God of War Ragnarӧk – Recensione PC

PC PS4 PS5

L’epico viaggio del possente Kratos e suo figlio Atreus giunge al termine anche su PC con la pubblicazione di God of War: Ragnarok, il porting testé approdato sui nostri SSD con il suo travolgente carico di meraviglie, aspettative e violenza in salsa norrena.

Sviluppatore / Publisher: Santa Monica Studios, Jetpack Interactive / PlayStation Studios Prezzo: 59.99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store) Data d’uscita: Già disponibile

Dopo il gran lavoro svolto con il porting di God of War su PC nel 2020, Santa Monica Studio e Jetpack Interactive hanno unito nuovamente le forze per consegnarci un tesoro da 190 GB di dati: la conclusione delle avventure del dio della guerra.

Non fatevi ingannare dall’accoglienza fredda della comunità. Quel “perlopiù positiva” su Steam è la diretta conseguenza delle recensioni negative che puntano il dito contro l’obbligo – aggirabile con una mod, volendo – di possedere un account PlayStation Network Account per giocare a God of War: Ragnarok su PC. Per fortuna non è questo ciò di cui dobbiamo discutere: a noi interessa scoprire se, anche in questa occasione, la fiducia di Santa Monica nello studio canadese è stata ben riposta.

GOD OF WAR RAGNAROK STORY

Facciamo un passo indietro. Torniamo al 2022, ai giorni in cui – commercialmente parlando – God of War: Ragnarok su PS5 fece più disastri di Mjöllnir in una cristalleria. Concludendo il cammino intrapreso nel 2018 dal coraggioso reboot della serie, un po’ come se fossero primo e secondo tempo di un unico film visceralmente action, per usare le parole del nostro Dan Hero, God of War: Ragnarok si rivelò maestoso tecnicamente, avvincente narrativamente e dal combat system tirato a lucido, al punto da meritarsi, da parte del nostro storico redattore, una chiosa di tutto rispetto: “brutale, profondo ma soprattutto divertente: il sistema di combattimento di God of War Ragnarök è degno del dio della guerra in persona! L’esplorazione mostra il fianco a una certa ripetitività che alla lunga tende a stancare, ma l’epicità della trama e la sontuosa realizzazione tecnica rendono la conclusione del viaggio di Kratos e Atreus uno spettacolo degno di essere vissuto fino in fondo”.

Buono cucciolo, buono.

Nonostante l’hype stellare e il predecessore ingombrante, la tacita quanto diffusa sicurezza che, salvo catastrofi, difficilmente Santa Monica avrebbe rovinato quanto di buono fatto fino a quel momento trovò una grandiosa conferma in God of War: Ragnarok. Le sue numerose qualità – cito testualmente i pro della recensione PS5: tecnicamente ottimo, direzione artistica e doppiaggio strepitosi, sistema di combattimento superbo che crea dipendenza – unite alla saggia decisione di perfezionare praticamente ogni aspetto del capitolo precedente, gli permisero di riscuotere un successo strabordante.

Nel 2022, per una volta, critica e pubblico furono concordi nel celebrare un sequel semplicemente magnifico

Per una volta, critica e pubblico furono concordi nel celebrare un sequel semplicemente magnifico, abile a levigare con superba maestria le imperfezioni del predecessore. Quell’anno Kratos si portò a casa ben 6 premi durante l’edizione 2022 dei Game of the Year, ma non l’ambito titolo di GOTY (a trionfare fu nientemeno che Elden Ring).

DIAMO I NUMERI!

Premi e nomination contano ben poco ormai. Finalmente anche su PC possiamo impersonare il dio della guerra in tutta la sua devastante furia mentre mette le mani addosso a divinità norrene del calibro di Thor e Bjorn, giusto per non rovinare la sorpresa elencando tutte le adrenaliniche boss fight. Sfruttando le capacità delle nostre build da gaming, dal 19 settembre ci è concesso di godercele al massimo del loro splendore, un’opportunità oltremodo allettante specie per chi non ha potuto farlo su console. Com’è logico che sia, questa è la versione migliore in assoluto di God of War: Ragnarok. Non che ci fossero grandi dubbi, in verità. Restando in zona ovvietà, forse è il caso di ricordare che, pur mettendo in scena uno spettacolo grafico capace di colpire forte come un gancio di Kratos dritto sulla mascella, God of War: Ragnarok è stato pubblicato su PS5 ma anche su PS4 quindi è un gioco cross-gen a tutti gli effetti.

Sangue e violenza a volontà, il dio della guerra sa come fare il papà.

Niente Ray Tracing e nemmeno FOV modificabile (ah, dio benedica le mod), sì al caricamento degli shader iniziale. La differenza tra PS5 e PC la fanno soprattutto il 4K nativo e l’assenza del blocco ai frame per second, il quale permette di raggiungere numeroni che gonfiano l’ego dei possessori di hardware da competizione. Grazie al buon lavoro svolto da Jetpack Interactive, l’esperienza risulta assai agile già in modalità “liscia” (Temporal Anti-aliasing/Nativa), basti pensare che, in fase di test, abbiamo attivato le tecnologie per l’upscaling (DLSS 3.7, FSR 3.1, Intel XeSS 1.2) soltanto per vedere fino a che punto arrivavano il frame rate, non per esigenza. Jetpack Interactive ha optato per degli interventi migliorativi poco invasivi atti ad assicurarsi che tutti abbiano modo di usufruire del gioco, anche chi lo sogna su Steam Deck (in questi giorni è stato pure tolto il requisito di 6GB di VRAM, ndr).

La differenza tra PS5 e PC la fanno soprattutto il 4K nativo e l’assenza del blocco ai frame per second, una vera goduria

La solidità del frame rate è dunque la vera star del porting, così come l’ottimizzazione generale e la scalabilità figlia di diverse impostazioni – tra cui Nvidia Reflex, Frame Generation – con cui smanettare per consentire anche a configurazioni meno recenti di farlo girare. I requisiti minimi indicano Intel i5-4670k/AMD Ryzen 3 1200, 8 GB di RAM, NVIDIA GTX 1060/AMD RX 5500 XT/Intel Arc A750, invece i raccomandati sono Intel i5-8600/AMD Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, NVIDIA RTX 2060 Super/AMD RX 5700/Intel Arc A770. A dirla tutta chi mira in alto dovrebbe tenere conto di altri requisiti, per informazioni più precise vi rimando alla pagina diretta. Noi lo abbiamo provato su un PC da gaming equipaggiato con Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5 e SSD WD M.2, prima su un LG curvo con risoluzione 1440p/180hz, poi su un LG da 2160p/60hz. In 2K, modalità liscia e impostazioni grafiche su Ultra, il gioco ha fatto registrare una media di 100 fps. Attivando l’FSR 3.1 e giocando coi preset abbiamo registrato diversi risultati: Qualità/120, Bilanciato/150, Prestazioni/170. In ogni occasione il carico sulla CPU non è mai stato eccessivo (42% di utilizzo medio, 72°), è sempre stata la GPU (100% utilizzo costante, media di 67°) a sobbarcarsi il grosso del lavoro. In 4K e impostazioni Ultra il frame rate è stato meno appariscente ma comunque godibilissimo, attestandosi nel range 60 – 90 a seconda delle opzioni attivate: Temporal AA/Nativo 60fps di media, FSR 3.1/Qualità 70, FSR 3.1/Bilanciato 80, FSR 3.1/Prestazioni 90. In 2K Kratos ha usato 15.1 GB di memoria di sistema, contro i 17.3 del 4K.

God of War: Ragnarok

L’impatto visivo è suggestivo, sempre e comunque.

Se su PS5 nel 2022 lo spettacolo è stato eccellente, su PC le cose sono naturalmente meglio. Al di là dell’apprezzabile pulizia e definizione dell’immagine, però, è proprio l’esperienza intera a trarre il maggior beneficio, come dimostra il gameplay. Quest’ultimo infatti si dimostra in forma smagliante sfiorando vette d’eccellenza mai toccate prima. Forte di una fluidità inedita, tra abilità, parate e schivate l’azione trascina nella foga della lotta quasi fosse un torrente in piena da cui non c’è scampo. Si è magnifici autori di sequenze di combinazioni in cui ogni singolo colpo – dato e ricevuto – e ogni singolo impatto fornisce la giusta sensazione di forza grazie anche al feedback aptico e ai grilletti adattivi del DualSense (a proposito: molto bene anche giocato con mouse e tastiera riconfigurabili, anzi non mi stupirei se tanti preferissero l’agilità garantita dall’adorata coppia).

FIMBULWINTER, MI SEI MANCATO

Chi ha già giocato God of War Ragnarok su PS5 forse non vedrà grandi motivi per rigiocarlo in versione PC, osservandolo da lontano. Dopo averlo visto da vicino, non posso fare a meno di pensare che siamo di fronte a un must-have per tutti quelli che non hanno avuto modo di giocarci prima: il lavoro svolto da Jetpack Interactive è valido e il gioco, tra l’altro comprensivo del DLC Valhalla, è davvero un’autentica meraviglia su PC. Ad arricchire ulteriormente l’esperienza, inoltre, ci si mettono diverse chicche come la possibilità di attivare la descrizione audio dei filmati, un plus in ottica accessibilità, o la possibilità di diminuire/ritardare la frequenza dei suggerimenti dei compagni, una novità gradita visto l’eccessivo zelo con cui i suggerimenti venivano propinati nell’originale. Bene anche il supporto ai monitor wide-screen, sia in formato Ultrawide (21:9) sia in formato Super Ultrawide (32:9), ché nei Nove Regni c’è così da tanto da ammirare che lo schermo non è mai grande abbastanza.

Niente spoiler, ma il focus sul rapporto tra i due è tanta roba.

Inizialmente nutrivo sentimenti contrastanti verso questo porting. Certamente è la migliore versione possibile di un action game statuario, saldo come un pilastro, di quelli che ognuno dovrebbe giocare almeno una volta nella vita per non tornare alla terra con dei rimpianti. Su una faccia della medaglia abbiamo una grande scalabilità e una fluidità ipnotica che, traendo il massimo dai molti frame per second sprigionati dai nostri PC, toglie le briglie al gameplay, tramutandolo in una danza ipnoticamente selvaggia da cui si viene travolti fin dal primo scenografico combattimento, attimi di gloria e sangue in cui ci si ritrova rapiti da una messa in scena clamorosamente efficace. Sull’altra faccia della medaglia c’è un porting che, sotto il profilo meramente tecnico, in sostanza ritocca con prudenza un sequel pazzesco ma comunque di due anni fa, nato cioè con le stigmate della cross-gen.

God of War: Ragnarok è un action game statuario, saldo come un pilastro, di quelli che ognuno dovrebbe giocare almeno una volta nella vita

Sulle prime mi domandavo se non sarebbe stato il caso di metterci mano più in profondità, qualche ruga a ben vedere si nota qua e là. Dopo aver affrontato il Fimbulwinter, aver vagato per i Nove Regni aiutando Atreus a comprendere la profezia di Loki e aver preso parte a un’avventura coinvolgente come poche altre nel panorama videoludico, ho compreso che va benissimo così. Il lavoro svolto da Jetpack Interactive ha senso perché, oggi più che mai, God of War: Ragnarok è un action game in terza persona dalla bellezza abbacinante, ed è veramente cosa buona e giusta prodigarsi per portare sul maggior numero possibile di configurazioni l’ultimo atto di un epico viaggio che chiunque, a prescindere dalla piattaforma e dall’hardware, dovrebbe poter vivere almeno una volta nella vita.

In Breve: Santa Monica e Jetpack ci consegnano un porting coi fiocchi, capace di portare le ultime gesta di Kratos e Atreus su una moltitudine di computer senza battere ciglio e senza rovinare la magia dell’originale, tutt’altro. Sarà anche un gioco di due anni fa, sarà anche cross-gen, ma vederlo all’opera sul proprio PC senza il freno a mano tirato – aka fps cap – e al massimo delle sue possibilità grafiche è un goduria pazzesca, davvero difficile da descrivere, di cui i freddi numeri non riescono a raccontare fino in fondo. L’occhio vuole la sua parte e God of War: Ragnarok gliela dà con gli interessi, ma poi ci pensa il gameplay a mostrare i muscoli, a placare qualsivoglia sete d’azione, di violenza e di combattimento sfruttando ogni opportunità concessagli dalla nuova, ipnotica fluidità. Sarò anche banale, ma questa è senza alcun dubbio la migliore versione possibile di Kratos ed è fantastico sapere che anche gli appassionati privi di un PC da gaming recente possono godersela. 

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD m.2
Com’è, come gira: Uno dei migliori titoli in assoluto per PlayStation 5 trasposto su PC, con tutto quel che ne consegue tecnicamente: riflessi, illuminazione, ombre e dettagli geometrici migliori, impatto visivo da mozzare il fiato e fluidità da mani nei capelli.  

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Pro

  • La furia del dio della guerra all'ennesima potenza / Il frame rate sbloccato rende ancor più ipnotico il gameplay / Può girare bene su sistemi non recenti

Contro

  • Un porting prudente di un gioco cross-gen / Graficamente, non si notano enormi differenze tra PC e PS5
9

Ottimo

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