Persona 4 Arena Ultimax – Recensione

PC PS4 PS5 Switch

Un po’ come un buon vino, Persona 4 Arena Ultimax invecchiando migliora. Certo, farlo riposare in una bella botte di rovere sarebbe stato sicuramente meglio…

Sviluppatore / Publisher: Arc System Works, Atlus / SEGA Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo Online e Locale PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch Data di Lancio: 17 marzo

I dieci anni che sono passati dal debutto di Persona 4: The Ultimate in Mayonaka Arena mi rendono straordinariamente nostalgico e felice, allo stesso tempo. Perché questa riedizione dell’aggiornamento Ultimax, uscito nel 2013, non pare invecchiata di un giorno nelle meccaniche, testimone del talento indiscusso di Arc System Works nel creare giochi di combattimento di qualità: un attestato lusinghiero per una software house che ha debuttato con la conversione di Double Dragon per SEGA Mark III nel lontano 1988.




Visto che ci troviamo tra gentiluomini, però, togliamoci subito il dente. Nel Persona 4 Arena Ultimax del 2022 non troverete personaggi nuovi, magari prelevati dal popolarissimo Persona 5, nossignore; allo stesso tempo non sognatevi neppure di trovare una grafica tirata a lucido, visto che vi dovrete accontentare di un po’ di anti aliasing e dei sessanta fotogrammi al secondo senza i quali si sarebbe innescata una rivolta popolare. Per darvi il colpo di grazia, non avrete neppure il Rollback nelle partite online, per lo meno non subito: addirittura non era previsto sulle prime, ma il clamore dei fan armati di forcone di cui sopra ha spinto Atlus a implementarlo durante la prossima estate, una notizia che azzererà probabilmente l’interesse verso la modalità online da parte dei giocatori più esigenti, per lo meno durante i primi mesi. Che la popolarità risorga in seguito all’aggiunta dell’ambito netcode è una cosa tutta da vedere.

PERSONA 4 ARENA ULTIMAX RESISTE ALLA PROVA DEL TEMPO

Eppure, come già detto, Persona 4 Arena Ultimax resta una discreta bomba anche così, pescato di peso dal passato e travasato sulle nuove piattaforme, proprio perché il materiale originale è talmente buono da superare la prova del tempo a occhi chiusi. E averlo qui e subito è anche la scusa per ricevere il gioco nella sua integrità, un’affermazione neppure troppo scontata considerata l’effimera natura degli store digitali; questo vuol dire che, assieme al gioco base, vi portate a casa tutte le patch e i bilanciamenti già presenti nel codice, compresi quelli pubblicati solo per il mercato giapponese. In aggiunta troverete ad aspettarvi i tre personaggi extra originariamente disponibili come DLC. Cercate solo di giocarlo dopo aver finito Persona 4 o la sua riedizione Golden, perché buona parte del roster nasconde in maniera più o meno plateale delle rivelazioni micidiali sulla trama, in particolar modo uno dei personaggi DLC, lui e la sua fine citazione a Portopia Renzoku Satsujin Jiken.

Persona 4 Arena Ultimax Recensione

Forse i fan apprezzeranno lo Story Mode, ma ci vuole uno stomaco d’acciaio per digerire tanto testo.

Rincaro la dose dicendo che i vari Story Mode (anche qui sono presenti mini archi narrativi all’epoca distribuiti solo digitalmente) si prendono la briga di continuare le avventure del cast di Persona 4 pochi mesi dopo la conclusione della storia, riaccendendo l’attenzione sul famigerato Canale della Mezzanotte.

A LIVELLO DI MECCANICHE IL GIOCO È UNA GIOIA PER I FANATICI DEI PICCHIADURO

Si tratta però dell’elemento più debole del gioco, con una narrazione in stile visual novel dove dovrete sorbirvi mattonazzi apocalittici di testo tra un combattimento e l’altro; fortunatamente il cuore del gioco è fatto di ben altra pasta, tanto che, ancora prima di muovere i primi passi, sarà d’uopo fare un giro nella modalità allenamento per imparare a districarsi tra scatti aerei, spazzate, burst e il resto dell’intricato scheletro che sorregge Persona 4 Arena Ultimax. Come avveniva qualche lustro prima con JoJo no kimiyona booken di Capcom e i suoi Stand, i personaggi del gioco sono accompagnati nella lotta dalle Persona, manifestazioni fisiche della propria personalità e volontà.

Persona 4 Arena Ultimax Recensione

Margaret non si accontenta di una Persona, ma ha al suo servizio un plotone di divinità!

Per sfruttare al meglio le possibilità offerte è ovviamente imperativo padroneggiare la sinergia che intercorre tra il lottatore e la propria Persona: due pulsanti attivano gli attacchi deboli e forti del personaggio e altri due chiamano in campo l’entità; questa può subire danni fino a risultare in un Persona Break, lasciando il proprio padrone da solo nell’arena per qualche prezioso secondo con un arsenale di tecniche ridotto. Con soli quattro pulsanti le combinazioni di tasti da premere contemporaneamente sono parecchie, chiedendo ad alta voce l’uso di un arcade stick anche ai più irriducibili virtuosi del pad: tre pulsanti sono necessari per il burst, due per le proiezioni, le spazzate, l’all-out attack, la skill boost (versioni EX delle mosse speciali) e per la R Action, un particolare attacco simil Shoryuken con invulnerabilità, diverso da ogni personaggio, che consuma una piccola parte di vitalità.

SEMBRA UN ANIME, OGGI COME IERI

La realizzazione, come già detto, è ancora oggi splendida, con una Arc System Works in gran spolvero che dà vita al mondo inventato da Atlus unendo sprite e fondali ispiratissimi con una palette cromatica che predilige tinte accese, ricreando graficamente e adattando alla filosofia dei fighting games alcuni degli elementi più iconici dei giochi di ruolo come ad esempio l’all-out attack, la rissa in una nuvola di polvere scatenabile originariamente quando i nemici sono storditi, e qui da usare come launcher per combo aeree e terrestri. Il sonoro riprende egregiamente la colonna sonora e le voci di Persona 4, pervadendo di autenticità l’intera produzione.

Persona 4 Arena Ultimax Recensione

Le alterazioni di stato come lo shock aggiungono ulteriore profondità al gioco.

Si tratta di un gioco che offre davvero qualcosa per tutti: archiviate le varie narrazioni e il gioco online, sono ovviamente presenti partite contro la CPU o un avversario in locale, lo score attack alle prese con sequenze di nemici prefissate, l’immancabile modalità arcade e una strutturata in stile RPG, dove far salire di livello i personaggi distribuendo punti nelle caratteristiche e equipaggiando abilità, una trovata davvero interessante. Con 24 personaggi diversissimi l’interesse a lungo termine sarebbe già sufficientemente alto, ma a loro si sommano le varianti Ombra, che usano il Burst per attivare uno stato di Frenesia durante il quale il costo delle abilità che richiedono la barra SP è ridotto, aumentando inoltre la possibilità di creare combo con tecniche altrimenti impossibili da concatenare. Fino all’arrivo del Rollback ne avrete di roba da provare, insomma.

In Breve: Persona 4 Arena Ultimax è un adattamento un po’ pigro che vive di rendita, considerando la magnitudine del gioco originale. Proprio per questo la riedizione è raccomandatissima ai fanatici dei giochi di combattimento che si sono fatti sfuggire il gioco originale nel lontano 2013, ma i veterani sappiano che non troveranno contenuti inediti tali da giustificare un nuovo acquisto, per lo meno fino all’implementazione del Rollback.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Sessanta fotogrammi al secondo animano splendidamente la cricca proveniente da Persona 3 e 4, ma l’antialiasing non riesce a mascherare del tutto l’età degli splendidi sprite.

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Pro

  • Sempre una meraviglia da vedere e sentire / Modalità per tutti i gusti, e tutti i DLC compresi nel pacchetto / Meccaniche profonde ma accessibili.

Contro

  • ...Niente Rollback al debutto?! / Nessuna novità dopo quasi dieci anni / La modalità storia resta di un tedio letale.
7.9

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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