La serie manga/anime Space Adventure Cobra non è famosa come Lupin III, Masters of the Universe o i Thundercats, ma ancora oggi ha un’agguerrita schiera di nostalgici sostenitori. Proprio a loro è diretta l’ennesima operazione nostalgia Microids, che dedica alla creatura di Buichi Terasawa un action-platform interessante ma purtroppo tutt’altro che perfetto.
Sviluppatore / Publisher: Magic Pockets / Microids Prezzo: 24,99 Euro (PC), 39,99 (Console) Localizzazione: Assente Multiplayer: Coop PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), Xbox Series X-S, PS5, Switch Data di Uscita: 2 Settembre 2025
Microids prosegue il suo viaggio sul viale della nostalgia nonostante il mezzo flop di Goldrake: Il Banchetto dei Lupi. Stavolta l’attenzione del publisher francese si è spostata su una serie che solo alcuni ultra-quarantenni ricorderanno visto che in Italia non ha mai avuto una distribuzione ufficiale. Parliamo di Space Adventure Cobra, space-comedy-opera nata come manga verso la fine degli anni 70 sul celebre periodico nipponico Shonen Jump e divenuta poi una serie animata (anzi due) sviluppatasi poi in tre OAV.
Narra le vicende di un pirata interstellare che però ha ben poco a che spartire con il collega Harlock. Cobra è più una sorta di ibrido tra Han Solo e Lupin III, un simpatico farabutto che sfida tutto e tutti e che puntualmente si ritrova a vivere avventure ai limiti dell’assurdo. Tutti sono alle sue calcagna e tutti lo vogliono morto, la situazione è talmente rischiosa che Cobra ad un certo punto decide di cambiare faccia chirurgicamente, cancellarsi la memoria e provare a vivere una vita normale. Ovviamente non ci riesce, anzi se possibile i suoi casini peggiorano ulteriormente.
PSYCHO-GUN: MAI PIÙ SENZA!
Space Adventure Cobra – The Awakening è un adattamento della storia che copre i primi 12 episodi dell’Anime e riesce efficacemente a ricrearne l’atmosfera sospesa tra azione e ironia. A tale scopo contribuisce anche la scelta di inserire nel gioco intermezzi animati che puntano diretti al cuore dei fan. Cobra e buona parte dei personaggi che lo hanno accompagnato nella sua epopea spaziale fanno la loro comparsa nel gioco e sebbene meno famosi di icone come He-Man, Lion-O e compagnia bella, formano un cast ben assortito che non nasconde le proprie ispirazioni e aspirazioni “star-warsiane”.

Space Adventure Cobra include una modalità coop nella quale il P2 prende il controllo di Lady Armaroid, ma la sostanza e i difetti del gioco non cambiano.
Esteticamente quindi ci siamo, anche se qualcosa in più si sarebbe potuto fare per quanto riguarda gli scenari di gioco, non particolarmente appetitosi dal punto di vista estetico. A dare i maggiori grattacapi purtroppo è proprio il gameplay, nonostante appoggi le sue meccaniche su stilemi ben collaudati. The Awakening è un classico action-platform ibridato con elementi da shooter che ricordano i vecchi Contra. L’azione si svolge in maniera lineare su livelli non particolarmente articolati ma che possono essere rigiocati per recuperare i segreti impossibili da raggiungere durante la prima run.
Space Adventure Cobra – The Awakening è un classico action-platform ibridato con elementi da shooter che ricordano i vecchi Contra
NON CI SIAMO COBRA, NON CI SIAMO
Cobra possiede qualche altro asso nella manica, altrimenti non sarebbe il bastardo che tutti temono. I suoi sigari esplosivi fanno più danni di una granata a frammentazione e anche con le mani non se la cava male, ma i suoi attacchi corpo-a-corpo sono una manciata e si usano poco nel corso del gioco. C’è poi il revolver che tiene nascosto dietro la cintura ma che stranamente serve più che altro per eliminare scudi e attivare dalla distanza alcuni interruttori… e qui arrivano i primi problemi.

I problemi di puntamento non si verificano quando Cobra è appeso da qualche parte, ma quando è fermo al suolo le cose sono ben diverse.
Questa “arma” infatti può sparare solo in orizzontale, ciò significa che per assolvere al suo scopo deve essere perfettamente allineata al bersaglio, cosa non facilissima a causa di un sistema di controllo che mostra sempre più limiti man mano che si va avanti. La prima cosa che risulta assai strana è l’impossibilità di inginocchiarsi, una semplice azione che avrebbe risolto il problema di cui ci si accorge subito dopo: è impossibile mirare con la Psycho-Gun rimanendo fermi sul posto perché lo stick usato per mirare è lo stesso preposto al movimento. Pura follia!
I fan troveranno un motivo per ritenersi soddisfatti nonostante la grafica non eccelsa, le meccaniche fallaci e un bilanciamento ballerino
PRONTI A CHIUDERE UN’OCCHIO (E MEZZO)?
The Awakening non rappresenta il debutto di Cobra nel mondo dei videogiochi. I più vecchi di voi forse ricorderanno i due portatili della Bandai, Space Cobra Professional e Psychogun, usciti agli inizi degli anni 80 e divenuti ora oggetti da collezione. A questi si aggiunsero numerosi cabinati Pachinko e svariati giochi per Atari, TurboGrafx e perfino PlayStation.

La Psycho-Gun è una delle poche cose originali del gameplay, ma anche in questo caso il control scheme la rende più difficile da usare del dovuto.
Nessuno di questi ha avuto un grandissimo successo e anche quest’ultima uscita targata Microids non ha molte speranze di invertire il trend. Il gradimento del gioco sarà molto legato al fattore nostalgia. Esattamente come avvenuto per Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, i fan troveranno uno o più motivi per ritenersi soddisfatti dell’esperienza nonostante la grafica non eccelsa, le meccaniche fallaci e un bilanciamento ballerino. Tutti gli altri possono tranquillamente bypassare l’esperienza e dedicare le proprie attenzioni agli altri, numerosi titoli in uscita in questa parte finale dell’anno.
In Breve: Dopo Goldrake, Microids riporta in vita Space Adventure Cobra, che mette sotto i riflettori una sorta di Lupin III interstellare che ama mettersi nei guai. Purtroppo per lui, questa volta deve fare i conti con un’avventura affossata da scelte di design incomprensibili. A risultare totalmente sballato è soprattutto il sistema di controllo, che rende inutilmente difficili e per nulla divertenti molte fasi di un gioco che altrimenti avrebbe avuto le potenzialità per piacere soprattutto ai “vecchi adolescenti” degli anni 70-80.
Piattaforma Di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Il gioco in sé, pur non possedendo elementi di gameplay davvero originali, non sarebbe neanche male ma viene affossato da alcune scelte di design totalmente incomprensibili, un bilanciamento della difficoltà tutt’altro che perfetto e soprattutto da un sistema di controllo che meriterebbe di essere rifatto da zero. Esteticamente il basso budget si vede, ma abbiamo visto di peggio.