Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles – Recensione

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A quasi trent’anni dal suo debutto su PlayStation, il classico dei giochi di ruolo tattici di Square Enix torna a far parlare anche sulle piattaforme di gioco di corrente generazione. Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles non è, tuttavia, una semplice riproposizione della versione espansa che apprezzammo su PlayStation Portable nel 2007 con il sottotitolo di “The War of the Lions”, bensì un omaggio fedele alla formula originale. L’occasione, d’altronde, è quella di ricordare la grandezza del classico 32-bit firmato da nomi altisonanti del panorama creativo nipponico, come Hironobu Sakaguchi, Yasumi Matsuno e Hiroyuki Ito.

Sviluppatore / Publisher: Square Enix / Square Enix Prezzo: € 69,00 / Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PS5, PS4, Nintendo Switch, Nintendo Switch 2, Xbox One, Xbox Series S|X, PC (Steam)  Data di lancio: 30 Settembre 2025

Benché gli intenti fossero votati al recupero religioso di un’icona del gaming anni ‘90, fortunatamente l’operazione portata avanti dal director Kazutoyo Maehiro, già impegnato nello sviluppo del titolo originale, si è concessa diversa libertà in sede creativa; Final Fantasy Tactics:The Ivalice Chronicles è senza mezzi termini il modo migliore di riscoprire Final Fantasy Tactics nella sua versione più moderna e accessibile.

Negli ultimi decenni di tattici su mappe a griglia ne abbiamo visti sfilare tantissimi, ma Final Fantasy Tactics fu il primo Final Fantasy prodotto ascrivibile a questo genere videoludico; il merito fu di Yasumi Matsuno, che entrando tra le fila di creativi di Square nella metà degli anni ‘90 fu incaricato di realizzare un videogioco tattico sotto soggetto di Hironobu Sakaguchi.

Final Fantasy Tactics:The Ivalice Chronicles è senza mezzi termini il modo migliore di riscoprire Final Fantasy Tactics nella sua versione più moderna e accessibile

E la bontà del sistema ideato da egli e Hiroyuki Ito è tuttora apprezzabile in questa riedizione votata all’alta definizione: muovere le proprie truppe su mappe suddivise in caselle è naturalmente solamente la punta dell’iceberg rappresentante un sistema di gioco profondo e complesso, ma altrettanto semplice da approcciare nelle sue forme più significative.

Il ritmo delle schermaglie sottostà ad un sistema di turni chiamato CT (Charge Time) – in questa versione ben esemplificato dalla nuova interfaccia di gioco -, mentre il posizionamento delle unità risulta fondamentale per il successo in battaglia. Sferrare un attacco alle spalle del nemico è sempre consigliabile, mentre l’utilizzo delle abilità d’attacco, come magie e tecniche speciali, viene aiutato dalla visualizzazione di uno spettro d’azione che illumina le caselle da queste raggiungibili. In Final Fantasy Tactics:The Ivalice Chronicles queste operazioni di navigazione sono state rese finalmente immediate da tempi di caricamento praticamente azzerati e animazioni velocizzabili, mentre la possibilità di ruotare velocemente la mappa con l’analogico destro, allontanare la telecamera, o ancora visualizzare l’intero terreno a volo d’uccello in una sorta di visuale tattica, risultano estremamente comode, e rendono l’esperienza estremamente piacevole.

LE CRONACHE PERDUTE DEI ZODIAC BRAVES

Uno dei nuovi aspetti che ci ha maggiormente colpito è la possibilità di affidare il controllo delle unità schierate a una intelligenza artificiale, optando tra opzioni di priorità all’attacco o alla salvaguardia di una specifica unità; in tal senso, i numerosi scontri casuali attivabili su mappa – che nella versione originale risultavano spesso essere d’intralcio al ritmo di gioco, e che qui si possono ignorare, volendolo – possono essere tranquillamente deputati alla IA nelle loro prime fasi di posizionamento, e in ogni caso è possibile intervenire manualmente per riprendere il controllo delle proprie truppe nel caso la situazione non dovesse essere gestita come si preferisce.

Final Fantasy Tactics:The Ivalice Chronicles recensione

Schierare le proprie unità all’inizio della battaglia facendo attenzione all’ambiente circostante è di importanza fondamentale.

Il sistema di crescita – fiore all’occhiello del gioco – è ancora una volta basato sulla collezione e l’ibridazione di classi, tenendo conto del bilanciamento dell’edizione giapponese per PlayStation. Ciò significa che le classi introdotte nell’edizione PSP, come il Cavaliere Cipolla o il Cavaliere Oscuro sono state rimosse, ma il risultato è certamente apprezzabile anche nella sua forma primogenia.

Uno dei nuovi aspetti che ci ha maggiormente colpito è la possibilità di affidare il controllo delle unità schierate ad una intelligenza artificiale

In questa versione è possibile arruolare fino a 50 unità, e memorizzare una serie di configurazioni di job ed equipaggiamento per ogni unità, in modo da schierare assetti sempre personalizzati in tutta facilità.

A detta degli sviluppatori Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles ribilancia in modo espansivo l’intera esperienza, andando a modificare l’efficacia di equipaggiamenti, la forza dei nemici, ma anche delle abilità a disposizione del giocatore; non devono tuttavia scoraggiarsi gli appassionati innamorati del livello di sfida – a volte un po’ crudele – del titolo Square Enix: l’esperienza di gioco, tutto sommato, risulta molto vicina a quella originale. Ciò significa che i picchi di difficoltà riscontrati in precedenza, e spesso coincidenti con battaglie cruciali, sono ancora presenti, così come la forza ultraterrena di Cidolfus Orlandeau. Tutti i contenuti dell’edizione PS1 sono, chiaramente, fedelmente riportati, inclusa l’incursione di Cloud da Final Fantasy VII come personaggio reclutabile, e anche gli inediti minigiochi in salsa sound novel (non più di brevi racconti a bivi) mai localizzati prima d’ora.

Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles recensione

Gli assedi sono un po’ le “boss fight” del gioco, e prevedono sequenze di scontri senza possibilità di rilassarsi. Ora si può salvare tra una schermaglia e l’altra.

Vien da sé che anche se ormai superato per complessità ludica, bilanciamento, e ambizione contenutistica, Final Fantasy Tactics rimane ad oggi uno dei migliori videogiochi tattici mai pubblicati su PlayStation, e questa riedizione ne rispetta tutti i canoni in modo quasi religioso.

UN’EPOPEA DESTINATA A FINIRE IN TRAGEDIA?

Questa fedele riproposizione degli aspetti più ruvidi del design originale non deve comunque spaventare i neofiti del genere: il remaster prevede tante opzioni che facilitano l’esperienza se ci si trova in difficoltà, come la possibilità di ricaricare in battaglia ad ogni turno effettuato, indicatori che sveltiscono la navigazione delle quest secondarie, un’estensiva collezione interna di tutorial e suggerimenti, e infine tre livelli di difficoltà tra cui scegliere; tra questi si annovera anche uno dedicato a coloro che vogliono semplicemente godersi la storia di Ramza, il figlio bastardo della nobile casata dei Beoulve, e di Delita, il suo migliore amico di umili origini. Final Fantasy Tactics è ben noto per la sua trama matura e le sue atmosfere oscure, caratterizzate da intrecci politici e risvolti drammatici. Per l’occasione, Square Enix ha ingaggiato un nuovo cast di voci inglesi (differente da quello già apprezzato su Sony PSP) e uno inedito di attori giapponesi, e ogni battuta della sceneggiatura è portata in vita nella sua estrema teatralità.

segnaliamo anche la bontà del lavoro svolto in sede di rivalutazione dell’aspetto artistico ed estetico del gioco


È un peccato che il videogioco non presenti una traduzione italiana di alta qualità che possa in qualche modo colmare il vuoto rappresentato da questo capitolo nelle collezioni degli appassionati nostrani; inoltre, è utile segnalare che la sceneggiatura, qui leggermente arricchita di scene e scambi di battute durante le battaglie, ma anche l’utilizzo di nomi e terminologie si rifà alla precedente traduzione inglese, già vista nell’edizione PSP. Benché formalmente corretta, questa revisione dei testi inglese in salsa teatrale risulta spesso difficile da seguire, e ricca di arcaismi linguistici che nulla hanno a che fare con la stesura originale in lingua giapponese. Sicuramente apprezzabile da intenditori della letteratura inglese, rimaniamo francamente dubbiosi che la scelta di destinare uno script inglese simile al pubblico internazionale – non aiutato da localizzazioni – possa aiutare nella fruizione del gioco e nell’apprezzamento della sua storia.

Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles recensione

La narrazione è affidata a cinematiche che inframezzano gli scontri, ma questa edizione include nuove linee di dialogo anche durante le battaglie.

In chiusura, segnaliamo anche la bontà del lavoro svolto in sede di rivalutazione dell’aspetto artistico ed estetico del prodotto. Per l’occasione è stato necessario venire a compromessi con la direzione artistica originale, ma la sua pixel art rimane comunque intatta. Estensivo è l’utilizzo di filtri su asset bidimensionali, mentre allo schermo è applicato un effetto grana di pellicola che puntella l’immagine donandole una texture simile a quello di una pergamena. Anche gli scenari, pur rimanendo gli stessi dell’edizione PS1, vengono trasfigurati da texture acquarellate ed effettistica ambientale che ne sottolineano la tridimensionalità. L’effetto finale è più che discreto, ma nel caso non si fosse del tutto convinti dalla revisione offerta da Square Enix, è possibile semplicemente giocare all’edizione originale inclusa nel pacchetto. Se solo avessero inserito anche l’edizione PSP per completezza…

In Breve: Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles è, in definitiva, un ritorno prezioso e rispettoso di un’opera che ha segnato la storia del gioco di ruolo tattico giapponese. Nonostante alcune scelte discutibili in termini di localizzazione e la mancanza di una traduzione italiana, questa riedizione si propone come la miglior occasione possibile per (ri)scoprire un classico intramontabile, capace ancora oggi di sorprendere per profondità e intensità narrativa. Square Enix ha scelto di non snaturare l’anima del titolo, offrendo piuttosto un ponte tra passato e presente che sa valorizzare sia i nostalgici sia i nuovi giocatori: un tributo fedele e insieme un invito ad immergersi nuovamente, o per la prima volta, nelle cupe vicende di Ivalice.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come gira: Non un solo tentennamento, né provandolo nella sua edizione classica, né in quella rimasterizzata. Alta definizione per tutti.

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Pro

  • Sistema di schermaglie tattiche profondo e complesso / Snellito e con un’ottima interfaccia moderna / Include il gioco originale nell’edizione PS1 (con traduzione PSP)

Contro

  • Niente localizzazione italiana / La ristrettezza delle mappe / Mancano i contenuti della versione PSP
8

Più che buono

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.

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