Skelattack è un gioco difficile, dove si muore continuamente: precisione nei salti e tempismo negli spostamenti sono l’unico modo di evitare una brutta fine
Evitare con estrema cautela un rovo senza fare caso a due soldati che ci bersagliano con asce volanti non è da manuale del gameplay. O forse si, alla sezione “don’t”. Anche i boss di fine zona si possono affrontare con una certa leggerezza, soprattutto quando saremo riusciti a potenziare le armi a nostra disposizione.
I boss di fine livello possono essere affrontati con leggerezza, a patto di aver acquistato gli opportuni upgrade
UNA GIOIA PER LE ORBITE
Skelattack è molto piacevole per gli occhi e per le orecchie. Graficamente molto colorato ma mai confuso, con un leggerissimo effetto che simula il tubo catodico senza esasperarlo come in altre occasioni, prime tra tutte le ridicolissime “telecamere di sorveglianza” di molti film e serie TV.
Skully ci regala animazioni fluide e convincenti, e ha una sua grande personalità, così come molte altre anime trapassate ora residenti nel villaggio. Gli umani invece sembrano essere stati disegnati un po’ in fretta, ma fanno il loro lavoro. La colonna sonora è suonata da un’orchestra di scheletri visibile nella schermata iniziale e rende perfettamente lo spirito del gioco.
Se il lato estetico e quello sonoro si difendono più che bene, sotto il lato puramente narrativo non convincono i lunghi dialoghi eccessivamente demenziali
Fortunatamente quando i personaggi parlano di quest il testo viene evidenziato in rosso, altrimenti avrei rischiato di perdere qualche preziosa informazione. Si arriva alla fine della storia, scoprendo il segreto di Skully, in cinque o sei ore. Una longevità nella media di questo genere di titoli, anche se l’elevata difficoltà e il conteggio delle morti potrebbero spingere qualche hardcore gamer a tentare una speed run, magari senza mai morire. Sfida accettata?
In Breve: Skelattack è un platformer difficile e impegnativo, che non perdona ma allo stesso tempo non lascia spazio alla frustrazione. Le avventure di Skully e Imber sono ben rappresentate graficamente, ricche d’azione e con un sonoro che si sposa con lo spirito del gioco. Alcuni errori di game design nella gestione di nemici e ostacoli letali minano leggermente l’esperienza, e le sezioni in cui si controlla Imber sono forse troppo poche per giustificare la sua presenza, ma rimane un titolo assolutamente consigliato agli amanti del genere platform e di giochi d’azione 2D in generale.
Configurazione di Prova: Intel Core i7-8565U 1.80Ghz 16GB
Com’è, Come Gira: Fluido sia in full screen che in finestra.
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