MULLET MAD JACK – Recensione

PC

Nostalgia degli anime anni ‘80/‘90? Bisogno fisico di violenza, frenesia e adrenalina? Bene, allora MULLET MAD JACK è lo shooter che fa per voi: avete dieci secondi per farvi una dose di dopamina, altrimenti morirete.

Sviluppatore / Publisher: Hammer95 / Hammer95, Epopeia Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 15 maggio

Tratto dal web: la dopamina è un neurotrasmettitore legato ai meccanismi di ricompensa e piacere per cui è in grado di rafforzare le esperienze piacevoli. Per tale ragione, si ritiene che svolga un ruolo nelle dipendenze e nelle sindromi compulsive.

Lo so, state pensando “Cosa succede? TGM si è messa a divulgare nozioni scientifiche rubate online per arrotondare?”. Niente di tutto ciò, semplicemente ho ritenuto utile cominciare dal perché Hammer95 ci chiede di uccidere tanto, con stile e, soprattutto, il più rapidamente possibile.

CHE STILE, MULLET MAD JACK!

Vi presento MULLET MAD JACK, un tarantiniano shooter in prima persona ambientato in un mondo anime vintage. Questo particolare FPS single player dal cuore pulp oltre che roguelite è sviluppato da Hammer95, uno studio brasiliano indipendente innamorato dei cartoni animati giapponesi dei bei tempi andati, come confermato da Alessandro Martinello, Game Director: “Adoriamo l’età d’oro degli anime giapponesi degli anni ’80 e ’90 e vogliamo rendere omaggio a quell’era magica”. Il gioco è ambientato nel 2090, in un futuro in cui l’uomo e internet si sono fusi dando vita a un nuovo essere. Questo ibrido ha bisogno della dopamina ogni 10 secondi esatti, altrimenti morirà. Come se non bastasse, il mondo è governato da una cricca di robot ricchissimi chiamati Robillionari. Coloro che mettono in gioco i loro 10 secondi di vita per ucciderli sono noti come Moderatori.

MULLET MAD JACK

L’influencer da salvare.

Nei panni di Jack, un Moderatore dall’acconciatura… importante, dobbiamo salvare l’influencer più famosa del mondo, tenuta in ostaggio da un gruppo di Robillionari all’ultimo piano delle twin towers in Nakamura Plaza. Un piano alla volta, una strage di robot dopo l’altra, dovremo raggiungere la sommità dell’edificio. Durante la nostra impresa non saremo soli perché, attraverso una live streaming con tanto di presentatrice, chat e reazioni del pubblico, una folla affamata di azione seguirà ogni nostro movimento.

Nei panni di Jack, un Moderatore dall’acconciatura… importante, la nostra missione è salvare l’influencer più famosa del mondo

Soddisfare gli spettatori è cruciale perché, con appena 10 secondi di vita a disposizione, Jack deve saziare la loro fame di violenza a suon di kill spettacolari se vuole continuamente ottenere 3, 4 o più secondi aggiuntivi (dipende dal tipo di uccisione e dal moltiplicatore, in caso di killstreak), ma non è sempre così: la regola del tempo non vale durante gli scontri con i boss. Ora che le regole dello show sono chiare, siete pronti a massacrare un mucchio di robot col sorriso sulle labbra e soprattutto il più rapidamente possibile?

KILLAVO A 100 ALL’ORA

Il gameplay è quanto di più adrenalinico, frenetico, psichedelico e allucinogeno si possa trovare in circolazione. In ogni livello si deve correre contro il mortale timer che scorre inesorabile, evitando di essere colpiti e uccidendo a profusione per guadagnare istanti di vita preziosi. Alla fine di ciascun piano si può scegliere fra tre potenziamenti temporanei, che vengono azzerati in caso di morte o all’inizio del capitolo successivo. Al termine di ogni chapter bisogna affrontare una boss fight e, in caso di vittoria, la ricompensa non è solo l’accesso all’atto successivo con conseguente cambio di scenario per i prossimi dieci piani, ma anche lo sblocco di un checkpoint da cui ripartire in caso di morte (quando capita si riparte dal primo piano del capitolo in cui ci si trova, ndr) e la possibilità di selezionare uno fra tre potenziamenti permanenti, come l’aumento del livello delle armi disponibili.

A fine livello possiamo scegliere una delle tre ricompense temporanee.

All’inizio di una run si comincia armati di pistola basic e zero aiuti ma, come si evince dall’immagine qui sopra, piano dopo piano ci si può sbizzarrire nella costruzione della propria build: meglio la katana, lo slow-motion durante i nostri ultimi 3 secondi di vita o un aumento della velocità di movimento del 10%? A voi la scelta, l’importante è che la mattanza continui ché il pubblico freme. Tutti i piani vanno affrontati in apnea, col piede fisso sull’acceleratore e in costante movimento, abusando della scivolata con calcio per spostarsi rapidamente e, magari, uccidere i nemici sfruttando l’ambiente.

i piani vanno affrontati in apnea, col piede fisso sull’acceleratore e in costante movimento, abusando della scivolata con calcio e dell’ambiente

Sebbene alcuni livelli si finiscano letteralmente in una manciata di secondi, si fa in tempo ad accorgersi che sul fronte del level design si può fare meglio. Dato il gameplay rapido e caotico la sensazione è che sia funzionale, tuttavia è meglio non aspettarsi planimetrie troppo complesse. Presto o tardi, inoltre, a causa della generazione procedurale, si avverte una certa ridondanza tra asset ripetuti e corridoi noti. Gli sviluppatori, però, sono stati bravi a mascherarla aggiungendo a ogni capitolo un nuovo tipo di nemico, una trappola o una dinamica nuova, bisogna riconoscerglielo. Dopo aver visto di cosa sono capaci, sono proprio curioso di scoprire se e come evolveranno la formula di MULLET MAD JACK e loro stessi.

DROGATI DI DOPAMINA

Quella realizzata da Hammer95 è un’opera indipendente, lo ricordo giacché il momento di tirare le somme è giunto. Al netto di alcuni limiti come un gunplay essenziale, dei livelli che si riducono a una perpetua scivolata, un bilanciamento perfettibile nonostante ci sia una difficoltà per tutte le esigenze – compresa la permadeath – e un’ossessiva tendenza a buttarla nella caciara visiva (NB: chi è fotosensibile faccia attenzione), lo shooter di Hammer95 è una piacevole sorpresa che si distingue non solo per merito dell’acconciatura di Jack.

Sono robot, ma anche loro soffrono se colpiti nelle parti basse.

Ci riesce grazie a delle dinamiche roguelite ben amalgamate a un contesto vintage di sicuro impatto. Chi è cresciuto negli anni ‘80/’90 difficilmente resterà insensibile al suo fascino tremendamente old but good, le fonti d’ispirazione care a molti di noi si sprecano, a naso ci metterei anche Mel Gibson e Arma Letale. Bella la confezione, l’idea e lo stile che denota grande personalità, certo, ma ciò non significa che sotto il profilo ludico ci sia da lamentarsi: costruire il proprio pg a suon di potenziamenti temporanei e permanenti stimola a riprovarci continuamente, e se non basta la campagna c’è sempre la endless mode con tanto di leaderboard.

Bella la confezione e lo stile, certo, ma ciò non significa che sotto il profilo ludico ci sia da lamentarsi

Tra rush a travolgente velocità, livelli completati a un secondo dal game over e build sperimentali, è dannatamente facile ritrovarsi immersi fino al collo nel loop “ultima run e smetto” senza nemmeno rendersene conto. O forse non è vero, sto mentendo spudoratamente: si è consapevoli di quel che accade ma non si vuole né si può smettere, è pura dipendenza dalla dopamina.

In Breve: Sangue, violenza, stile da vendere e azione travolgente, c’è tutto questo e molto altro nella sorpresa MULLET MAD JACK. Ecco un boomer shooter che, obbligandoci a vivere un secondo alla volta, omaggia gli anni d’oro degli anime con contagiosa passione, la stessa che zampilla dai piccoli dettagli difficili da scorgere data la folle velocità del gameplay. Non sarà perfetto e può causare qualche svarione, ma se vi stuzzicano gli FPS roguelite e siete cresciuti con Kenshiro e compagnia bella sicuramente lo apprezzerete. In un panorama affollato come quello degli FPS old school non è facile distinguersi, eppure Jack ci riesce grazie a una personalità e un’acconciatura fuori dal comune. 

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD M.2
Com’è, Come Gira: 4K, tutto al massimo e zero incertezze lato frame rate. Lo stile artistico e l’impostazione sono azzeccati, siamo a metà tra anime e videogioco, e i modelli dei nemici piacciono così come i tanti particolari disseminati per i vari scenari. Ottima la colonna sonora capace di far tornare indietro nel tempo col pensiero.

 

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Pro

  • Gameplay loop garantito / Stile da vendere / Concept originale, divertimento assicurato

Contro

  • La generazione procedurale ha dei limiti / Si può migliorare in diversi aspetti / Può causare disturbi fisici
8.5

Più che buono

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