Dopo Berserk or Die, poncle si cala nuovamente nei panni del publisher, stavolta promuovendo un gioco in cui dobbiamo prendere a revolverate mattoncini birbanti. Se sono normali non ci piacciono, dunque ecco qua Kill the Brickman.
Sviluppatore / Publisher: Doonutsaur / poncle Prezzo: 4,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam), Xbox Series X|S, Mobile Data di Lancio: 21 agosto
Come dicevo nella recensione di Berserk or Die, l’altro titolo che il creatore di Vampire Survivors ha deciso di pubblicare, dare visibilità a titoli piccoli è qualcosa di encomiabile; in un periodo in cui su Steam escono centinaia di giochi al mese, per riuscire a farsi notare non bastano solo le buone idee e l’abilità per realizzarle – che indubbiamente servono – ma aiuta anche avere una sana dose di fortuna. Questo soprattutto se sei un gioco come Kill the Brickman, che non manca di originalità ma allo stesso tempo appartiene al genere dei roguelite indie, di cui su Steam se ne possono trovare a quintalate.
KILL THE BRICKMAN È TIPO FLIPPER
Kill the Brickman parte da un concetto molto semplice e immediato: ci sono degli omini pestiferi a forma di mattoncino che vogliono rubare i nostri soldi, o qualcosa del genere. Comunque, quale che sia il motivo, quello che ci troviamo a dover fare è levare di mezzo tutti questi brickman a suon di proiettili, in una struttura di gioco che si articola in quattro campagne divise in dieci livelli ciascuna. Ogni livello ci chiederà di raggiungere un target di uccisioni; nella quasi totalità dei casi dovremo uccidere un tot di mattoncini assortiti, in altri dovremo ucciderne alcuni specifici, a metà campagna verrà a trovarci un miniboss e alla fine il boss vero e proprio. Per farlo, anche se finora ho parlato di proiettili e di revolverate, la pratica fatta con la beta di Battlefield 6 non vi aiuterà molto: Kill the Brickman è infatti più simile a una partita a flipper o a Bubble Bobble, dato che dovremo cercare di far rimbalzare i colpi da noi sparati nel modo più efficiente possibile.
COME IN OGNI ROGUELITE, ANCHE QUI C’È UNA CERTA DOSE DI CASUALITÀ
RIMBALZA CHE TI PASSA
Alla prova, il gameplay di Kill the Brickman non dispiace affatto, merito anche di una presentazione efficace (il “huah” che fanno i brickman quando colpiti non invecchia mai). Una cosa che però mi lascia perplesso è la quantità di contenuto. Come ho detto, in totale ci sono quattro campagne: le prime due si finiscono davvero rapidamente, dato che è sufficiente sperare di trovare il caricatore che potenzia l’attacco per finirle in tranquillità; con la terza c’è però un gap non indifferente dal punto di vista puramente numerico, dato che dopo pochi livelli ci troveremo di fronte mattoncini con più di un centinaio di punti vita, e a venire attaccati da più parti. Già, perché i mattoncini non staranno lì a guardare mentre sterminiamo i loro compari: alcuni di loro risponderanno infatti al fuoco, e per evitare i loro colpi dovremo eliminarli, stordirli, o assicurarci di avere Blocco a sufficienza.

Fra un livello e l’altro ci verranno offerti obiettivi opzionali. Considerate bene quali vale la pena accettare.
PURTROPPO KILL THE BRICKMAN SOFFRE DI UNA CERTA RIPETITIVITÀ
In Breve: Kill the Brickman è un buon roguelite, con una idea di gioco interessante basata su una sorta di flipper in cui dobbiamo far rimbalzare i proiettili in modo da ottenere più colpi possibili sui bersagli importanti. Soffre però per una limitata quantità di contenuto e per una certa ripetitività.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Il gioco si presenta bene, con una bella pixel art che non ha motivo di far soffrire qualunque PC da gaming che non appartenga al paleolitico.