Ratchet & Clank - Recensione

PS4

“Sprite degni di un cartone animato” era un po’ uno slogan di rito nei tempi passati. Ma per quanto curati potessero sembrare, giocare Alladin su Mega Drive era ben diverso dal guardare per l’ennesima volta il film in videocassetta. Semplicemente, la tecnologia non è mai stata in grado di restituirci un’esperienza indistinguibile da quanto visto al cinema, tralasciando ovviamente i giochi su laser disc e le loro palesi limitazioni. Ecco… giocando a Ratchet & Clank, rivisitazione della prima avventura del peloso lombax (no, non Somax, quello è un buon amico di lunga data sul forum di The Games Machine) e del suo amichetto robot, sono stato folgorato; quello che succedeva sullo schermo poteva essere scambiato tranquillamente un film di animazione Pixar, non fosse per l’interfaccia di gioco. Escludibile peraltro con un apposito cheat mode.

RITORNO AL PASSATO

Ratchet & Clank è tra i più bei remake che abbia mai avuto il piacere di giocare: un’opera davvero sopraffina, che impartisce una severa lezione di stile a tante presunte riedizioni in alta definizione uscite negli scorsi anni. Se siete familiari con le avventure vissute dal dinamico due nell’ormai lontano 2002 niente paura, perché la dose di contenuti extra giustifica senza problemi un secondo giro. Anzi, se proprio disponete di una memoria fotografica e vi trovate l’avventura su PlayStation 2 stampata in mente fotogramma per fotogramma è forse ancora meglio, perché rimarrete senza fiato nell’ammirare quanto siano migliorati quei passaggi. Davvero, non credo di stressarvi abbastanza nel rimarcare nuovamente quanto sia magnifica la direzione artistica; dalla combo PlayStation più Insomniac Games è sempre lecito aspettarsi grandi cose, e anche stavolta il risultato è stato portato a casa con gran classe. Un risultato che rischia di far rotolare giù in cantina una mascella o due nelle situazioni più caotiche, con esplosioni ovunque, nemici e centinaia di viti e bulloni vorticanti che si danno da fare ancorate a 30 convincentissimi fotogrammi al secondo nella gloria dell’alta risoluzione.

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Il nuovo Ratchet & Clank è davvero un’operazione riuscita

Non è solo forza bruta, è anche merito di una palette cromatica che raramente manca il bersaglio, schivando lo spettro della monotonia nelle strutture chiuse grazie a convincenti giochi di luce e bucando letteralmente lo schermo nei livelli esterni. Per essere un gioco nato come traino per il prossimo film d’animazione (“il gioco basato sul film, basato sul gioco”), il nuovo Ratchet & Clank è davvero un’operazione riuscita, forte tra le altre cose di un eccellente doppiaggio italiano, sempre presente anche grazie alla voce narrante di quell’adorabile mentecatto del Capitano Qwark, presente durante tutta l’avventura.

ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA

Ratchet & Clank, per i non addetti, è un platform 3D con una spiccata enfasi sulla distruzione di massa. Qui non ci sono funghi da eliminare con poderose emicranie, piuttosto orde di cattivi pronti a essere nuclearizzati da una moltitudine di armi fuori di testa. Se il titolo originale offriva un arsenale tutto sommato esiguo se paragonato alla santabarbara introdotto nei capitoli successivi, il remake offre nelle mani del peloso Ratchet una schiera di strumenti di morte da leccarsi i baffi, a patto ovviamente di possedere un sufficiente numero di bulloni con cui comprarli negli appositi punti vendita Gadgetron. Si va dai vecchi classici come lanciafiamme o granate a roba un filo più esotica, come una gigantesca mina pulsante capace di causare danno gravitazionale ad area o una luce stroboscopica che costringe tutti i nemici (boss inclusi) a esibirsi in folli passi di danza! La mia arma preferita è al momento il pixelatore, un fucile a corto raggio in grado di trasformare i cattivi in una pila di cubetti luminosi in maniera non dissimile a quanto accade nel film Pixels. Dico al momento, perché ogni ordigno può essere potenziato spedendo prezioso raritanio su uno schema esagonale, sbloccando miglioramenti e scovando poteri nascosti, oltre a diventare più efficace con l’uso, salendo di livello proprio come succede ai protagonisti. Non solo, collezionando le apposite trading card, elargite mandando al creatore i nemici, è anche possibile mettere le mani sulle succosissime varianti Omega da utilizzare successivamente nella modalità sfida, un appuntamento caro ai fan della serie. Il tutto con un sistema di controllo rivisto e corretto per danzare tra proiettili e esplosioni con la grazia di un ninja, dispensando nel frattempo una sana dose di pelosissima morte Lombax, mirando e schivando con un ventaglio di possibilità che mancava nel 2002.

Questo remake offre nelle mani del peloso Ratchet una schiera di strumenti di morte da leccarsi i baffi

Ratchet & Clank offre una sana attività che vi imploro di intraprendere da subito al livello di difficoltà più duro, perché altrimenti il gioco rischia di essere una passeggiata di una decina di ore circa, veloce e senza interruzioni. Questo perché la distribuzione dei checkpoint è a dir poco generosa, con punti di ripristino presenti a ogni passo, o quasi. Giocare immediatamente al livello più alto è quindi un requisito personalmente fondamentale per godersi appieno questo remake, assieme alla giusta sete di curiosità, necessaria per passare al setaccio tutti i pianeti a caccia degli obiettivi secondari. Cosa buona e giusta, considerando che l’esplorazione è spesso fin troppo lineare, con le deviazioni alla volta dei segreti che rappresentano un piacevole motivo per sgarrare dalla – letteralmente – retta via. Ovviamente i segreti non saranno tutti immediatamente a portata di mano, perché, come insegna il manuale base di game design, spesso sarà necessario viaggiare da un pianeta all’altro alla ricerca di qualche particolare gadget per recuperarli, come un fucile in grado di travasare il contenuto di intere cisterne o un congegno con cui aprire porte protette da un sottogioco parente alla lontana del buon vecchio Deflektor. In palio ci sono nuovi gadget, la possibilità di brandire l’arma più potente della galassia e i bulloni d’oro, pregiatissima valuta da scambiare con trucchetti vari nell’apposito pannello degli extra, che vanno da modifiche estetiche a gabole vere e proprie come munizioni infinite.

Ratchet & Clank alza spaventosamente l’asticella della qualità dei remake, imponendo uno standard severissimo e dannatamente duro da replicare. Ci sono più pianeti, più armi e una realizzazione tecnica tale da far innamorare nuovamente chi aveva perso la testa per il gioco originale nel 2002, assieme a un bel po’ di filmati tratti dal prossimo film, che male non fanno. Ci sarebbe da rimarcare che, alla fine, Ratchet & Clank è sempre stato un gioco piuttosto lineare e che, forse, Insomniac Games avrebbe potuto approfittare di questa possibilità per espandere le meccaniche originali, tralasciando le nuove (nonché rarissime) sezioni nei panni del solo Clank, basate su uno schema di gioco più lento, riflessivo e sostanzialmente meno interessante. Tuttavia, è contro la mia etica condannare un gioco con esplosioni gigantesche in cui ci si diverte dall’inizio alla fine, e il qui presente Ratchet & Clank abbraccia questa filosofia con uno stile impeccabile. Promosso.

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Pro

  • Remake sontuoso come pochi.
  • Tantissime cose in più per chi conosce il gioco originale.
  • Prezzo (39,99 euro) inferiore alla media.

Contro

  • Troppi checkpoint.
  • Esplorazione piuttosto lineare.
9

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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