Avete presente il motto “I mediocri imitano, i geni copiano”? In questo caso non so se ci sia del genio, ma di sicuro del coraggio.
Sviluppatore / Publisher: Regular Studio / Thunderful Publishing Prezzo: 19,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GoG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X, Nintendo Switch Data di Lancio: 7 dicembre 2022
Se chiudeste gli occhi e vi descrivessi un gioco molto colorato, un platform, ambientato in una galassia lontana, composta da strani pianeti, piccoli al punto da poterli esplorare completamente vagando per una manciata di minuti, ma ricchi di peculiarità e colmi di segreti nascosti… beh, probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiedervi la risposta. Eppure no, il gioco di cui parliamo in queste righe non è Super Mario Galaxy.
TOGGES: SE DEVI, COPIA DAI MIGLIORI
C’è da dire che non manca il coraggio ai ragazzi brasiliani di Regular Studio. Provate a ravanare nella vostra memoria: quanti cloni di giochi Nintendo vi vengono in mente? A me pochi: così, su due piedi le mitiche Giana Sisters, Crash Team Racing e i vari recenti emuli di Smash Bros., e probabilmente la palma del migliore del mazzo spetta alle sorelle Giana e Maria.
non manca il coraggio ai ragazzi brasiliani di Regular Studio, ben venga la loro sfacciataggine!
SEMBRA MARIO, MA NON È
Ok, ma siamo quasi a metà della recensione, questa non è più la TGM di quando ero un adolescente, perciò a questo punto invece di raccontarvi le mie tribolazioni personali direi che è arrivato il momento di parlarvi un po’ più nel dettaglio di Togges. I punti di contatto con le fonti di ispirazione, ovviamente, abbondano, e ne ho già citati.
Vediamo dunque quali sono le differenze. La prima è più sensibile è il protagonista: niente idraulico baffuto, né paffuto, ma un roomba intergalattico. Esatto, il personaggio nel controllo del giocatore è un robottino tondo aspira-cose, in missione per conto del re della galassia nel tentativo di salvare l’universo e convincere il sovrano ad assumerlo. Come si chiama? Ovvio: Toomba!
La differenza più sensibile è il protagonista: niente idraulico baffuto, ma un roomba intergalattico
I mondi che ci si trova a esplorare sono ovviamente brulicanti di segreti da recuperare, ma qui arriva la parte complessa: il nostro buon elettrodomestico spaziale deve posizionare tre cubi sopra ciascun oggetto per accaparrarselo. A questo punto entrano in gioco non solo le sue abilità, come quella di impilare diversi cubi uno sopra l’altro per scalare lo scenario, ma anche le caratteristiche degli stessi Togge.
Le diverse colorazioni di Togge infatti sono associate a caratteristiche esclusive, come la capacità di condurre energia elettrica, indispensabili per superare gli enigmi ambientali sparsi per i livelli.
NON SOLO MARIO
Per quanto Galaxy sia il riferimento di certo più evidente (e spendibile) per il gioco di Regular Studio, le meccaniche sottostanti a Togges in realtà toccano anche altri titoli, curiosamente accomunati da un’estetica simile. Penso a Katamari Damacy, che spunta fuori nei momenti in cui Toomba (mi sono appena reso conto che di primo nome potrebbe fare Alberto) entra in modalità raccolta e riaspira al suo interno tutti i Togge sparsi per il livello.
Benché i cubotti non siano animati, in qualche modo inoltre il loro funzionamento richiama invece da vicino i Pikmin, per le loro differenti abilità collegate al colore da sfruttare per la risoluzione dei puzzle ambientali sparsi nei livelli.
LE VELLEITÀ TI AIUTANO A… GIOCARE
Il problema delle ambizioni è che all’inizio tutti ti fanno i complimenti, ma prima o poi arriva il momento del confronto e non è detto che le pacche sulle spalle abbondino.
Togges non spicca nei controlli, anche sganciandosi dai confronti scomodi
La meccanica principale ad esempio richiede di allineare i cubotti spostandosi, ma basta un minimo di esitazione per ritrovarsi a impilarli invece di posizionarli in fila.
allineare i cubotti risulta spesso frustrante e complesso
Togges tuttavia sa farsi perdonare e giocare, magari anche solo per qualche ora, soprattutto grazie alla sua grafica morbida e colorata, al suo mondo di gioco un po’ folle e spensierato, ma anche per merito di meccaniche consapevoli dei limiti del gioco, mai troppo pretenziose o esigenti.
la faccia tosta va premiata: non capita tutti i giorni di vedere piccoli studi che si mettono alla prova sfidando indirettamente mostri sacri
In Breve: Togges non fa mistero delle sue fonti di ispirazione: Super Mario Galaxy soprattutto, ma anche Katamari Damacy e Pikmin. Pur senza avere tutte le qualità dei suoi punti di riferimento (in particolare per quanto riguarda i controlli e la pulizia nel design), Togges conosce i suoi punti di forza e punta su quelli: una grafica morbida e colorata su cui poggia un gameplay rilassante e spensierato. In fondo Togges è un gioco dai valori medi, che tuttavia ha accettato una sfida enorme, il confronto con i giganti del genere, e non ne è uscito distrutto. Anche il coraggio va apprezzato, e premiato.
Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Su Series X tutto fluido e ben definito, anche su pannelli televisivi di grosse dimensioni. La conta poligonale non farà esplodere la calcolatrice, ma l’uso attento di colori accesi e vividi rende Togges un piacere a vedersi.