Deponia Doomsday Recensione

PC

A quasi tre anni di distanza dall’ultimo (e si presumeva conclusivo) episodio dell’intricata saga di Deponia giunge, quasi a sorpresa, un quarto capitolo che rimette tutto in discussione. Ma come si fa a scombinare gli eventi del passato e a giustificare un ritorno così eclatante sugli avvenimenti del passato? Semplice: si ricorre al vecchio trucco del sogno vissuto dal protagonista (che in passato permise di far tornare in vita Bobby nella serie TV “Dallas” e permise a Daniel Pennac di uscire dalla piega fin troppo avvoltolata che aveva assunto una storia del signor Malaussène) e, perché no, a una sempre verde macchina del tempo che, come ci insegna “Ritorno al futuro”, permette sempre di creare disastri più o meno involontari nel continuum spazio-temporale.

PRIMO ENIGMA: WINDOWS 10

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Per descrivere il mio primo impatto con il gioco basta una sola parola, per altro piuttosto inusuale: posticipato. Come molti di voi sanno, chi scrive questo articolo è un appassionato di tecnologia che ama avventurarsi, prima che può, nelle lande perigliose e sconosciute dei sistemi operativi più recenti e, per tanto, non ha saputo resistere al fascino dell’upgrade. Sulle macchine di test (perché chi scrive fa il sistemista, e conosce molto bene l’importanza di un ambiente di prova) Windows 10 si era già comportato bene, quindi perché indugiare? Peccato che Deponia, scaricato da Steam alcuni giorni dopo un problema con il file system del PC con cui non vi tedio troppo, non ne ha proprio voluto sapere di funzionare, probabilmente per un conflitto di versioni del framework .Net. Nessun problema, invece, su un computer dotato di Windows 8.1, su cui ha funzionato al primo colpo. La morale di questa tediosa premessa è che Deponia Doomsday supporta ufficialmente Windows 10, con una ricerca in rete non ho trovato altri riscontri del mio problema, ma se come me siete già passati all’ultima release della finestropoli di Bill Gates, acquistate con cautela. Magari aspettate una versione dimostrativa, semmai ci sarà, con cui testarne il funzionamento.

DISASTRO CRON(OLOG)ICO

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Se non conoscete la saga di Deponia, sappiate che una delle sue più brillanti caratteristiche è la devastante sbadataggine di Rufus, il giovane protagonista: indipendentemente dalla nobiltà delle sue intenzioni, infatti, tutte le sue iniziative terminano invariabilmente in qualche disastro. Una specie di Frank Drebin al quadrato, insomma.

Una delle più brillanti caratteristiche di Deponia è la devastante sbadataggine del protagonista Rufus

La cosa ha ovviamente qualche ripercussione sui suoi rapporti con gli altri personaggi: Toni, la fidanzata storica, è al limite della sopportazione e non è più disposta a fargliene passare mezza, i suoi concittadini non esitano a considerarlo un buono a nulla e c’è perfino chi smette di fare qualsiasi cosa al suo passaggio, spegnendo le luci e cercando di evitare che la sua sola presenza inneschi un incendio o un’esplosione. Chi mai di loro potrebbe immaginare che sia stato proprio lui, in una linea temporale diversa, a salvare l’intera Deponia dalla distruzione? Già, perché qualche chilometro sopra le teste degli abitanti di Deponia, un pianeta asfissiante ridotto a un cumulo di rottami e di spazzatura, fluttua la verde e lussureggiante città di Elysium, dove Rufus e Toni vorrebbero trasferirsi. Peccato solo che le istituzioni del luogo non solo non vedano di buon occhio l’immigrazione dal pianeta sottostante ma, anzi, hanno in mente addirittura un piano per annientarlo del tutto. Piano destinato a fallire negli episodi precedenti, proprio grazie all’intervento di Rufus e all’insperato aiuto di Goal, figlia del governatore locale e nuova fiamma del protagonista. Tutto, però, viene rimesso in discussione dall’arrivo su Deponia di Mr Chronicle, un bizzarro viaggiatore del tempo che darà a Rufus l’imperdibile opportunità di estendere la sua innata capacità distruttrice ben oltre le tradizionali dimensioni dello spazio. Ma Deponia è di nuovo in pericolo, e ci toccherà salvarla un’altra volta.

CLICCA E RIDI

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Deponia Doomsday è un’avventura grafica tutta da ridere

Come i suoi tre predecessori, Deponia Doomsday è un’avventura grafica tutta da ridere. La scanzonata sbadataggine del protagonista, così come anche le raffazzonate strategie dei coprotagonisti per contenerla, danno ripetutamente luogo a situazioni assurde e ultrademenziali, perfettamente dipinte da un’eccellente grafica in stile cartoon che ricorda le migliori produzioni della gloriosa LucasArts e delle sue mille concorrenti. Non sarà un cammino facile, però: per risolvere gli enigmi, che a volte solo veramente tosti, occorrerà una grande fantasia nella combinazione e nell’uso degli oggetti che, a volte, andranno ripetutamente assemblati fra loro per poter proseguire. Le dinamiche sono quelle che gli avventurieri hanno imparato ad amare e, come piccola aggiunta al gameplay, in diverse occasioni saremo chiamati all’azione in tempi rapidi, o a premere ripetutamente il tasto sinistro del mouse per simulare l’uso della forza.

Deponia Doomsday è un’avventura grafica estremamente godibile e interessante, tracimante di gag e di colpi di genio, capace di sfruttare e mettere alla berlina tutte le teorie sui viaggi nel tempo che abbiamo imparato ad amare. Un’esilarante gita in un mondo fantastico il cui umorismo, però, non deve trarre in inganno: certi enigmi sono davvero frustranti e tutta l’avventura si mantiene su un livello di sfida superiore alla media. Deponia Doomsday dimostra ancora una volta che “le belle avventure grafiche di una volta” si possono ancora fare, pur senza annacquare il gameplay e senza dover ricorrere ad artifici come la grafica spixellata per apparire artificiosamente vintage.

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Pro

  • Eccellente grafica a cartoni animati.
  • Esilarante anche nei momenti di maggior tensione.
  • Divertente parodia dei “viaggi nel tempo”.
  • Pochi i tempi morti.

Contro

  • Meccaniche a volte un po' troppo arzigogolate.
  • Talvolta non è chiaro cosa si debba fare esattamente.
8.5

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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