Days Gone – Recensione PC

PC PS4

UNO DEI PUNTI PIÙ RIUSCITI DI DAYS GONE È SENZA DUBBIO LA CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI; PECCATO, PERÒ, PER ALCUNE SCELTE DI REGIA NON PROPRIO STRABILIANTI

Una sensazione, questa, che pochi giochi mi hanno trasmesso sulla pelle: negli ultimi tempi mi viene in mente giusto Red Dead Redemption 2, che pure arriva dallo stesso “mondo” consolaro. Da una parte insomma è evidente che la libertà sia effimera (provateci voi a gironzolare senza meta con la moto, con l’incubo della beniza che finisce: finirete col guardare il GPS in basso a destra in men che non si dica, alla ricerca della meta da raggiungere!), ma dall’altra il gioco sa ripagarci con momenti di emotività assoluta.

…MA REGIA COSÌ COSÌ

Ciò in cui invece Days Gone rischia di fallire miserevolmente è la tempistica con cui alcuni espedienti narrativi subentrano nell’azione. Per intenderci, molti degli aspetti della trama vengono rivelati dai dialoghi tra Deak e Boozer, o con altri personaggi, per mezzo delle radio ricetrasmittenti. Ora, ci si aspetterebbe che questi dialoghi arrivassero in momenti di assoluta calma, ma capita spesso e volentieri che Deacon parli tranquillamente “al telefono” mentre è impegnato in una scazzottata furibonda! Sembra una stupidaggine (sì ok, lo ammetto: lo è), ma a mio umilissimo avviso spezza la magia. Cose del genere in Red Dead Redemption2 non capitavano, oppure non me le ricordo proprio.

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Uno sguardo intenso di Boozer, il nostro compagno d’avventure.

Altro problema: certi suggerimenti arrivano in momenti decisamente inadatti. Un esempio su tutti: Deak può mettere la moto in folle e spingerla usando i piedi, comando che una volta impartito avrà effetto anche dopo essere scesi e risaliti sul mezzo. Bene, a me è capitato di mettere la moto in folle per sbaglio e, per quasi un’ora, sono andato avanti faticosamente a piedi come un mammalucco, maledicendo la moto che, secondo le statistiche, risultava intatta al 100% e col serbatoio pieno. Alla fine ho salvato e sono uscito al desktop per la disperazione, tirando un bel sospiro di sollievo alla sessione successiva sentendo il rombo del motore. Qualche ora di gioco più tardi, è apparsa una simpatica finestrella che mi diceva, più o meno “ehi, ma lo sai che Deacon può mettere la moto in folle usando questi tasti?”. Vi lascio immaginare gli insulti.

VELOCE AL PUNTO GIUSTO

A questo punto l’unico aspetto ancora da sviscerare è quello tecnico. Days Gone, due anni fa, non si presentò affatto bene su PlayStation 4 e, come da prassi, ci vollero alcune patch perché migliorasse. I due anni di distanza hanno permesso al porting su PC di fare tesoro di quei miglioramenti e, bisogna ammetterlo, sulle nostre schede video gira senza eccessivi problemi a dettaglio molto alto. Chi scrive, in particolare, lo ha giocato a 3440×1440 pixel con una GeForce GTX 980 Ti a dettaglio “Max”, restando più o meno sulla soglia dei 45 frame al secondo, rinunciando solo alla qualità di alcune ombre e del filtraggio delle texture. Ma le schede di ultima generazione possono permettersi anche il livello “Ultra” che, pur non facendo uso di ray tracing, è una vera gioia per gli occhi.

In Breve: Days Gone fu un capolavoro mancato su PlayStation e la situazione non è tanto diversa su PC, sebbene le migliorie introdotte nel frattempo abbiano morigerato l’incidenza dei bug e risolto numerosi problemi. Ciò che maggiormente piace di questo gioco è il suo taglio cinematografico, l’impatto emotivo dei personaggi e delle fasi di combattimento. Ciò che invece stona è la sensazione che tutto sia sempre deciso a priori e che determinati avvenimenti avvengano sempre alle stesse ore del giorno o della notte, capiti quel che capiti. A me è piaciuto tantissimo: trovo che i pregi superino di gran carriera i difetti, ma sono certo che i perfezionisti troveranno diverse critiche da muovere e non saranno purtroppo insensate. Prendetelo se volete vivere una bella storia tra zombi, criminali e invasati da sbudellare.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 1600, 16 GB di RAM, GeForce GTX 980 Ti, SSD
Com’è, Come Gira: È vivamente consigliata una scheda video potente per godersi il gioco alle risoluzioni più elevate del Full HD. Altrimenti, una qualsiasi scheda di fascia medio-alta può bastare.

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Pro

  • Ottimo sistema di combattimento / Fasi cinematografiche di assoluto impatto emotivo / Personaggi incredibilmente profondi.

Contro

  • Alla fine bisogna fare sempre le stesse cose / Sensazione di non poter intervenire sugli eventi / Alcuni glitch della regia.
8.8

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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