva sono toccanti, riempiono d’angoscia e preoccupazione per la sorte delle loro protagoniste, e anche il senso di vedere Neva crescere, esplicitato da Cuevas nel messaggio citato in apertura, è tutto lì: la tremante e indifesa cucciola diventerà una lupa adulta, ben più capace di noi a navigare i pericolosi territori in cui ci muoviamo, in un arco che funziona ottimamente. Dove mi viene da dire che il gioco funzioni meno è che rispetto a GRIS, i suoi temi sono molto più diretti. Non c’è quel senso di mistero, di scoperta che si provava mentre cercavamo di capire quale fosse la causa del turbamento che viveva la protagonista di GRIS: oltre al tema della genitorialità, anche quello della minaccia ambientale, rappresentata da mostri che spesso si tramutano in un liquame nero come il petrolio, è più che evidente e non c’è possibilità di confondere cosa indichi. Poco male, comunque, perché un altra cosa su cui non c’è dubbio è che qua stiamo parlando di un gioco eccezionale.

In Breve: Con il suo nuovo titolo, lo studio di GRIS non delude affatto le aspettative. La storia di Alba e Neva è raccontata molto bene, con i giusti ritmi, e riesce a toccare le corde dell’anima senza mai cadere in fallo. Aiutata, in questo, da uno stile artistico eccezionale, con pochissimi eguali nell’intero settore, e da un musica che regge bene il confronto con il resto. Da giocare senza ombra di dubbio, ma tenete presente che ha una durata piuttosto breve.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB RAM SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Fluidissimo, senza problemi né bug di sorta, ma d’altronde questo non è sicuramente il tipo di gioco che richieda schede grafiche al plutonio. Artisticamente le sue quattro ore sono fra quanto di più alto ha da offrire l’intero settore, indie e non.

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Pro

  • Storia delicatissima e coinvolgente / Artisticamente su un livello tutto suo / Combattimento semplice, ma ben eseguito.

Contro

  • Non c’è quel senso di mistero e scoperta di GRIS.
9

Ottimo

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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