UNO DEI PUNTI PIÙ RIUSCITI DI DAYS GONE È SENZA DUBBIO LA CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI; PECCATO, PERÒ, PER ALCUNE SCELTE DI REGIA NON PROPRIO STRABILIANTI
…MA REGIA COSÌ COSÌ
Ciò in cui invece Days Gone rischia di fallire miserevolmente è la tempistica con cui alcuni espedienti narrativi subentrano nell’azione. Per intenderci, molti degli aspetti della trama vengono rivelati dai dialoghi tra Deak e Boozer, o con altri personaggi, per mezzo delle radio ricetrasmittenti. Ora, ci si aspetterebbe che questi dialoghi arrivassero in momenti di assoluta calma, ma capita spesso e volentieri che Deacon parli tranquillamente “al telefono” mentre è impegnato in una scazzottata furibonda! Sembra una stupidaggine (sì ok, lo ammetto: lo è), ma a mio umilissimo avviso spezza la magia. Cose del genere in Red Dead Redemption2 non capitavano, oppure non me le ricordo proprio.
Altro problema: certi suggerimenti arrivano in momenti decisamente inadatti. Un esempio su tutti: Deak può mettere la moto in folle e spingerla usando i piedi, comando che una volta impartito avrà effetto anche dopo essere scesi e risaliti sul mezzo. Bene, a me è capitato di mettere la moto in folle per sbaglio e, per quasi un’ora, sono andato avanti faticosamente a piedi come un mammalucco, maledicendo la moto che, secondo le statistiche, risultava intatta al 100% e col serbatoio pieno. Alla fine ho salvato e sono uscito al desktop per la disperazione, tirando un bel sospiro di sollievo alla sessione successiva sentendo il rombo del motore. Qualche ora di gioco più tardi, è apparsa una simpatica finestrella che mi diceva, più o meno “ehi, ma lo sai che Deacon può mettere la moto in folle usando questi tasti?”. Vi lascio immaginare gli insulti.
VELOCE AL PUNTO GIUSTO
A questo punto l’unico aspetto ancora da sviscerare è quello tecnico. Days Gone, due anni fa, non si presentò affatto bene su PlayStation 4 e, come da prassi, ci vollero alcune patch perché migliorasse. I due anni di distanza hanno permesso al porting su PC di fare tesoro di quei miglioramenti e, bisogna ammetterlo, sulle nostre schede video gira senza eccessivi problemi a dettaglio molto alto. Chi scrive, in particolare, lo ha giocato a 3440×1440 pixel con una GeForce GTX 980 Ti a dettaglio “Max”, restando più o meno sulla soglia dei 45 frame al secondo, rinunciando solo alla qualità di alcune ombre e del filtraggio delle texture. Ma le schede di ultima generazione possono permettersi anche il livello “Ultra” che, pur non facendo uso di ray tracing, è una vera gioia per gli occhi.
In Breve: Days Gone fu un capolavoro mancato su PlayStation e la situazione non è tanto diversa su PC, sebbene le migliorie introdotte nel frattempo abbiano morigerato l’incidenza dei bug e risolto numerosi problemi. Ciò che maggiormente piace di questo gioco è il suo taglio cinematografico, l’impatto emotivo dei personaggi e delle fasi di combattimento. Ciò che invece stona è la sensazione che tutto sia sempre deciso a priori e che determinati avvenimenti avvengano sempre alle stesse ore del giorno o della notte, capiti quel che capiti. A me è piaciuto tantissimo: trovo che i pregi superino di gran carriera i difetti, ma sono certo che i perfezionisti troveranno diverse critiche da muovere e non saranno purtroppo insensate. Prendetelo se volete vivere una bella storia tra zombi, criminali e invasati da sbudellare.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 1600, 16 GB di RAM, GeForce GTX 980 Ti, SSD
Com’è, Come Gira: È vivamente consigliata una scheda video potente per godersi il gioco alle risoluzioni più elevate del Full HD. Altrimenti, una qualsiasi scheda di fascia medio-alta può bastare.