Shin Megami Tensei III: Nocturne HD Remaster – Recensione

PC PS4 Switch

Shin Megami Tensei III Nocturne offre una vicenda dai toni maturi e interessanti, destinata a quella fetta di utenti maggiormente avvezza ai Megami Tensei del passato

La grafica contribuisce egregiamente a intensificare il senso di straniamento: la moderna Tokyo appare fin troppo asettica (specialmente adesso, grazie all’alta risoluzione) nelle primissime battute, ma il familiare paesaggio lascerà molto presto il posto a una dimensione astratta, dove distese di sabbia e cenere si alterneranno a strutture geometriche quasi innaturali nella loro perfezione e ai resti del mondo che fu, con centri commerciali devastati e luoghi celebri scampati dalla furia della Concezione. La colonna sonora rispecchia la caoticità del paesaggio con una serie di potenti tracce frutto del pentagramma di Shoji Meguro, il compositore che per l’occasione ha raccolto il testimone lasciato da Kenichi Tsuchiya, vecchia colonna portante per quanto riguarda l’audio della serie.

shin megami tensei nocturne recensione

Il gioco è ricco di sottotrame delicate: i Simulacri sono creati a immagine e somiglianza degli umani, con lo scopo di essere divorati dai demoni. Ma anche loro meritano la vita.

Il rovescio della medaglia di una sekaikan tanto particolare e strutturata appare nella conformazione del party: il Demi-Fiend (così è conosciuta la nuova forma del protagonista) è un’anima solitaria e spaesata in un mondo improvvisamente ostile, agli antipodi rispetto a personaggi squisitamente sfaccettati come ad esempio i Ladri Fantasma. Per massimizzare lo straniamento, Demi-Fiend non può equipaggiare armi o protezioni, affidando la propria crescita a punti da distribuire a ogni passaggio di livello e all’ingerimento dei Magatama, vermiformi aberrazioni che accrescono determinate caratteristiche e conferiscono poteri all’organismo ospite.

SUCCUBUS, SCELGO TE!

Alla stessa maniera, gli unici alleati con cui condividere esplorazione e combattimento saranno i demoni che saprà reclutare strada facendo, convincendoli con la parlantina e il baratto. Come da copione, differenti entità potranno essere fuse in un blasfemo rituale per generare alternative sempre più forti, arrivando addirittura ad evolversi una volta raggiunti determinati traguardi: davanti a una simile prospettiva viene quasi spontaneo considerare Shin Megami Tensei III Nocturne come una sorta di oscuro Pokémon. Il sistema di combattimento (Press Turn System) si riconferma ancora oggi un piccolo gioiello, che premia la pianificazione e lo sfruttamento delle altrui debolezze per limitare severamente il turno avversario e avere la meglio su nemici fortissimi con l’ingegno.

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Lo sguardo che ha terrorizzato una generazione di giocatori, il ghigno di chi li ha uccisi tutti.

LA DIFFICOLTÀ “CLEMENTE” POTRÀ VENIRE IN VOSTRO AIUTO, MA SAPPIATE CHE È UN CHEAT LEGALIZZATO!

La leggendaria difficoltà per cui il gioco è divenuto famigerato è ancora qui, addolcita dall’ormai celebre livello di sfida denominato “Clemente”. Senza mezzi termini, questo rende il gioco banale, riducendo al minimo gli asfissianti incontri casuali e incrementando attacco e difesa del party. Quanto? Vi basti sapere che ho collaudato tale opzione nel duello con Matador, probabilmente uno degli avversari più iconici del gioco, reo di aver fatto piangere come infanti un numero spropositato di avventurieri adulti e vaccinati: è stato uno scontro a senso unico dove il povero torero veniva macellato da possenti bordate corpo a corpo, infliggendo come risposta danni irrisori. Decisamente una risorsa da sfruttare come ultimissima carta, con la consapevolezza che si tratta di una sorta di cheat mode legalizzato!

In Breve: Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster è una rivisitazione che svolge davvero il minimo sindacale per giustificare l’arrivo di un titolo tanto importante sugli schermi ad alta risoluzione. Atlus ha deciso di non investire ulteriore tempo per migliorare e svecchiare l’esperienza, costringendoci a consigliare il gioco solo a chi non lo possiede nella sua originale incarnazione su PlayStation 2. Gli altri troveranno un gioco di ruolo particolarissimo dove l’ambientazione la fa da padrone.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: La fluidità si asseta attorno ai 30 fps su Switch, con qualche signhiozzo avvertibile in modalità handheld negli ambienti più ampi. Niente di grave, ma per la riedizione di un gioco oramai anzianotto era lecito osare di più.

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Pro

  • Un simile gioco di ruolo da giocare ovunque è una cosa fuori di testa / Trama e ambientazione uniche, ancora oggi interessantissime / Restyling grafico innegabile...

Contro

  • … che però lascia intravedere il peso degli anni / Un'occasione un po' sprecata per svecchiare diversi aspetti / Probabilmente poco adatto a chi conosce la serie Megami Tensei solo attraverso gli ultimi Persona / I nuovi elementi non sono fondamentali, quindi chi possiede già l'originale può evitare di mettere mano al portafogli.
8

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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