Sniper Elite 5 – Recensione

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Karl Fairburne è tornato, ed ha più mira e precisione che mai. Leggi pure la recensione di Sniper Elite 5 ma stai ben lontano dalle finestre: potrebbe tener sotto tiro proprio te.

Sviluppatore / Publisher: Rebellion / Rebellion Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Cooperativo e Competitivo PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, Windows Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 26 maggio

Francia, 1944. L’esercito Nazista è alle corde ma, come ci spiega l’evocativa introduzione, la bestia diventa pericolosa proprio quando si sente in trappola, e sta per sferrare un colpo di coda – anzi di tentacolo – con il Progetto Kraken.

Ancora una volta il destino della Seconda Guerra Mondiale è nelle ferme mani di Karl Fairburne, indiscusso eroe di Sniper Elite 5, tactical shooter sviluppato e distribuito da Rebellion che aggiunge un nuovo capitolo alla celebre serie.

SNIPER ELITE 5 NON È SOLO ZOOM AND SHOOT

Dato che siamo gli sniper più pericolosi della Seconda Guerra Mondiale, perché non usare la nostra abilità – occhio al neologismo – cecchinifera per sbarazzarci di tutti i nemici da lontano, e good game a tutti? È presto detto: in Sniper Elite 5 i cadaveri hanno la pessima abitudine di non scomparire, quindi se eliminiamo un soldato a duecento metri di distanza, è molto facile che qualche suo commilitone scopra il misfatto prima che possiamo raggiungere l’obiettivo e faccia scattare l’allarme, complicando notevolmente la situazione. Entra così in campo una componente stealth, composta di passi felpati per non far rumore, scelta del terreno sul quale muoversi, mimetizzazione, utilizzo massivo del crouch e del crawl, orecchie tese, tramite un’apposita modalità, per avere una posizione approssimativa dei nemici, arrampicate, sabotaggi, trappole, rocambolesche discese con la zipline, imboscate, attacchi alle spalle e occultamento dei corpi delle nostre vittime.

Anche lanciare i nemici giù da un dirupo ha il suo fascino.

Questo mix di strategia che rende Karl anche un po’ Garrett e un po’ Agent 47 funziona bene, e poco importa se a volte la AI si dimentica che due minuti fa ci siamo fatti beccare mentre sparpagliavamo il cervello di una sentinella per tutto il selciato, diciamoci la verità: con un’intelligenza artificiale perfetta nessun FPS ci consentirebbe di completare missione alcuna quindi, ma è solo una mia personale idea, certi reset mentali dei nemici potrebbero anche essere frutto di una precisa scelta di design.

SI COMPLICA TUTTO QUI IN FRANCIA

Le missioni da affrontare partono con il freno a mano tirato: durante il briefing ci vengono assegnate un paio di kill da eseguire e qualche perlustrazione con waypoint sommari, ma al progredire ecco che si aggiungono obiettivi primari e secondari, questi ultimi come da trend praticamente indispensabili se vogliamo guadagnare più esperienza possibile, livellare e sbloccare perk sull’albero delle skill, qui rappresentato da tre cerchi relativi a Combattimento, Equipaggiamento e Corpo, divisi a loro volta in numerosi settori per aumentare gli hit point, poter trasportare più granate, o magari tenere il battito del cuore a un ritmo più basso. Già, perché quando sfoderiamo il nostro amato fucile, controllo della respirazione e calma interiore sono condizioni indispensabili per un buon colpo alla testa. Per motivi a me ignoti, quando premevo la barra spaziatrice per far trattenere il respiro a Karl, facevo altrettanto anch’io, e credo che questo la dica lunga sul grado di coinvolgimento.

Sniper Elite 5 Recensione

Vediamo il lato positivo: il cervello pare non aver subito danni.

Le mappe, grandi, dettagliate e realistiche, sono avare nel concedere munizioni extra, e a meno che non ci imbattiamo in qualche raro deposito da saccheggiare, l’unica fonte di approvvigionamento sono i nemici stessi, da perquisire una volta messi fuori combattimento. A volte possiamo anche trovare dei banchi di lavoro presso i quali, proprio come in Far Cry 6 per citare un titolo recente, upgradare l’arsenale in nostro possesso a patto di avere a disposizione ottiche, calciature, bilancieri e strumenti necessari. Lo spirito qui è ovviamente diverso, molto più sobrio rispetto all’isola di Yara, ma rimane una tappa obbligata se vogliamo far davvero del male.

REALISTICO QUANDO SERVE, ARCADE QUANDO DEVE

Se la fedeltà nella riproduzione di armi, accessori e danni causati dai vari tipi di proiettili farà la gioia degli esperti in balistica, Sniper Elite 5 fortunatamente rimane un po’ più arcade, o FPS vecchia scuola, quando proveremo a fermare i proiettili nemici con gli addominali: colpi che in teoria dovrebbero risultare fatali per Karl, e che in effetti lo sono per i Nazi, ci intaccano la barra di energia senza sconvolgerci troppo, consentendoci di cercare rifugio, curarci, e ritornare in forma in un battibaleno pronti per la mattanza.

SNIPER ELITE 5 NON È ECCESSIVAMENTE PUNITIVO, MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE POSSIATE AVANZARE AD ARMI SPIANATE!

Questo non significa che ci possiamo dare il lusso di affrontare le missioni nella modalità Schwarzenegger vista nel film Commando: ammetto di averci provato in un paio di occasioni nelle quali mi ero un po’ stancato di aspettare che tutte le Sturmtruppen si posizionassero in luoghi a me congeniali per mettere in atto la mia strategia, e nel giro di venti secondi mi sono ritrovato a respawnare all’ultimo checkpoint salvato. Nel complesso il gioco è clemente nella giusta misura, chiude un occhio su qualche erroruccio tattico, ti fa credere ogni tanto di essere Rambo ma ti castiga velocemente se spari fuori dal vasino.

MORE OF THE SAME, È UN PROBLEMA?

Incredibilmente, questo quinto titolo di un franchise nel quale bisogna uccidere tutti i cattivi preferibilmente con un headshot, è ancora un gioco nel quale bisogna uccidere tutti i cattivi preferibilmente con un headshot, ma guarda, e io che mi aspettavo un simulatore di ristorante. Rappresenta quindi il classico more of the same? Onestamente, sì. Andrebbe punito per questo? Assolutamente no, anzi ritengo ci debba essere una sorta di termine di prescrizione oltre il quale un concept si possa considerare nuovamente originale, e in questo caso, a oltre cinque anni dall’uscita di Sniper Elite 4, mi sento di dire di aver per le mani un prodotto nuovo. Probabilmente si poteva puntare più in alto soprattutto tecnicamente dopo un lustro di esperienza e di progressi hardware, ma l’unica domanda che ha senso ora è: mi sono divertito a (re)infiltrarmi dietro le linee nemiche e (ri)killare i Nazi? Sì, e molto, e se fra x anni dovesse uscire Sniper Elite 6 ancora con le stesse meccaniche di gioco, benissimo, finché il gameplay appassiona.

Sniper Elite 5 Recensione

Eccomi qui in multiplayer. Stiamo perdendo, ma per colpa sua.

Anche il multiplayer pare aver ottime potenzialità, con delle mappe ben disegnate. Purtroppo i server erano praticamente deserti durante le mie prove dato che ancora non erano aperti al pubblico, ma un paio di partitelle online me le sono sparate, chissà contro quale altro redattore, e anche se la strategia vincente per ora ruota intorno al “campera et impera”, ciò è nell’ordine naturale delle cose, essendo una sfida tra cecchini. Segnalo un ping molto basso e un’ottima reattività anche se, direte voi, capaci tutti con quattro gatti che giocano. Le premesse comunque ci sono, e l’esperienza pure.

QUELLA KILL CAM PERÒ…

Graficamente, impostando il livello massimo di dettaglio Sniper Elite 5 è generalmente ben realizzato, anche se sotto gli standard dei titoli AAA contemporanei, e avrei qualche perplessità sulla kill cam: è molto dettagliata e coreografica, e nei limiti delle mie scarse competenze di anatomia mi sembra che le nostre interiora siano rappresentate a dovere, tuttavia non sono sempre riuscito a capire appieno gli effetti dei miei colpi che spesso si confondevano con schizzi di sangue e interiora, rimanendo con l’impressione di aver visto volare denti e infrangersi ossa un po’ a random.

LA KILL CAM CI PERMETTE ANCHE DI TIRARE IL FIATO PER QUALCHE SECONDO

Avrei preferito qualcosa di magari più semplice a livello visivo ma che mi spiegasse meglio i danni inflitti, un po’ come accadeva nella serie TV “1000 modi di morire”. È comunque innegabile che sia entusiasmante osservare lacerazioni ed emorragie varie, e nonostante abbia impostato la frequenza di questa feature a livello massimo, al fine di vederne il più possibile per potervene parlare nella recensione, non mi ha mai stancato né ho avuto l’impressione che interrompesse l’azione, anzi mi è quasi sempre servita come diversivo per riprendere fiato e riorganizzare le idee tra una kill e l’altra. Anche il sonoro svolge bene il suo dovere, ed è da ascoltare rigorosamente in cuffia per avere un’idea della provenienza di suoni e voci. Siamo quindi di fronte a una produzione sicuramente al passo con i tempi, che saprà far rinascere l’amore nei cuori degli appassionati della serie e arruolare tra le proprie fila newcomer che si avvicineranno al franchise proprio grazie questo titolo.

In Breve: Sniper Elite 5 è il nuovo punto di riferimento per i tactical shooter, non rivoluziona il genere né alza particolarmente lo standard, ma grazie ad un approccio stealth sniper e alla possibilità di interagire con molti elementi dello scenario ci offre un gameplay divertente in cui non c’è mai un solo modo di portare a termine le missioni che anzi con i loro molteplici obiettivi offrono un buon grado di sfida. Non vi nego che mi dispiace non si sia provato a osare un po’ di più, ma il divertimento in single player è garantito, e poi c’è l’intera componente online che dovrebbe tener alto l’interesse per lungo tempo.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Mi ha proposto tutti i selettori di dettaglio grafico a “medium” garantendo comunque una buona resa visiva. Giocherellando un po’ con i settaggi sono anche riuscito a migliorarla. La modalità “ultra” è molto più dettagliata ma avrei rischiato di perdere frame preziosi, soprattutto in vista delle partite online. Avviso per chi ha carenza di spazio: sono 75 giga di download.

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Pro

  • Diverse componenti tattiche in un solo gioco / Missioni lunghe e articolate / Gli headshot più spettacolari che videogame ricordi.

Contro

  • Lo spirito “more of the same” potrebbe generare qualche malumore / Kill cam migliorabile.
8.6

Più che buono

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