E se l’arma più potente fosse la nostra intelligenza? Scars Above, nel suo folle viaggio su un pianeta remoto, dopo tanti trailer ci spiega sul campo come saper far girare le rotelline dentro la testa sia più utile che flexare muscoli da one man army.
Sviluppatore / Publisher: Mad Head Games / Prime Matter Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S Data di uscita: 28 febbraio
Ho trovato la gigantesca ombra proiettata all’apparire della nave aliena nella pellicola Independence Day una delle scene più inquietanti della cinematografia fantascientifica, e non oso immaginare il panico che si impossesserebbe delle razza umana qualora un’enorme struttura di chiara matrice extraterrestre entrasse nell’atmosfera del nostro pianeta. Ad avverare questo incubo ecco arrivare Scars Above, action adventure shooter in terza persona sviluppato da Mad Head Games e distribuito da Prime Matter.
SCARS ABOVE NON È TOMB RAIDER, MA…
Quando un colossale complesso chiamato Metaedro compare a poche migliaia di chilometri dalla Terra, la squadra SCAR – Sentient Contact Assessment and Response, in italiano Valutazione e Risposta ai Contatti Senzienti – viene inviata in missione con l’obiettivo di entrare in qualche modo nell’oggetto sconosciuto. Tra i membri dell’equipaggio c’è la scienziata Kate Ward, il personaggio che siamo chiamati a interpretare svolgendo semplici mansioni che fungono da tutorial al sistema di controllo, quando improvvisamente accade l’irreparabile: una potente forza scaglia la nave SCAR su un remoto pianeta extrasolare, e quando Kate si risveglia sola e stordita su un suolo alieno, i guai sono solo all’inizio.
Appena iniziamo a muovere i primi passi, ci rendiamo subito conto che Kate non è il classico personaggio testosteronico da videogame: può goffamente superare qualche altura ma di arrampicarsi non se ne parla, non salta impunemente giù da dirupi, e quando scatta, se così si può chiamare una corsetta in stile jogging al parco, si stanca piuttosto velocemente. Ma ricordiamoci che per entrare nella SCAR bisogna essere l’elite degli scienziati, ed è proprio questa l’arma della nostra eroina: un’intelligenza straordinaria che le permette di acquisire ed elaborare informazioni sul campo come a nessun uomo comune sarebbe concesso, individuando risorse utili, craftando oggetti indispensabili alla sopravvivenza e individuando i punti deboli delle molteplici creature ostili che popolano il pianeta.
Kate non è il classico personaggio testosteronico da videogame, la sua arma segreta è un’intelligenza straordinaria
L’ARMA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO
Nonostante i nostri limiti atletici, non abbiamo certo intenzione di soccombere miseramente prima di aver scoperto come siamo finiti sul remoto pianeta, che ne è stato del resto dell’equipaggio e soprattutto chi sono quelle creature robotico-eteree che di tanto in tanto ci appaiono dimostrando di conoscerci molto bene. Ad aumentare la nostra aspettativa di vita, ci torna utile un fucile caricabile con munizioni elementali, da sbloccare nelle prime fasi di gioco. Il sapiente uso delle armi è l’ago della bilancia nei combattimenti, che sono molto più articolati del classico tiro al bersaglio dei third person shooter.
Ogni nemico infatti è particolarmente vulnerabile a un certo elemento, e tale criticità può essere aumentata da alcune variabili ambientali. Ad esempio quando piove, o in una delle innumerevoli paludi, i mostri si bagnano, diventando più sensibili ai proiettili elettrici e più resistenti a quelli incendiari.
Il sapiente uso delle armi è l’ago della bilancia, ogni nemico è vulnerabile a un certo elemento ed è possibile accentuare tale debolezza
AH, PURE SOULS LIKE
Siamo di gran lunga la forma di vita più esile e fragile del gioco, e sia le bestiacce comuni che i giganteschi e pittoreschi boss sono in grado di farci a brandelli con una certa facilità, nonostante l’aiuto che possiamo trarre da iniezioni di cure e stimolanti vari. In altre parole: Scars Above è piuttosto arduo anche nel più basso dei tre livelli di sfida selezionabili. Non c’è la possibilità di salvare a piacimento e i checkpoint, rappresentati da pinnacoli in cui magia e tecnologia si fondono, come accade un po’ ovunque nel pianeta, sono piuttosto rari, garantendo un’esperienza souls-like soprattutto dal livello intermedio in su. In uno slancio di compassione – forza, diciamo “com’è umano Lei” con voce Fantozziana – ci è consentito di cambiare difficoltà in qualsiasi momento, al modesto prezzo di ricominciare dall’ultimo checkpoint.
La storia è ben narrata, nonostante segua un filone un po’ abusato che non vi svelerò, ma la spinta a progredire è data soprattutto dalla varietà di ambientazioni e mostri che ci aspettano. La parte adventure è – fortunatamente, dal mio punto di vista – un po’ meno sviluppata rispetto alla componente action, con qualche sezione metroidvania e puzzle risolvibili con del buon trial and error senza scervellarsi troppo ma soprattutto senza interrompere l’azione.
La parte adventure è un po’ meno sviluppata rispetto alla componente action, con qualche sezione metroidvania e puzzle risolvibili con del buon trial and error
In Breve: Scars Above è un ottimo third person shooter, in cui la trama gioca un ruolo da protagonista senza rubare la scena all’azione, che non manca mai. Ogni passo di Kate Ward rischia di essere l’ultimo, a causa di un’ondata di mostri alieni o di qualche trappola ambientale, e la difficoltà sopra la media ci tiene sempre sulle spine, sperando che dopo quella battaglia ci sia finalmente un checkpoint per mettere al sicuro i progressi fatti. La crescita del personaggio non è così determinante, ma rimane un gioco che invoglia a progredire per scoprire quali nuove sorprese ci attendono.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Fluidissimo anche al massimo livello di dettaglio, pratico sistema di shortcut per accedere velocemente a armi e abilità speciali.