New Gundam Breaker ha tanti problemi; è quel genere di gioco che mi fa andare su tutte le furie, perché vorrei amarlo con tutto me stesso, perdendomi nel plasticoso mare dei suoi modellini. Belli, dettagliati e assemblabili a piacere, roba da mettere assieme una sfilza apparentemente senza fine di componenti e armi per dare vita ai sogni più inconfessabili che ogni fan dell’opera di Tomino avrà fatto, almeno una volta nella vita. Volete un Sazabi con i cingoli di Guntank? Fatto! Accarezzate da sempre il sogno di sostituire l’elmo del YMS-15 Gyan con la testa di uno Zaku? Niente di più semplice.
Il laboratorio è praticamente una modalità a sé, e permette di modellare i Gunpla (Gundam Plastic Model, per i meno esperti) senza freni inibitori, a patto di possedere le parti desiderate. Il nostro capolavoro potrà quindi essere colorato con una serie sterminata di tinte e cromature, così da farsi ammirare e in completa adorazione tra pose dinamiche e diorami. Tutto bello, ma purtroppo a un certo punto arriva il gioco.
SCUOLA DI GUNDAM
La modalità storia dura circa una dozzina di ore e si regge su narrazione e personaggi effimeri come la carta velina. Evidentemente creata per una fascia demografica di giovanissimi, la vicenda del gioco di Crafts & Meister ci mette nei panni di un giovane allievo della Gunbre High School, istituto scolastico in cui l’abilità nel costruire modellini di plastica è un valore fondamentale.
Il laboratorio è praticamente una modalità a sé, e permette di modellare i Gunpla senza freni inibitori
Tra chiacchiere e banalità assortite, la lotta contro il malvagio consiglio studentesco passa attraverso una serie di missioni al comando del robot dei nostri sogni (inizialmente si dispone solo della replica dell’originale RX-78, ça va sans dire) con una visuale in terza persona assai simile a quanto visto innumerevoli volte alla serie Gundam Versus, anche se la similitudine si ferma qui. L’anima “giocattolosa” di New Gundam Breaker prende il sopravvento nel momento stesso in cui i nemici sopraffatti inizieranno a inondare il campo di battaglia di componenti, pronti per essere arraffati e utilizzati. Gli stessi pezzi possono essere equipaggiati o scartati seduta stante, modificando istantaneamente l’aspetto e le capacità offensive del robot; se, ad esempio, desiderate abbandonare il fucile laser d’ordinanza per imbracciare la ben più carismatica mitragliatrice in dotazione ai ciclopi di Zeon, sappiate che potete farlo in un attimo, senza mettere il gioco in pausa e passare attraverso scomodi menu.
L’anima giocattolosa prende il sopravvento quando le componenti iniziano a inondare il campo di battaglia
GIOCATTOLI ROTTI
Vi siete mai chiesti perché eserciti di nemici non attaccano all’unisono nei vari Dinasty Warriors? Perché altrimenti ci sarebbe da gestire un caos assai poco divertente, un po’ come in New Gundam Breaker. Quando lo schermo è invaso dagli avversari l’azione diventa illeggibile, tra attacchi che arrivano da ogni parte, un sistema di puntamento che fa un po’ come gli pare e l’assenza di una soddisfacente finestra di invulnerabilità negli scatti evasivi, assieme alla lentezza dello scudo. Nella bolgia, nove volte su dieci si arriva al button mashing più disperato, banalizzando l’azione alla faccia di tutte le buone idee viste finora.
Nove volte su dieci si arriva al button mashing più disperato, complice l’imbarazzante illegibilità dell’azione
“Pescare” i pezzi desiderati diventa spesso la proverbiale ricerca dell’ago nel pagliaio, mentre il denaro ottenuto in caso di vittoria è poca roba di fronte agli esorbitanti prezzi del negozio, qualora si decidesse di acquistare direttamente il componente desiderato. Ci sarebbe anche il gioco online, dove la pessima programmazione va a braccetto con un lag imbarazzante e frequenti errori di connessione; vi risparmio il mio prevedibile parere almeno su questa parte, ché oggi mi sono svegliato di buon umore.
New Gundam Breaker è un gioco mediocre, inutile girarci attorno. Aveva il potenziale per diventare una vera e propria droga per gli appassionati di Gundam, unendo azione arcade al delirio collezionistico, ma le carenze tecniche e di game design non gli permettono di raggiungere la sufficienza. Davvero un brutto colpo.