Lust from Beyond – Recensione

PC

Lust from Beyond è un’avventura horror dalle forti tinte erotiche, ambientata nello stesso mondo di Lust for Darkness.

Sviluppatore / Publisher: Movie Games Lunarium / Movie Games Prezzo: 16,79€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam)

Gli sviluppatori polacchi Movie Games non si sono lasciati scappare proprio nulla, in fatto di tematiche controverse. Nel loro carnet di videogiochi sui generis figurano anche un simulatore di pronto soccorso in piena emergenza pandemica, un bizzarro gestionale dove bisogna portare avanti un autolavaggio in modo non sempre legale e, soprattutto, un inquietante simulatore in cui occorre impersonare uno spacciatore di sostanze stupefacenti. Non deve stupire, quindi, se tra le loro produzioni del passato figuri anche Lust for Darkness, una grottesca avventura horror del 2018 dai toni decisamente spinti, ambientata tra il mondo reale e una sorta di inferno carnascialesco guidato da Lauv’abrarc, il dio del piacere.

https://www.youtube.com/watch?v=oKSrkABgKB4

Il gioco, tutt’altro che memorabile, cercava a suo modo di creare un proprio universo e di trovare un suo stile narrativo, mostrando tuttavia eccessive acerbità soprattutto sul lato tecnico. Questo, però, non ha impedito a Movie Games di raccogliere un insospettabile consenso e di affrontare una campagna di Kickstarter per realizzare un seguito.

LA MAGIONE DEI BIZZARRI FORNICATORI

Lust from Beyond inizia tra le mura di un’imponente villa vittoriana dove, fra le pareti di un’enorme vulva nell’angolo di una stanza, si apre una fessura tra il nostro mondo e Lusst’Ghaa, il regno dell’estasi infinita. Detta così non sembrerebbe neanche tanto male: cosa potrebbe mai accadere in un posto dove tutti godono continuamente come matti? Esattamente quello che più o meno tutte le religioni ci ammoniscono di evitare: la corruzione delle carni, dei luoghi e dei costumi, che ha trasformato tutti i suoi abitanti in mostri repellenti, coprendo tutto il paesaggio circostante di putride ramificazioni di tentacoli e altre cose che, dichiaratamente, parrebbero uscite dai racconti di Lovecraft e dai dipinti di Giger e Beksinski, artisti che solitamente non ispirano molta allegria.

lust from beyond recensione

In un’avventura come questa, le disgrazie previste dai tarocchi sono quasi una punta di buon umore.

Ebbene, in quest’enorme villa vittoriana piena di sex toys, dipinti vagamente pornografici e statue dalle virtù tutt’altro che sobrie, sta per compiersi un rituale che dovrebbe garantire ai suoi inquilini l’estasi suprema, l’orgasmo perpetuo o qualcosa del genere, ed è proprio al culmine del suddetto rituale che succede qualcosa di inatteso. In Lust from Beyond, ci ritroviamo nei panni di Victor Holloway, un onesto commerciante di antichità con un’insana dipendenza dal sesso, intenti a radunare vecchia chincaglieria per una cliente, poco prima dell’orario di chiusura. Un ultimo impegno lavorativo prima di dedicare la serata (e che serata!) all’amatissima fidanzata Lily, per festeggiare l’anniversario della loro relazione.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Costo decisamente contenuto / Avventura lunga da portare a termine / Apprezzato tentativo di introdurre il sesso come elemento del gameplay.

Contro

  • Sceneggiatura claudicante, con eventi ingiustificati / Resa grafica ampiamente migliorabile, soprattutto per i corpi umani. Sistema di salvataggio troppo elementare.
7.4

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

Password dimenticata