Saturnalia – Recensione

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Saturnalia è il gioco più grande e ambizioso partorito dai ragazzi di Santa Ragione. Ok, bene, adesso che ho catturato in modo onesto la vostra attenzione, eccomi a disquisire del gioco e di questa affermazione con tutte le parentesi del caso.

Sviluppatore / Publisher: Santa Ragione Prezzo: N.D. Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Epic Store), PS4,PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio:27 ottobre 2022

LA SARDEGNA NERA DI SATURNALIA

Sardegna, 1989. Dimenticate le immagini classiche che ci vengono sparate dai media o da falsi ricordi della nostra mente, con spiagge solari e brillanti, paesini tipici, abitanti ospitali e la goduria di sdraiarsi sulla spiaggia dorata mentre mandiamo giù una birra fresca. La Sardegna dei ragazzi di Santa Ragione è quella che si abbatte sulla cittadina immaginaria di Gravoi durante il solstizio d’inverno, mentre nella notte oscura e sinistra si intrecciano le vite, i desideri e i destini di diverse persone che lottano per la propria vita.

Già si sente il profumo tipico dell’Italia di fine anni ’80

Un horror procedurale atipico quello di Saturnalia, che ha gusti e sapori di un roguelite nel momento in cui al sopraggiungere del game over (se tutti i protagonisti incontreranno la morte) la città verrà ricreata, con luoghi ed edifici chiave che cambieranno di posto. Questo è uno degli elementi che si inseriscono in modo pressoché perfetto all’interno del gameplay, creando meccaniche probabilmente non inedite, ma amalgamate perfettamente.

UNA CITTA’ E IL SUO MISTERO

Siamo chiamati dunque a girare per Gravoi, cittadina sarda che ha un level design labirintico e incredibilmente funzionale all’obiettivo finale. Non è una città grande, anzi, molto piccola, rurale, fatta di pochi negozi, la chiesa centrale luogo di ritrovo dei tantissimi fedeli, il bar e il ferramenta, i manifesti elettorali e le cabine telefoniche. Insomma, una cittadina apparentemente tranquilla, che al calar del buio si trasforma, diventa irriconoscibile, diversa.

Saturnalia recensione

Rumori sinistri, il colore viola pulsa, dietro di noi c’è il mostro, meglio scappare.

La notte cancella ogni ricordo delle vie percorse poco prima e siamo chiamati a ripercorrere quei vicoli al buio, braccati da qualcosa che si annida e nasconde in un incubo assai profondo. Mentre siamo chiamati a guardarci sempre attorno e tenere le spalle ben coperte per evitare spiacevoli incontri, si comincia a girare per la città e costruire una rete di indizi per raggiungere i nostri obiettivi.

Poche risorse nella notte, visibilità ridotta e fiammiferi come unica fonte di luce

Ogni personaggio ha una storia, una motivazione e, al netto dell’imminente pericolo che stanno vivendo, tutti sono comunque intenzionati a trovare una soluzione a quel che sta accadendo, a ciò che li ha portati a Gravoi. Sarà necessario analizzare ogni oggetto; anche solo guardarlo aggiungerà una nota importantissima a una rete di obiettivi e indizi che diventerà sempre più fitta, una tela di ragno dove collegare tutti gli eventi, consultarla in caso di smarrimento e completare tutte le missioni sbloccate fino a quel momento.

LA LUCE E IL BUIO

Nonostante la natura fieramente indie, Saturnalia dimostra di essere contenutisticamente enorme. I punti elencati poco prima nella schermata delle missioni attive ne sono una parziale dimostrazione, con tanti piccoli obiettivi da completare per affrontare la lunga notte al meglio delle possibilità. L’esplorazione della città notturna è forse uno dei due punti di forza della produzione, giacché al buio saremo totalmente inermi.

saturnalia recensione

Le calde accoglienze dei paesini rurali.

Orientarsi sarà difficile, i lampioni cittadini sono pochi e la memoria può aiutare fino ad un certo punto. La sfida incalzante è dunque quella di girare per la città avendo una risorsa limitata di luce, identificata nei fiammiferi – oggetto perfetto nel suo scopo, donare luce per pochi e importantissimi secondi – da usare sapientemente e cogliere l’occasione anche per memorizzare il più possibile l’ambiente circostante. La stessa cosa si ripete nei luoghi chiusi, o peggio nelle vecchie miniere e cave, dove l’illuminazione è un concetto quasi fuori dal mondo.

COLORI PER OGNI SITUAZIONE

Parlavo di due punti di forza. Se il primo era tutto ciò che gira attorno alla raccolta di risorse e sopravvivenza nella città al buio, il secondo è senza ombra di dubbio la direzione artistica. Modelli poligonali, ambienti, luci, ombre… tutto sembra uno schizzo di un disegno mai completato, una tavola di un fumetto sporca, con scarabocchi che si sovrappongono a bozze meglio definite, ma non ancora finite. Per non parlare di tutti quei giochi di luce che rendono i contrasti cromatici incredibilmente entusiasmanti. Per ogni situazione c’è la luce adeguata, per quanto pacchiana e fuori contesto, ma terribilmente azzeccata.

saturnalia recensione

I giochi di luci e di colore sono qualcosa di unico e bellissimo.

Al buio nero o grigio, difficile da scrutare, se cominceremo a correre per la città – azione sconsigliata per evitare di attirarci addosso la sventura – tutto l’ambiente comincerà a tingersi di viola, giallo, rosso, colori allarmanti, di tensione assoluta, fuori dal rilassamento cromatico a cui siamo tendenzialmente abituati. In tutto questo comunque non mancano alcune piccole criticità, quale una bislacca gestione di alcuni oggetti che richiede anche l’attivazione di un pensiero del protagonista (due tasti diversi, per due azioni diverse, con la stessa finalità, un po’ scomodo), oppure un terribile bug che potrebbe tenervi incollati al menù principale senza possibilità di selezionare “continua partita”, o altri piccoli errori di questo calibro che potrebbero verificarsi in sede di partita.

La direzione artistica è impressionante, con palette cromatiche e modellazioni che richiamano vecchie bozze di un fumetto mai completato

Senza ombra di dubbio, roba di poco conto davanti al lavoro artisticamente superiore alla media a cui ci hanno abituati i ragazzi di Santa Ragione, qui al loro top assoluto (almeno, a nostro parere). Gli autori di Milky Way Prince e Wheels of Aurelia ci deliziano con un horror non totalmente inedito nel panorama del genere, ma con carisma, personalità, un’interessante spina dorsale su cui vengono inseriti organi vivi che pompano sangue e passione ad un ritmo impressionante. Che gran bel gioco Saturnalia.

In Breve: Saturnalia è un horror procedurale nostrano davvero intrigante e interessante. Merita l’attenzione e la prova proprio per il suo cercare un luogo di esecuzione totalmente inedito e nonostante tutto, l’esperienza risulta godibile, accattivante, capace di rimanere impressa nel tempo. Lode enorme alla direzione artistica, vero fiore all’occhiello di una produzione che si prefissa indie, ma che ha un cuore enorme e tante ambizioni.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB di Ram, SSD
Com’è, Come Gira: Esteticamente accattivante, sulla configurazione di prova luci, ombre e colori brillano al massimo delle prestazioni.

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Pro

  • Esteticamente bellissimo / La gestione delle risorse durante la notte / Grammatica di gioco ben congegnata

Contro

  • Diversi bug, alcuni anche gravi / Talune modalità di azione dei protagonisti da rivedere
8.5

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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