Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari - Recensione Switch

3DS Switch

È davvero difficile dimenticare un personaggio di successo come il professor Hershel Layton, anche se è passato più di un lustro dalla sua ultima avventura. Al termine di una carriera coronata dal prestigioso incontro con l’esimo legale Phoenix Wright, la sua pesante eredità viene raccolta dalle volenterose mani della figlia Katrielle, titolare di un’agenzia investigativa e protagonista di un titolo tutto suo, inizialmente debuttato sui sistemi Android e IOS e successivamente traghettato verso le spiagge tridimensionali del glorioso 3DS. Abbiamo recensito quest’ultima incarnazione di Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il complotto dei milionari un paio di anni fa, ma c’è da dire che nel frattempo il colorito cast londinese del gioco non si è dato da fare particolarmente per presentarsi degnamente all’appuntamento con la nuova ammiraglia Nintendo.

LONDON CALLING

Prima di tutto le buone notizie: per la prima volta un gioco della serie Layton è godibile (anche) a 1080p sullo schermo della TV di casa, così da condividere le elucubrazioni e risolvere gli enigmi con amici e parenti. E basta, perché sostanzialmente il gioco su Switch è identico a quello uscito in origine, comprendente come bonus tutti i DLC usciti nel frattempo, riassumibili principalmente in una nutrita serie di vestiti con cui modificare il look della protagonista.Laytons Mystery Journey Katrielle

Il gioco fallisce platealmente nel riproporre il coinvolgimento duraturo e appassionante delle avventure vissute anni prima da papà Hershel

Al di là dello schema di gioco orbitante attorno a una serie di enigmi da risolvere, è la natura episodica dell’avventura che stona, frammentando la vicenda con una serie di casi singoli separati l’uno dall’altro; sullo sfondo di un cast parzialmente riuscito (simpatico il cane parlante, un po’ patetico l’immancabile assistente), Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il complotto dei milionari fallisce platealmente nel riproporre il coinvolgimento duraturo e appassionante delle avventure vissute anni prima da papà Hershel. Il problema non deriva solo da una narrazione inconsistente, ma anche dalla natura stesse delle deduzioni della protagonista, puntuali a fine “puntata” e prive di vere e proprie deduzioni capaci di accompagnare il giocatore attraverso il processo logico e investigativo. Laytons Mystery Journey Katrielle

In soldoni, si dialoga con personaggi dall’aspetto bislacco, si arriva alla fine e automaticamente Katrielle indovina tutto, chiudendo l’episodio e passando al successivo nel giro di pochi minuti.

KATRIELLE HOLMES, IL DETECTIVE VERY WELL

Volgendo lo sguardo altrove, il gioco offre la classica caccia al pixel sui vari fondali – a onor del vero splendidamente rappresentati in questa nuova incarnazione – alla ricerca di oggetti da collezionare, un’attività che, a conti fatti, non porta nessun vantaggio pratico, messe da parte le classiche monete con cui comprare suggerimenti durante gli enigmi più ostici. L’unico extra davvero goloso è rappresentato da una serie di indovinelli giornalieri, da scaricare per allungare la longevità oltre i limiti imposti dalla narrazione e continuare ad arrovellare il cervello con 365 nuovi misteri. Però sulla bilancia va ovviamente soppesato anche il prezzo, più basso della media, tuttavia non del tutto convincente per quella che è la semplice riedizione di un titolo apparso oramai sul mercato da anni, riproposto senza aggiunte particolarmente meritevoli.

Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il complotto dei milionari era già in partenza l’episodio più debole delle avventure legate all’universo del buon professore, e il tempo non ha purtroppo migliorato l’impressione iniziale. Con un quantitativo di aggiunte risibile, questa versione su Switch continua a non impressionare, specie se avete la possibilità di recuperarlo su 3DS usato per una frazione del prezzo attuale. Non va molto in più in là di una risicata sufficienza.

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Pro

  • Un buon quantitativo di enigmi, tra quelli già presenti e scaricabili.
  • Prezzo inferiore alla media.

Contro

  • Narrazione frammentaria e poco appassionante.
  • Nessuna aggiunta di rilievo rispetto a quanto visto durante questi anni.
6.2

Sufficiente

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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