Aeronautica Imperialis: Flight Command – Recensione

PC

Mettere a segno un colpo è davvero raro, e basta seguire il log degli eventi per vedere quanto spesso i nostri proiettili vadano a vuoto

A peggiorare le cose, ci pensa proprio la Dea Bendata, a cui gli sviluppatori hanno pensato bene di legare anche una mano dietro la schiena. Mettere a segno un colpo, infatti, è davvero raro, e basta seguire il log degli eventi per vedere quanto spesso i nostri proiettili vadano a vuoto. Non potete capire la frustrazione. La mia impressione è che siano state prese pari pari le regole del gioco in scatola, in cui per danneggiare un avversario vanno passati due check su tiri di dadi, il primo dei quali ha la pretenziosa soglia di un rotondo cinque. Su sei.

Aeronautica Imperialis Flight Command Recensione

Le linee di tiro hanno effetto solo se il bersaglio è alla propria altezza e, con penalità, ad un livello più in basso o in alto.

Regole così stringenti possono avere un loro senso mentre si gioca tra amici intorno allo stesso tavolo per passare una serata divertente insieme, ma in un videogioco tutto ciò semplicemente non funziona.

UNA STORIA PER SORDI

Le opzioni di gioco sono due: campagna e skirmish. Quasi per paradosso, quest’ultima offre una componente narrativa più ricca, grazie a poche righe introduttive che presentano lo scontro. Basta poco, lo dicevo che sono un ragazzo che guarda il lato positivo. La campagna purtroppo non ha nemmeno questo, ma ci mette di fronte a missioni generate a random da vincere fino al raggiungimento di un numero sufficiente di punti. Stop.

Gli arei sono pochi e i politi non hanno uno skill tree vero e proprio, mentre di eroi neanche a parlarne

La varietà degli obiettivi è molto ridotta, gli aerei sono pochi e i piloti non hanno uno skill tree vero e proprio, ma abbattendo nemici ottengono fino a due abilità assegnate a caso. Due, non di più, per carità, e pure passive, tra l’altro. Eroi, neanche a parlarne. In entrambe le modalità troviamo a fronteggiarsi l’Aeronautica Imperiale e i Fly Boyz degli orchi, anche se quest’ultimi sono una fazione giocabile solo nelle missioni singole.

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Mettere a segno più di un colpo nello stesso turno da una certa soddisfazione, ma di rado sembra il risultato di una tattica studiata.

Voglio pensare che ci siano stati enormi limitazioni di budget, e ancor più di tempo, perché l’impressione complessiva è quella di un prodotto ben lungi dall’essere completo e pronto per il mercato, il che si riflette anche nei menù e nell’interfaccia di gioco. Ad esempio, ho cercato dappertutto delle schede di dettaglio degli aerei e i loro armamenti prima di lanciarmi nelle missioni, ma non le ho trovate. Vi assicuro che ho cliccato dovunque potessi. Così facendo, quantomeno ho scoperto di poter equipaggiare simpatici gadget come la corazza rinforzata o il sistema di mira avanzato, che offrono vantaggi marginali solo in specifiche condizioni.

Voglio pensare che ci siano stati enormi limitazioni di budget, e ancor di più in termini di tempo a disposizione per lo sviluppo

L’unico davvero utile è il sedile eiettabile, visto che gli aerei a nostra disposizione sono infiniti, ma i piloti no. Avrebbe avuto più senso il contrario, ma tant’è. Segnalo che ad oggi sono presenti diversi bug, di quelli che causano il fallimento di una missione, e ironicamente scattano proprio quando si raggiungono le condizioni di vittoria. In un paio di occasioni c’è stato il fatidico crash del gioco e, una volta, ho dovuto addirittura riavviare Steam.

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A me il fascino caciarone degli orchi piace proprio, anche quando si tratta di quei rari esempi con le ali.

Mai successo in vita mia. Mi dispiace parlare in questi termini di un’opera che è comunque il frutto di lavoro e sforzi di un team di sviluppo che con ogni probabilità ci ha messo tanto cuore, ma purtroppo Flight Command non trasmette passione; sembra invece un prodotto raffazzonato che non cerca in nessun modo di sfruttare le infinite possibilità concesse dal medium videoludico. Vorrei potervi almeno parlare di quanto i velivoli siano personalizzabili, in piena filosofia Warhammer, ma, come dicevo, se ci fosse stato qualche aspetto positivo l’avrei usato in apertura di articolo.

In Breve: Flight Command mi ha fatto pensare come quasi tutti i videogiochi di maggior successo di Warhammer siano ben lungi dall’essere una fedele trasposizione dei giochi da tavolo di Games Workshop. Qui la pedissequa trasposizione delle meccaniche originali è il difetto originale, cui però seguono altri, tra i quali una campagna costruita senza alcun tipo di personalità, pochi velivoli e l’assenza di una gestione della squadra degna di questo nome. Tutta robetta di un certo peso, insomma. L’interfaccia utente approssimativa e disfunzionale è l’ennesima goccia, e fa traboccare il vaso. Gli esami di riparazione a settembre non bastano, l’allievo deve ripetere l’anno.

Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: La grafica funzionale e i modelli degli aerei di buon dettaglio non metteranno a dura prova nessun computer dell’ultimo lustro, anche per via della pressoché totale assenza di effetti speciali. Giusto qualche esplosione, per niente spettacolare.

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Pro

  • Le missioni finiscono in fretta.

Contro

  • Impossibile impostare una tattica studiata.
  • Campagna priva di qualsiasi personalità.
  • Mappe dozzinali.
  • Interfaccia utente disfunzionale.
  • Scarsa varietà dei velivoli.
4.6

Gravemente Insufficiente

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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