Cyberpunk 2077 – Recensione

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SE I NEMICI DOVESSERO ESSERE AVARI DI BUONE ARMI, POTETE PUR SEMPRE RICORRERE ALLA CREAZIONE

Attivando la visuale tattica gli occhi cibernetici di V rivelano vulnerabilità in apparecchi e impiantiti altrui, da sfruttare consumando un variabile quantitativo di RAM; questa è un po’ il mana del gioco, così come il deck rappresenta la sua bacchetta magica. Ci sono tantissimi programmi con cui sperimentare, ma generalmente padroneggiare l’hacking facilita notevolmente le infiltrazioni: è davvero appagante attraversare un magazzino strettamente pattugliato disattivando telecamere o effettuando un ping per rivelare nemici e sistemi collegati in rete alla periferica presa di mira, pianificando la via più efficace. In alternativa ci si può interfacciare con i computer e risolvere un semplice minigioco per attingere alle risorse dello sventurato di turno, trasferendo somme di denaro sul conto di V come il giovane John Connor o curiosando nella posta elettronica e nei suoi documenti…

cyberpunk 2077 recensione

I fought the law and the law sucked! Ho bucato i suoi sistemi di sicurezza e ora questa belva della polizia è mia!

Qualunque sia la strada scelta, certamente non resterete a corto di azione osservando la mappa di Night City, un panorama destinato a essere inondato da missioni principali e secondarie mano a mano che la reputazione del protagonista attirerà l’attenzione dei committenti che contano.

NELLA PRIMA RUN MI SONO FATTO BASTARE CINQUANTA ORE IMMERSO IN NIGHT CITY PRIMA DI VEDERE I TITOLI DI CODA

Le prime sono sensazionali, con una narrazione coinvolgente dal ritmo serrato, sottolineata da set piece architettati a dovere e personaggi magnetici che spediranno la tormentata anima di V (e qui taccio, a vantaggio dei veri eroi che sono arrivati fino a oggi dribblando ogni spoiler) in un inferno dal quale sarà davvero complicato risalire durante le circa cinquanta ore che mi sono fatto bastare, al primo giro, per vedere titoli di coda dopo uno dei finali, con un discreto numero di avventure secondarie alle spalle. La qualità di queste ultime è più varia; solitamente si tratta di segnalazioni d’aiuto da parte delle forze di polizia o lavoretti di vario genere come assassinii e missioni di sabotaggio. Potrebbe anche capitare una buona offerta su un veicolo di seconda mano da aggiungere al garage e richiamare in qualunque momento in stile K.I.T.T.

cyberpunk 2077 recensione

Japantown, con i suoi ciliegi olografici e statue che uniscono il futuro alla tradizione. La direzione artistica di Cyberpunk 2077 non cede di un millimetro.

Generalmente parliamo di una serie di richieste dal gusto di riempitivo che assicurano esperienza, denaro e tanta azione, ma che non aggiungono nulla dal punto di vista narrativo. Tuttavia, nel mucchio ce ne sono alcune ben più interessanti e articolate, legate a personaggi ricorrenti e destinate a toccare temi anche piuttosto delicati, talvolta sorprendenti. Eccezioni, magari, ma senza dubbio capaci di elevare la qualità complessiva delle quest secondarie rispetto a una stima iniziale, invero un po’ sconsolata, in una misura difficilmente calcolabile anche in sede di review, a meno di mettere due o tre run in fila, oppure farne una drasticamente più lunga. Tenete presente che un membro del team di QA, durante la fase gold, ha fatto riferimento a un counter da ben 175 ore: un dato di rilevanza puramente giornalistica e da verificare, al momento, arrivato però da una compagnia che non ha mai nemmeno minimamente esagerato nelle comunicazioni relative ai suoi giochi in 18 anni di storia, dalla creazione del team RED a oggi.

AIDORU

In alcune missioni si viene chiamati spesso e volentieri a usare la Braindance, un sistema di investigazione introdotto nelle prime ore dell’avventura principale su cui è sempre un piacere tornare. È la forma di intrattenimento più “in” nel mondo del futuro, ma V e compagni la useranno principalmente per scovare tracce importanti e prepararsi strategicamente prima di entrare in azione. È un’avanzata tecnologia neurale che permette di registrare i pensieri e le emozioni di una persona, da rivivere direttamente indossando un apposito visore.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Presentazione audiovisiva fuori parametro / RED Engine leggero ma spettacolare / Atmosfera assolutamente perfetta / Trama principale coinvolgente con eccellenti attori digitali.

Contro

  • Parecchie missioni secondarie sanno un po' di filler / Qualche imperfezione tecnica più o meno evidente / Alcune scelte stilistiche non troppo felici.
9.5

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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