FIFA 20 - Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

È finalmente giunto il momento. Dopo qualche giorno d’attesa, in cui abbiamo pubblicato una versione work in progress della nostra recensione, siamo arrivati alla valutazione finale di FIFA 20. Abbiamo macinato un numero sufficiente di partite, spaziando tra le diverse modalità di gioco e muovendoci tra campo e panchina, tra pacchetti di figurine e partite di street soccer. Ci siamo divertiti abbastanza, lo premettiamo sin da ora, anche se la sensazione è che FIFA possa fare di più, che ci siano ancora margini di miglioramento in diverse componenti, anche perché alcune lacune storiche della serie sono purtroppo sempre presenti. Magari in tono minore, ma ancora presenti. Ma andiamo con ordine e ripartiamo da dove c’eravamo fermati…

LA GIUSTA STRADA?

(musica tunz-tunz di sottofondo)
“La gente è sconvolta,
stordita e stravolta,
Arriva la svolta,
È il giorno di Volta!”
(fine della musica tunz-tunz)

Ok, da grande (o per essere più preciso, da anziano pensionato che non vedrà mai la pensione) non farò il rimatore o il rapper. Però oggi è davvero il giorno di Volta. Presentato in pompa magna a tutti gli eventi pre-lancio di FIFA 20, il calcio da strada torna in azione con un ruolo da protagonista. EA non ha infatti tralasciato nulla, cucendo addosso allo street soccer un abito che magari non sarà perfettamente rifinito in ogni suo dettaglio, ma che risulta comunque essere di qualità apprezzabile. Che non si tratti di una semplice opzione di complemento, buttata lì giusto per far massa, appare evidente sin dalle prime schermata. C’è una struttura ampia, ricca di opzioni, con una storia in stile The Journey, una modalità Campionato assimilabile alle Divisioni di Ultimate Team e il Tour Volta che permette di partecipare a una serie di tornei in giro per il mondo. E c’è anche una componente relativa alla personalizzazione che si sviluppa su due percorsi ben distinti. Da un lato abbiamo la parte estetica, con decine di capi d’abbigliamento con cui personalizzare il look del proprio calciatore (e della propria squadra), dall’altra abbiamo un vero sistema di evoluzione in stile GDR, con 45 differenti abilità sbloccabili mediante l’acquisizione di punti esperienza. Insomma, non sembra mancare proprio nulla. E in campo?

EA ha cucito addosso allo street soccer un abito risulta comunque essere di qualità apprezzabile

Una volta scesi in strada Volta presenta diverse anime a seconda della tipologia di incontro che si affronta. L’anima più “casinara” è rappresentata dalle sfide 3 vs 3 con sponde e porticine, con partite che si trasformano in pochi istanti in un tripudio di situazioni di uno contro uno, di tentativi di dribbling più o meno umilianti, di palloni che rimbalzano rimanendo sempre in gioco ed eliminando qualunque tipo di pausa. Quella leggermente più ragionata prende invece il sopravvento nei 5 vs 5 in stile futsal, con campi di dimensioni maggiori, linee laterali e di fondo e la possibilità di adottare schemi di gioco che più si avvicinano a quelli del calcio reale. Un ritmo ridotto, più compassato, che personalmente ho trovato piuttosto gradevole. In mezzo a questi due estremi, ulteriori varianti (4 vs 4 con e senza portiere) che completano un pacchetto soddisfacente, almeno numericamente. Pad alla mano, tutto sommato Volta non è male. È un’opzione interessante per le sfide in compagnia, con il suo stile “caciarone” che ben si adatta a una serata con amici tra birra, pizza e sfottò per ogni gol subito. È immediato nel sistema di controllo, abbastanza facile da padroneggiare ma comunque impegnativo ai livelli di difficoltà più elevati. Considerandola come modalità “collaterale”, è sicuramente da promuovere.

CELO, CELO, MANCA!

La caccia alla sbustata fortunata riparte da dove si era conclusa, con una nuova stagione di FUT in cui la tradizionale formula a Divisioni viene affiancata da nuove varianti di gioco e da un rinnovato sistema di gestione delle ricompense. La principale novità in termini ludici è rappresentata dalla possibilità di affrontare incontri amichevoli sia in cooperativa che sfidando un amico, con una nuova infornata di “house rule” pronte a portare in campo un pizzico di imprevedibilità. Tra partite con bonus speciali (più velocità, più potenza di tiro…), scambi nelle formazioni e moltiplicatori di punteggio c’è spazio per momenti folli, improbabili rimonte e situazioni che hanno ben poco a che spartire con il calcio reale. Restano saldi ai loro posti i Draft, la Squad Battles e le Division Rivals, senza che siano apportate modifiche sostanziali alle rispettive formule base. I premi sono suddivisi in due tipologie differenti, con una parte “a scadenza” e una invece che non ha alcun vincolo di natura temporale. La prima, denominata Stagione, utilizza un sistema di punti esperienza con ricompense selezionabili allo scattare di ogni livello. La seconda invece comprende tutta una serie di obiettivi a lungo termine (ad esempio, un numero prefissato di vittorie in Squad Battles, fino a 300) che possono essere portati a termine in maniera naturale, semplicemente continuando a giocare.fifa 20 recensione

La principale novità in termini ludici è rappresentata dalla possibilità di affrontare incontri amichevoli

L’elenco delle novità prosegue poi con alcune aggiunte di natura meramente estetiche. Oltre quindi a poter scegliere, come da tradizione, maglia, gagliardetto e stadio, da quest’anno saranno disponibili elementi coreografici che accolgono i giocatori sul terreno di gioco, con enormi striscioni che ricoprono buona parte della curva. Piacevoli all’occhio, piuttosto vari e in alcuni casi decisamente stravaganti, non aggiungono nulla di significativo. Più importanti invece sono le modifiche apportate (finalmente) alla gestione dei calciatori e della squadra. Per troppi anni EA ha mantenuto la stessa impostazione, con soluzioni cervellotiche che costringevano a inutili passaggi per eseguire alcune semplici azioni. L’inserimento di un nuovo menù a ruota consente di muoversi rapidamente, di avere sotto mano in una singola schermata ogni possibile opzione e di passare con assoluta rapidità dalla rosa al club fino al calciomercato. Peccato solo che questo rinnovamento nei menù non abbia toccato in alcun modo proprio il mercato, che resta ancorato alla sua forma originale. E dire che sarebbe così facile inserire filtri che permettano di selezionare i giocatori per il valore (o per le singole caratteristiche), snellendo non poco le operazioni di ricerca.

TUTTO IL RESTO… È NOIA?

Volta rappresenta la novità, Ultimate Team la tradizione, le restanti modalità di gioco un contorno che, per buona parte dei giocatori, rimarrà intoccato per un intero anno. Tipo i broccoletti di fianco a una gustosa bistecca. È tale e tanto il distacco tra UT e il resto delle opzioni, che la famosa battuta “Il posto migliore per nascondere un cadavere è pagina 2 di una ricerca su Google”, potrebbe trasformarsi in questa recensione in “Il posto migliore per nascondere un cadavere è una qualunque modalità di FIFA che non sia FUT”. Malgrado questa (triste) verità, EA ha comunque confezionato un pacchetto ricco con l’esclusiva della Champions League, sfide online fino a 11 contro 11, amichevoli, prove d’abilità e, soprattutto, la Carriera.fifa 20 recensione

Il posto migliore per nascondere un cadavere è una qualunque modalità di FIFA che non sia FUT

Proprio la Carriera (in particolar modo lato allenatore) ha goduto di un lavoro di restyling che, senza stravolgerne le fondamenta, arricchisce le opzioni di gestione della squadra. Nuovi parametri dedicati alla personalizzazione del proprio mister, l’inserimento delle conferenza stampa, la possibilità di avere un impatto sul morale dei calciatori con dialoghi faccia a faccia e un sistema di crescita dinamico che associa i miglioramenti dei giocatori in campo alle loro prestazioni ampliano una proposta già ricca, e consentono un adeguato controllo della società. Nel complesso tutto funziona in maniera discreta, con qualche difetto ancora da limare. Il mercato, ad esempio, segue dinamiche spesso poco comprensibili e asseconda in maniera sin troppo evidente le volontà del giocatore. Disponendo di un buon budget e smanettando un po’ con le offerte, è davvero facile sottrarre ai rivali pezzi pregiati. Detto questo, per chi ha voglia di uscire dal recinto di Ultimate Team, si tratta di una modalità che può tenere impegnati per mesi. Soprattutto nel caso in cui si decida di provare a portare alla vittoria una squadra poco blasonata.

LA PALLA È ROTONDA

Siamo così giunti al paragrafo più complesso della recensione. Qui si smette di parlare di modalità, di opzioni, di pacchetti, di porticine, di giovani promesse e di campioni affermati e si passa a sudare in campo. Si gioca partita dopo partita, per scoprire se l’impatto delle numerose modifiche presentate con dovizia di particolari in video tutorial e comunicati stampa sia effettivamente positivo. Perché a parole ogni cosa sembra bellissima. Ogni cosa sembra funzionare benissimo. Ogni cosa sembra essere l’aggiunta del secolo. Ma una volta preso il pad in mano, si possono anche verificare delle spiacevoli sorprese.fifa 20 recensione

Non ci sono stati clamorosi stravolgimenti rispetto a FIFA 19

Qualche sorpresa in effetti c’è stata, sia in positivo che in negativo. Partiamo da una premessa doverosa e, a ben vedere, piuttosto prevedibile. Non ci sono stati clamorosi stravolgimenti rispetto a FIFA 19. La linea guida è sempre la stessa, costante stagione dopo stagione. Però ci sono stati dei cambiamenti che impattano su alcune dinamiche di gioco. La fisica del pallone è stata rifinita e, per quanto non manchino le traiettorie al limite dell’assurdo, nel complesso sembra più coerente e realistica. Bello inoltre il nuovo effetto “rotolamento”, con la sfera che non scorre più come se fosse su un tavolo da biliardo ma subisce le gibbosità del terreno con piccoli sobbalzi. Il ritmo è stato leggermente abbassato, si riesce a manovrare con discreta fluidità e il posizionamento dei giocatori è coerente con schemi e indicazioni tattiche. I momenti flipper? Quelli ci sono ancora, così come non è svanita l’insopportabile tendenza a trasformare gli attaccanti in una sorta di Superman in calzoncini subito dopo un calcio d’inizio o alla conclusione di un tempo. Insomma, è bastato poco per accorgermi che il kick-off glitch ci farà compagnia per un altro anno.

Come ho scritto, l’azione scorre fluida e l’intelligenza artificiale si comporta, nella maggior parte dei casi, in maniera convincente. Con qualche criticità. Fino a livello Esperto il filtrante è un’arma che funziona sin troppo bene, con difensori centrali che vengono colti di sorpresa con eccessiva frequenza da passaggi piuttosto prevedibili. La situazione migliora in maniera abbastanza evidente aumentando la difficoltà (consiglio personale, giocate almeno a Campione), pur con qualche saltuaria (e clamorosa) amnesia che consente di involarsi facilmente verso la rete avversaria. Contribuisce in parte a facilitare le imbucate il fattore velocità, con gli attaccanti più rapidi in grado di scattare e di prendere un margine di vantaggio spesso incolmabile. Non siamo ai tragici livelli sperimentati in alcune edizioni passate (Fifa 15 su tutti, se la memoria non mi tradisce), però è evidente che il problema velocità permanga e che anche quest’anno si correrà molto, forse troppo. Il trend è confermato anche dai primi giorni di mercato, con i calciatori dotati di maggiore velocità (sopra il 90) che vengono venduti a prezzi esorbitanti. Tutto sommato bene i portieri, che non si sono esibiti in papere colossali e che, fatta salva qualche uscita garibaldina, hanno sempre dato l’impressione di essere lucidi e in controllo della situazione. Più intuitivo rispetto al passato il nuovo sistema di gestione delle punizioni, con un puntatore che permette di stabilire con discreta precisione dove indirizzare la sfera. Male gli arbitri, non tanto per la quantità di fischi, quanto per la gestione delle sanzioni disciplinari. I cartellini vengono estratti senza alcun raziocinio, con plateali falciate che passano inosservate e banali trattenute che vengono punite con l’ammonizione. Una casualità che infastidisce, soprattutto quando si viene espulsi per due contrasti decisi ma veniali.

I TEMPI SUPPLEMENTARI

Alternanza tra luci e ombre per quanto riguarda la realizzazione tecnica del titolo EA. Si possono fare pochi appunti al comparto grafico, convincente nelle animazioni, molto buono nei modelli dei giocatori (con una cura particolare, come da tradizione, per le star più affermate) e apprezzabile negli elementi di contorno. Male, decisamente male invece l’audio. La telecronaca di Pardo e Nava ha stancato non solo per un fattore meramente qualitativo, ma anche per la mancanza di rinnovamento. Sono anni che sentiamo sempre le stesse frasi, che ci imbattiamo sempre negli stessi errori, che ascoltiamo i medesimi scambi di battute, con gli interventi “cronometrici” di Matteo Barzaghi a spezzare una litania ormai sin troppo prevedibile. Possiamo capire che non si tratti di una scelta facile, registrare ex novo l’audio di un titolo come FIFA richiede un impegno non indifferente, ma sarebbe davvero il caso di dare una svecchiata al commento, perché la voglia di premere il tasto mute sul telecomando aumenta partita dopo partita.

FIFA 20 non cambia la formula che da anni ha portato la serie EA a primeggiare nella categoria calcistica, almeno per quello che riguarda le vendite. L’offerta contenutistica è più che discreta, con un apprezzabile quantitativo di (interessanti) varianti che purtroppo rischiano di cadere ben presto nel dimenticatoio, fagocitate da quel pozzo senza fondo che risponde al nome di Ultimate Team. Le modifiche alla struttura di gioco non stravolgono un impianto collaudato, abbastanza spettacolare e che privilegia l’attacco alla difesa. L’impressione è che sarebbe necessario un pizzico in più di coraggio per rivedere alcune meccaniche e liberarsi di alcuni problemi storici (ad esempio la velocità, sia della manovra che di alcuni calciatori), anche se nel complesso c’è di che divertirsi.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Buona mole di contenuti.
  • Volta è un’aggiunta piacevole.
  • Manovra leggermente più lenta e ragionata rispetto al passato.

Contro

  • Qualche problema di equilibrio tra attacco e difesa.
  • La telecronaca andrebbe “svecchiata” un po’.
  • Manca la Juventus (ma per qualcuno questo potrebbe essere un +)!
8.3

Più che buono

Password dimenticata