Non ricordo alcunché del 2008, a meno che non si tratti di un videogioco in particolare: Braid. Era il viaggio nel perdono che non mi sentivo di desiderare e che, anche grazie a questo ritorno, ha migliorato di gran lungo certe mie prospettive, specie grazie a Braid: Anniversary Edition. Già, proprio tu: grazie per avermi perdonato.
Sviluppatore / Publisher: Tekla / Tekla Prezzo: 16.79 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam), Xbox Series X|S, PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile
“Meglio chiedere il perdono che il permesso”, direbbe qualcuno. È una frase che, fino a poco tempo fa, credevo avesse ben poco significato. Chiedere il permesso è un gesto di rispetto, come faccio sovente quando vedo un determinato videogioco e comincio a martellare Mario di messaggi costanti, con la speranza di farlo (e mi permette di realizzare il mio viaggio nelle parole) e portare la mia visione in questo bel panorama.
È un po’ cosa ha fatto Braid: Anniversary Edition negli ultimi due giorni. Al tempo, quando lo giocai per la prima volta, andavo ancora alle medie. Stavo per affacciarmi al liceo e c’era il desiderio di un nuovo percorso. A distanza di tanti anni da allora, lo ammetto, essere riuscito a portare queste parole su TGM, ora diverse perché sono cresciuto, è una cosa che ringrazio maggiormente. Se all’epoca era complesso riuscire a trovare la felicità, lo è ancora adesso, a maggior ragione quando si tratta di dover trovare un modo per sfuggire dai problemi. Tim ed io, se ci penso, abbiamo gli stessi problemi, al momento: ora in parte li abbiamo risolti, ma è difficile andare avanti. C’è la possibilità di farlo, però, ed è questo ciò che conta. A volte serve solo tornare a una favola e a una fiaba, come quella di Alice in Wonderland.
IL CONTESTO IMMAGINIFICO DI BRAID: ANNIVERSARY EDITION
Il mio viaggio con Tim inizia da una schermata scura. Sullo schermo è dipinta la sua sagoma, che è bellissima come nel 2008. Come nelle opere del calibro di GRIS, questo incravattato protagonista si ritrova a dover dare un ordine alla sua esistenza, cercando di migliorarla. Jonathan Blow, al tempo, elaborò con intelligenza un racconto che si comprendeva attraverso i puzzle, facendo diventare Braid un’opera che coinvolgesse la curiosità e il desiderio di sperimentazione. Ciò è anche presente in questa nuova produzione, che oltre ad affascinare e a colpire, dona un modo diverso e migliore di rivivere l’esperienza.
In tal senso, Tim è in sofferenza per un torto fatto, per il suo comportamento e le sue mancanze. Non sa, finché non se ne rende conto, che la gentilezza è la miglior arma in assoluto quando si tratta di dover mettere a posto la propria esistenza. Il viaggio inizia da un momento complesso come tanti altri, gli stessi che chiunque vive con il peso nel cuore e l’ansia di aver fatto qualcosa di sbagliato. Attraverso il racconto, che preferisco non rivelare, il giovanotto rivive momenti complessi della sua vita e il passato di una persona che ha perso.
Un capolavoro di storia e game design
IL VIAGGIO NEL TEMPO, O QUASI
Braid: Anniversary Edition mantiene la struttura ludica delle origini. Si tratta, per chi non lo conosce, di un platform bidimensionale che implementa le dinamiche del tempo, proponendole con bravura e attenzione, con lo scopo di portare il giocatore a ragionare su cosa si trova davanti e quale percorso seguire. In Braid: Anniversary Edition si salta, si salta anche sui nemici, per impedire loro di avanzare e, soprattutto, di avere la meglio, nel corso del viaggio.
E si cambia il tempo, mettendo la lancetta indietro di qualche minuto e secondo, per approfittare così del momento giusto in cui impossessarsi di una chiave e, in seguito, di adoperarla per aprire una porta e procedere in un’altra stanza. Nella sua semplicità, Braid è esattamente la prova inconfutabile di quanto il game design, nel mondo dei videogiochi, si colleghi ottimamente al contesto espresso. In questa edizione, oltre ad aumentare le texture e aggiustato alcune cosucce in corso d’opera, l’opera aggiunge altri quaranta livelli. Ognuno di essi è diverso ed è coinvolgente ripeterli per arrivare alla conclusione, così da conoscere al meglio la vita del buon Tim, che cerca come chiunque un po’ di serenità. Una meccanica che al tempo trovai tanto fuoco e ben implementata, inoltre, fu quella inerente alla gestione dei puzzle, con la risoluzione degli stessi in base alle aree esistenziali vissute in corso d’opera.
Le meccaniche del titolo riguardo al tempo sono ancora oggi dei colpi di genio
In Breve: Questa nuova riproposta, oltre a coinvolgere ed emozionare, dettaglia il talento di Tekla e di Jonathan Blow. Si tratta di una nuova veste che, oltre a coinvolgere e a impressionare, impreziosisce il viaggio, rendendolo piacevole e ben più elevato di quanto appaia. Il lavoro è assolutamente di pregio, tant’è che il votino qua in basso, esattamente in linea con il valore dell’opera e del passato, resta inalterato o quasi.
Piattaforma di Gioco: PC, Steam Deck
Configurazione di Gioco:i5-12400F, 16 GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Liscio come l’olio, sia su PC che su console e Steam Deck.