Shin Megami Tensei III Nocturne offre una vicenda dai toni maturi e interessanti, destinata a quella fetta di utenti maggiormente avvezza ai Megami Tensei del passato

Il gioco è ricco di sottotrame delicate: i Simulacri sono creati a immagine e somiglianza degli umani, con lo scopo di essere divorati dai demoni. Ma anche loro meritano la vita.
Il rovescio della medaglia di una sekaikan tanto particolare e strutturata appare nella conformazione del party: il Demi-Fiend (così è conosciuta la nuova forma del protagonista) è un’anima solitaria e spaesata in un mondo improvvisamente ostile, agli antipodi rispetto a personaggi squisitamente sfaccettati come ad esempio i Ladri Fantasma. Per massimizzare lo straniamento, Demi-Fiend non può equipaggiare armi o protezioni, affidando la propria crescita a punti da distribuire a ogni passaggio di livello e all’ingerimento dei Magatama, vermiformi aberrazioni che accrescono determinate caratteristiche e conferiscono poteri all’organismo ospite.
SUCCUBUS, SCELGO TE!
Alla stessa maniera, gli unici alleati con cui condividere esplorazione e combattimento saranno i demoni che saprà reclutare strada facendo, convincendoli con la parlantina e il baratto. Come da copione, differenti entità potranno essere fuse in un blasfemo rituale per generare alternative sempre più forti, arrivando addirittura ad evolversi una volta raggiunti determinati traguardi: davanti a una simile prospettiva viene quasi spontaneo considerare Shin Megami Tensei III Nocturne come una sorta di oscuro Pokémon. Il sistema di combattimento (Press Turn System) si riconferma ancora oggi un piccolo gioiello, che premia la pianificazione e lo sfruttamento delle altrui debolezze per limitare severamente il turno avversario e avere la meglio su nemici fortissimi con l’ingegno.
LA DIFFICOLTÀ “CLEMENTE” POTRÀ VENIRE IN VOSTRO AIUTO, MA SAPPIATE CHE È UN CHEAT LEGALIZZATO!
In Breve: Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster è una rivisitazione che svolge davvero il minimo sindacale per giustificare l’arrivo di un titolo tanto importante sugli schermi ad alta risoluzione. Atlus ha deciso di non investire ulteriore tempo per migliorare e svecchiare l’esperienza, costringendoci a consigliare il gioco solo a chi non lo possiede nella sua originale incarnazione su PlayStation 2. Gli altri troveranno un gioco di ruolo particolarissimo dove l’ambientazione la fa da padrone.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: La fluidità si asseta attorno ai 30 fps su Switch, con qualche signhiozzo avvertibile in modalità handheld negli ambienti più ampi. Niente di grave, ma per la riedizione di un gioco oramai anzianotto era lecito osare di più.
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