Bayonetta & Vanquish – Recensione

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Se ve li siete persi, beh, allora dovreste nutrire un viscerale odio nei confronti degli action per schivarli ancora

Crepi l’avarizia, anche Vanquish fa parte della raccolta qui trattata, e anche lui soffia vigoroso su dieci candeline. Solo che il suo destino non è stato altrettanto benevolo, relegandolo nel limbo dei giochi che non hanno venduto granché bene cui si accennava inizialmente. Giocato oggi nell’aurea gloria di questa riedizione, Vanquish conferma i suoi punti di forza e i motivi del flop alla prima pubblicazione. È sostanzialmente uno sparatutto in terza persona a base di coperture, un genere di gioco che gli occidentali hanno dimostrato di apprezzare, considerati i numeri che Gears of War riesce a fare, immerso però in un dinamismo pazzo e su di giri prettamente nipponico.

bayonetta vanquish recensione 10th Anniversary Bundle

Provate a contare tutti i proiettili in questa immagine. Non ce la fate, vero?

La storia ruota attorno a Sam Gideon, un agente della DARPA inscatolato in un’armatura da combattimento hi-tech che gli permette di muoversi a velocità pazzesca durante scivolate degne della più folle rockstar, rallentare il tempo mentre prende la mira e sfondare a pugni lastre d’acciaio come se fossero di carta velina. Il problema è che tutte queste azioni attingono alla medesima riserva energetica, e non è piacevole rimanere a secco mentre attorno esplode il finimondo.

SCATENA L’INFERNO, SAM

Se Marcus Phoenix e compagni paiono ipertrofici gorilla che si spostano da un riparo all’altro con la grazia di rinoceronti in una cristalleria, Sam è un fighissimo dio della guerra che si muove come un fulmine in un campo di battaglia fantascientifico, popolato da robot assassini e sferzato da un numero folle di proiettili. Sullo sfondo c’è una trama trascurabile, ambientata sulla superficie di una colonia spaziale (dalla classica forma cilindrica presa in prestito dai Side di Gundam, naturalmente) e narrata nei pochi momenti in cui Sam si concede qualche attimo per riprendere fiato, tra le comunicazioni provenienti dalla base e gli impopolari commenti sbraitati dell’indurito colonnello Burns, un uomo che alterna un cinismo da manuale alle raffiche della sua gatling extra large. Il tutto accompagnato da un oculato uso dei QTE, distribuiti con precisione chirurgica per aumentare la tensione senza strafare.

Vanquish è quella versione moderna di Contra che tutti desideriamo da sempre, assolutamente da recuperare in caso l’aveste persa

Combattendo uno dei primi boss, Sam spicca un balzo per districarsi tra un nugolo di missili, afferrandone uno per rispedirlo al mittente e far saltare in aria il grosso braccio-cannone di un robot trasformabile: mettendo le cose in prospettiva, è naturale accorgersi che Vanquish è quella versione moderna di Contra che tutti desideriamo da sempre, ma che Konami non ci ha mai voluto dare. Ah già, i lati negativi: il gioco è breve, e lo finirete in sei ore o poco più al livello di difficoltà normale, garantito. Poi, al contrario degli esimi colleghi occidentali, non presenta una modalità multigiocatore, un elemento che lo ha penalizzato praticamente in ogni recensione dell’epoca ma che passa in secondo piano oggi, durante l’operazione di riscoperta offerta dalla Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle.

In breve: L’unica cosa che mi trattiene è l’età dei giochi: sono in giro da dieci anni, e nel frattempo ci sono buone possibilità che li abbiate comprati nella loro veste tirata a lucido su PC, o recuperati per due spicci nei cestoni dell’usato. Se possedete una console Nintendo, poi, probabilmente vi troverete nella ludoteca una versione o due del primo Bayonetta, visto che la bella strega si è fatta viva in tempi più recenti anche su WiiU e Switch. Se finora, però, li avete scansati o semplicemente non avete avuto ancora modo di assaporarli, nuovamente, al meglio delle loro possibilità, beh, allora dovreste nutrire un viscerale odio nei confronti dei videogiochi d’azione per schivare anche quest’appuntamento con due dei migliori titoli usciti dalla scuderia di Platinum Games.

Piattaforma di prova: PlayStation 4 PRO
Com’è, come gira: Il piacere è incontenibile: sul modello PRO, entrambi i giochi girano con risoluzione 4k e a 60 fotogrammi al secondo, rendendo obsolete le versioni precedenti. Il progresso è bello!

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Pro

  • Due capolavori in una veste grafica smagliante.
  • Bayonetta e Vanquish non sono invecchiati di un singolo giorno.
  • Caricamenti praticamente istantanei.

Contro

  • Al netto di risoluzione e stabilità, non sono presenti contenuti nuovi.
9.3

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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