Gettate pure l’ancora qui se impazzite per Jules Verne, Robert L. Stevenson e i romanzi d’avventura ottocenteschi: Curious Expedition 2 è il prezioso roguelike 2D che cercavate. Se poi il fumetto franco-belga è di vostro gradimento direi che è meglio far partire subito il download, al diavolo la review.
Sviluppatore / Publisher: Maschinen-Mensch/Thunderful Publishing Prezzo: 19.99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam); nel corso del 2021 su PS4, Xbox One e Nintendo Switch
Abbandonando la pixel art del predecessore in favore di una graphic novel dal tratto sicuro che richiama, sia per stile, sia per atmosfere, il celebre Tintin di Hergé, gli indipendenti berlinesi dello studio Maschinen-Mensch ampliano la loro serie di roguelike narrativi a turni con Curious Expedition 2.
Pubblicato il 28 gennaio dopo mesi in Accesso Anticipato, questa sorprendente matrioska di selvagge avventure casuali mescola generi e biomi diversi per dare vita a un’esperienza a suo modo unica. Tra le numerose spedizioni principali/secondarie da affrontare su isole e arcipelaghi generati proceduralmente, il denominatore comune è sempre la gestione delle risorse e dei membri del nostro party, parimenti alle loro reazioni agli imprevisti ma anche alle decisioni del leader (noi, chiaramente).
PARIGI, 1886: COMINCIA L’AVVENTURA
Il prologo-tutorial ci mette nei panni di Victoria Malin, esploratrice-direttrice dell’Esposizione Universale la quale, in un 1886 alternativo, si imbatte nell’improvvisa apparizione di alcune isole sconosciute e trova dei reperti misteriosi su una di esse. È qui che il giocatore entra in scena nei panni di un sottoposto della Malin cui spetta il compito di continuare le ricerche per svelare l’arcano e, già che c’è, conquistarsi la gloria. Inizialmente si può scegliere il proprio alter ego fra due classi dotate di perk differenti che impattano sulle fasi esplorative, ma successivamente potremo sbloccare un totale di otto classi.
Questo dettaglio ci mostra il vero problema di Curious Expedition 2 ed è meglio parlarne subito. Per vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire bisogna completarlo più volte, ma dopo la prima libidinosa run il ripetersi delle story quest più o meno rigide cozza un po’ con l’anima roguelike del gioco e con la vivace freschezza delle fasi esplorative, facendo sembrare le missioni degli atti principali quasi scollate dal resto. Probabilmente avrebbe giovato alla trama portante una fornitura di bivi narrativi oppure rendere il giocatore parte attiva nello sviluppo degli eventi, ma forse questi sono solo i deliri di un redattore che ha mangiato i funghetti sbagliati (ecco cosa succede a non avere un cuoco nel proprio party).
Continua nella prossima pagina…
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