Salviamo Porkville e il suo circondario dalle malvagie forze del male in A Pig Quest, uno spettacolare gioco firmato da Antonio Savona e dal famoso illustratore Mauricet.
Sviluppatore / Publisher: Piggy 18 Team / Protovision Prezzo: TBD Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile su: Commodore 64 Data di uscita: 14 febbraio
Per chi segue la “scena” del Commodore 64, quello di Antonio Savona non è certo un nome nuovo. Autore di alcuni dei migliori giochi usciti negli ultimi anni per il biscottone – in particolare Planet Golf, Fix-it Felix e la straordinaria conversione de L’Abbaye des Morts – il programmatore italiano era, da circa tre anni, impegnato nella realizzazione di A Pig Quest, un gioco ideato niente meno che da Mauricet, illustratore e fumettista di fama internazionale con un’inaspettata passione per il retro gaming.
I due hanno lavorato molto duro per portare a termine l’opera, nei ritagli di tempo concessi dalle rispettive professioni e, finalmente, possiamo dire che ci siamo: l’edizione digitale di A Pig Quest sarà pubblicata a San Valentino, dopodiché sarà possibile anche acquistare una lussuosa (è il caso di dirlo) edizione fisica su cartuccia dal sito di Protovision. Una data che probabilmente non è stata scelta a caso perché questo gioco, da qualunque lato lo si guardi, è una lettera d’amore per il Commodore 64 e per un certo modo di fare gaming.
ROASTS’N GOBLINS
La storia non è molto diversa da quella di decine di altri videogiochi: la pucciosa città di Porkville era una specie di paradiso in terra per i suini sapiens che l’abitavano, ma un brutto giorno alcune creature malvagie rubarono le quattro statue della virtù che davano forza, coraggio e compassione a tutti gli abitanti, spargendone i pezzi un po’ ovunque, sopra e sotto terra. Nessuno si sarebbe mai sognato di recuperarle, se l’impavido Frank Further non fosse finito per sbaglio in una grotta apparentemente senza uscita e qui, proprio qui, non avesse ricevuto l’ordine di farlo dal… oddio… e ora come lo scrivo senza sembrare blasfemo? Beh, da una divinità suina. E questa è solo la prima difficoltà del gioco perché, in seguito, al povero Frank toccherà un’odissea degna degli eroi dei grandi coin op del passato, Ghosts’n Goblins e Ghouls’n Ghosts in primis.
Nessuno si sarebbe mai sognato di recuperare le statue della virtù, se l’impavido Frank Further non avesse ricevuto l’ordine di farlo da… una divinità suina

L’obiettivo del gioco è raccogliere tutti i pezzi delle statue. Se arriverete qui senza averlo fatto non vedrete questo giubilo attorno a voi!
Spesso è necessario percorrere più volte le stesse location (alcune con tanto di respawn dei nemici) ma il gioco è strutturato per permetterci sempre di tornare sui nostri passi qualora ci accorgessimo di aver dimenticato qualcosa. Il level design, in ogni caso, è di altissimo livello.
UNA PERLA SOLO SU CARTUCCIA
A Pig Quest non si sarebbe mai potuto accontentare di cassette e floppy: è distribuito solo su cartuccia, in formato fisico e digitale, e può quindi essere usato indifferentemente sul Commodore 64, sul 128 (dove sfrutta la modalità a 2 MHz per velocizzare il passaggio da una schermata all’altra) e sui TheC64, anche se in quest’ultimo caso è necessario affidarsi alle snapshot (come su VICE) per i salvataggi, visto che questi ultimi sono supportati, direttamente su uno spazio appositamente previsto nella cartuccia, solo su hardware Commodore originale. Il gioco è quindi compatibile con dispositivi come EasyFlash e Ultimate II, ma non saprebbe che farsene di SD2IEC e simili.
A Pig Quest è disponibile solo su cartuccia, in formato fisico e digitale, quindi può essere usato indifferentemente sul Commodore 64, sul 128 e sui TheC64
Non solo: il nostro peregrinare sarà accompagnato da una spettacolare colonna sonora composta da ben 36 brani, realizzata dai fratelli Aldo e Gaetano Chiummo. È talmente bella che nell’edizione fisica del gioco accompagnerà la cartuccia su un CD tutto per sé (va inserito al momento dell’ordine, e il prezzo purtroppo sale), mentre gli acquirenti della versione digitale potranno scaricarla in MP3.
In breve: Noi fedeli appassionati del Commodore 64 non avremmo potuto desiderare un regalo migliore da fare al nostro amato computer per San Valentino. A Pig Quest è un gioco lungo, difficile, severo ma giusto: sulle prime sembra impossibile ma, a furia di riprovarci, si impara piuttosto in fretta a uccidere o a scansare i nemici. Conoscendolo a menadito, una run può durare fino a un’ora e mezza e nessuna delle schermate è uguale all’altra! Un capolavoro sotto ogni aspetto che per i “Piggy 18 Team” che lo hanno realizzato rimarrà per sempre un favoloso fiore all’occhiello.
Configurazione di prova: TheC64, VICE su Ryzen 5 5600X.
Com’è, come gira: La modalità bitmap (notoriamente più lenta) mette alla frusta il chip VIC II, ma Savona sa il fatto suo e in pratica non si nota. Chi ha una REU o un C128 può usarli per rendere il tutto ancora più veloce.