“Sprite degni di un cartone animato” era un po’ uno slogan di rito nei tempi passati. Ma per quanto curati potessero sembrare, giocare Alladin su Mega Drive era ben diverso dal guardare per l’ennesima volta il film in videocassetta. Semplicemente, la tecnologia non è mai stata in grado di restituirci un’esperienza indistinguibile da quanto visto al cinema, tralasciando ovviamente i giochi su laser disc e le loro palesi limitazioni. Ecco… giocando a Ratchet & Clank, rivisitazione della prima avventura del peloso lombax (no, non Somax, quello è un buon amico di lunga data sul forum di The Games Machine) e del suo amichetto robot, sono stato folgorato; quello che succedeva sullo schermo poteva essere scambiato tranquillamente un film di animazione Pixar, non fosse per l’interfaccia di gioco. Escludibile peraltro con un apposito cheat mode.
RITORNO AL PASSATO
Ratchet & Clank è tra i più bei remake che abbia mai avuto il piacere di giocare: un’opera davvero sopraffina, che impartisce una severa lezione di stile a tante presunte riedizioni in alta definizione uscite negli scorsi anni. Se siete familiari con le avventure vissute dal dinamico due nell’ormai lontano 2002 niente paura, perché la dose di contenuti extra giustifica senza problemi un secondo giro. Anzi, se proprio disponete di una memoria fotografica e vi trovate l’avventura su PlayStation 2 stampata in mente fotogramma per fotogramma è forse ancora meglio, perché rimarrete senza fiato nell’ammirare quanto siano migliorati quei passaggi. Davvero, non credo di stressarvi abbastanza nel rimarcare nuovamente quanto sia magnifica la direzione artistica; dalla combo PlayStation più Insomniac Games è sempre lecito aspettarsi grandi cose, e anche stavolta il risultato è stato portato a casa con gran classe. Un risultato che rischia di far rotolare giù in cantina una mascella o due nelle situazioni più caotiche, con esplosioni ovunque, nemici e centinaia di viti e bulloni vorticanti che si danno da fare ancorate a 30 convincentissimi fotogrammi al secondo nella gloria dell’alta risoluzione.
Il nuovo Ratchet & Clank è davvero un’operazione riuscita
ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
Ratchet & Clank, per i non addetti, è un platform 3D con una spiccata enfasi sulla distruzione di massa. Qui non ci sono funghi da eliminare con poderose emicranie, piuttosto orde di cattivi pronti a essere nuclearizzati da una moltitudine di armi fuori di testa. Se il titolo originale offriva un arsenale tutto sommato esiguo se paragonato alla santabarbara introdotto nei capitoli successivi, il remake offre nelle mani del peloso Ratchet una schiera di strumenti di morte da leccarsi i baffi, a patto ovviamente di possedere un sufficiente numero di bulloni con cui comprarli negli appositi punti vendita Gadgetron. Si va dai vecchi classici come lanciafiamme o granate a roba un filo più esotica, come una gigantesca mina pulsante capace di causare danno gravitazionale ad area o una luce stroboscopica che costringe tutti i nemici (boss inclusi) a esibirsi in folli passi di danza! La mia arma preferita è al momento il pixelatore, un fucile a corto raggio in grado di trasformare i cattivi in una pila di cubetti luminosi in maniera non dissimile a quanto accade nel film Pixels. Dico al momento, perché ogni ordigno può essere potenziato spedendo prezioso raritanio su uno schema esagonale, sbloccando miglioramenti e scovando poteri nascosti, oltre a diventare più efficace con l’uso, salendo di livello proprio come succede ai protagonisti. Non solo, collezionando le apposite trading card, elargite mandando al creatore i nemici, è anche possibile mettere le mani sulle succosissime varianti Omega da utilizzare successivamente nella modalità sfida, un appuntamento caro ai fan della serie. Il tutto con un sistema di controllo rivisto e corretto per danzare tra proiettili e esplosioni con la grazia di un ninja, dispensando nel frattempo una sana dose di pelosissima morte Lombax, mirando e schivando con un ventaglio di possibilità che mancava nel 2002.
Questo remake offre nelle mani del peloso Ratchet una schiera di strumenti di morte da leccarsi i baffi
Ratchet & Clank alza spaventosamente l’asticella della qualità dei remake, imponendo uno standard severissimo e dannatamente duro da replicare. Ci sono più pianeti, più armi e una realizzazione tecnica tale da far innamorare nuovamente chi aveva perso la testa per il gioco originale nel 2002, assieme a un bel po’ di filmati tratti dal prossimo film, che male non fanno. Ci sarebbe da rimarcare che, alla fine, Ratchet & Clank è sempre stato un gioco piuttosto lineare e che, forse, Insomniac Games avrebbe potuto approfittare di questa possibilità per espandere le meccaniche originali, tralasciando le nuove (nonché rarissime) sezioni nei panni del solo Clank, basate su uno schema di gioco più lento, riflessivo e sostanzialmente meno interessante. Tuttavia, è contro la mia etica condannare un gioco con esplosioni gigantesche in cui ci si diverte dall’inizio alla fine, e il qui presente Ratchet & Clank abbraccia questa filosofia con uno stile impeccabile. Promosso.