Skelattack – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Skelattack è un gioco difficile, dove si muore continuamente: precisione nei salti e tempismo negli spostamenti sono l’unico modo di evitare una brutta fine

Doverosa invece una nota negativa per l’eccessiva letalità di alcuni elementi rispetto ad altri. Basta il minimo contatto con una roccia appuntita o il morso di un coccodrillo per venire uccisi all’istante, mentre un energumeno che ci vibra un colpo di spada in pieno teschio causa solo una lieve perdita di energia. Questo porta a una classificazione tra nemici di serie A e nemici di serie B, per cui presteremo tutta la nostra attenzione ai primi trascurando bellamente i danni che possono farci gli altri.

Skelattack Recensione

348 morti, and counting…

Evitare con estrema cautela un rovo senza fare caso a due soldati che ci bersagliano con asce volanti non è da manuale del gameplay. O forse si, alla sezione “don’t”. Anche i boss di fine zona si possono affrontare con una certa leggerezza, soprattutto quando saremo riusciti a potenziare le armi a nostra disposizione.

I boss di fine livello possono essere affrontati con leggerezza, a patto di aver acquistato gli opportuni upgrade

In giro per il villaggio infatti possiamo trovare i classici negozi di armi e magie, che accettano pagamenti in cristalli blu, la valuta del gioco reperibile in forzieri nascosti o uccidendo i nemici. Non sarà sempre facile racimolare il numero necessario di cristalli per comprare gli upgrade, poichè ogni volta che Skully viene ucciso ne abbandona un po’ sul luogo della sua morte. E vi ho già detto che avete un’aspettativa di vita di venti secondi, vero?

UNA GIOIA PER LE ORBITE

Skelattack è molto piacevole per gli occhi e per le orecchie. Graficamente molto colorato ma mai confuso, con un leggerissimo effetto che simula il tubo catodico senza esasperarlo come in altre occasioni, prime tra tutte le ridicolissime “telecamere di sorveglianza” di molti film e serie TV.

Skelattack Recensione

Imber è nei guai!

Skully ci regala animazioni fluide e convincenti, e ha una sua grande personalità, così come molte altre anime trapassate ora residenti nel villaggio. Gli umani invece sembrano essere stati disegnati un po’ in fretta, ma fanno il loro lavoro. La colonna sonora è suonata da un’orchestra di scheletri visibile nella schermata iniziale e rende perfettamente lo spirito del gioco.

Se il lato estetico e quello sonoro si difendono più che bene, sotto il lato puramente narrativo non convincono i lunghi dialoghi eccessivamente demenziali

Per quanto riguarda dialoghi – solo testuali – e sviluppo della storia, dovete sapere che purtroppo durante la gestazione del gioco si è diffuso negli studios il terribile morbo di Threepwood. Chi ne viene colpito è portato a inserire ovunque battute e situazioni demenziali, poiché convinto che un gioco per essere apprezzato debba per forza far ridere. Non sempre però ci troviamo per le mani The Secret of Monkey Island, e al terzo tentativo non riuscito di strapparmi una risata, ho iniziato a skippare le lunghissime conversazioni.

Skelattack Recensione

Personaggi amici ci aiuteranno a potenziare armi e magie.

Fortunatamente quando i personaggi parlano di quest il testo viene evidenziato in rosso, altrimenti avrei rischiato di perdere qualche preziosa informazione. Si arriva alla fine della storia, scoprendo il segreto di Skully, in cinque o sei ore. Una longevità nella media di questo genere di titoli, anche se l’elevata difficoltà e il conteggio delle morti potrebbero spingere qualche hardcore gamer a tentare una speed run, magari senza mai morire. Sfida accettata?

In Breve: Skelattack è un platformer difficile e impegnativo, che non perdona ma allo stesso tempo non lascia spazio alla frustrazione. Le avventure di Skully e Imber sono ben rappresentate graficamente, ricche d’azione e con un sonoro che si sposa con lo spirito del gioco. Alcuni errori di game design nella gestione di nemici e ostacoli letali minano leggermente l’esperienza, e le sezioni in cui si controlla Imber sono forse troppo poche per giustificare la sua presenza, ma rimane un titolo assolutamente consigliato agli amanti del genere platform e di giochi d’azione 2D in generale.

Configurazione di Prova: Intel Core i7-8565U 1.80Ghz 16GB
Com’è, Come Gira: Fluido sia in full screen che in finestra.

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Pro

  • Azione frenetica.
  • Impegnativo ma mai frustrante.
  • Piacevole agli occhi e alle orecchie.

Contro

  • Livello di sfida dei vari nemici da rivedere.
  • Sezioni in cui si usa Imber troppo brevi.
7.5

Buono

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