Hearthstone: Heroes of Warcraft - Forgiati nelle Savane – Recensione

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A DISPETTO DELLO STRAPOTERE DI UTHER E JAINA, NELLA LOCANDA POSSIAMO INCONTRARE ANCHE archetipi intriganti come il Ping Mage, il Celestial Druid o il Deathrattle Demon Hunter

L’elenco non è affatto corto, le idee sono conturbanti se si osservano le liste senza soffermarsi troppo sulle percentuali, ma la proliferazione incontrollata di Paladini e Maghi non permette di aumentare le perfomance né l’utilizzo di questi mazzi. Fortunatamente i dev sono a conoscenza del problema, tanto è vero che all’inizio della prossima settimana dovrebbero giungere sei nerf d’urgenza. Recentemente, inoltre, proprio gli sviluppatori hanno cinguettato di “non volere un mazzo come il No Minion Mage così in alto nella classifica dei deck” e di sapere che Paladino e Mago sarebbero stati forti ma non fino a questo punto, perciò immagino che oggi siano loro i primi a non essere contenti. Di sicuro, visto l’andazzo, la comunità non fa i salti di gioia e non si può biasimarla.

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Naturalmente una delle poche Magie Graduate rilevanti è del Paladino. Doh!

Forgiati nelle Savane possiede alcune buone idee e degli spunti interessanti, a livello di coerenza ci siamo perché ogni elemento è contestualmente azzeccato se si pensa alle Savane warcraftiane, c’è del potenziale inespresso anche in ottica futura (come le Scuole di Magia, la divisione degli incantesimi per tipologia che idealmente aumenta la componente strategica del gameplay, oppure i Mercenari e le loro storie da scoprire), ma è anche un’espansione timida nel proporre due meccaniche come Frenesia e le Magie Graduate di cui tutto si può dire tranne che abbiano avuto un grande impatto sul gioco.

LE DUE NUOVE MECCANICHE INTRODOTTE NON SEMBRANO AVERE LA FORZA DI SPOSTARE GLI EQUILIBRI

Per motivi diversi nessuna delle due ha la forza di spostare gli equilibri sicché, ora come ora, sembrano più comparse che attori principali, ma non è detto che ciò sia necessariamente un male, perlomeno non in un momento in cui la rivoluzione è stata comunque profonda grazie all’arrivo dell’Anno del Grifone, del rinnovo del Percorso Ricompense e – soprattutto – del set Principale, 235 carte gratuite per tutti che si spera diano ai nuovi giocatori una buona base di partenza. Qui è giusto spezzare una lancia in favore del Team 5: l’impegno per rendere il gioco più moderno e accomodante con i neofiti è evidente, i limiti del F2P ci sono ancora ma la direzione è quella giusta o almeno l’intenzione lo è.

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Bene, anzi benissimo il set Principale gratuito per tutti.

È probabile che la prudenza di Forgiati nelle Savane sia dovuta al fatto che aggiungere keyword più rischiose avrebbe potuto destabilizzare ulteriormente i giocatori, rendendo ancora più complicata l’assimilazione dei numerosi cambiamenti strutturali che hanno investito Hearthstone. Sì perché se da una parte c’è un’espansione funzionale ma non scoppiettante in termini di contenuti, dall’altro non bisogna dimenticare che la rivoluzione ha comunque travolto un gioco le cui fondamenta erano le medesime dal 2014. In questo senso la scelta del Team 5 è logica, ma sia quel che sia ora la priorità è un’altra: urge un intervento per dare la possibilità anche alle altre novità di entrare in scena e mostrare cosa sono in grado di fare, ammesso che abbiano la capacità di reggere il peso dei riflettori. Purtroppo al momento un paio di gaglioffi dopati stanno monopolizzando il palcoscenico, perciò più delle chiacchiere c’è bisogno di fatti concreti per evitare l’emorragia di entusiasmo post lancio.

In breve: In controtendenza rispetto a quanto eravamo abituati, Forgiati nelle Savane non punta a stupire con effetti speciali ma ha un obiettivo diverso: fungere da prudente trait d’union tra l’Hearthstone del passato e quello che ci attende. Ci prova attraverso delle integrazioni più funzionali che spettacolari, non del tutto convincenti ma in parte bistrattate da un meta che è nemico del divertimento sano perché le performance del Paladino e del Mago soffocano gli archetipi nati o possibili dall’orgia di novità, rivisitazioni e vecchie conoscenze. La speranza è che l’intervento dei dev bilanci la situazione, consentendo alla nuova espansione di aprire come si deve l’Anno del Grifone.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i5 7400@3.00Ghz, 16 GB Ram, GeForce 1050 Ti e SSD
Com’è, Come Gira: Hearthstone non richiede configurazioni da battaglia, è noto. Artwork meno ispirati del solito, ma è anche una questione di percezione personale e gusti.

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Pro

  • Hearthstone si rinnova dalle fondamenta / Qualche nuova idea ha attecchito, alcuni archetipi inediti ispirano / Si sente una ventata d’aria fresca...

Contro

  • Il meta attuale penalizza l’esperienza / Frenesia e le Magie Graduate non brillano per originalità e impatto / …ma qualcuno (i dev) deve far circolare l’aria al più presto.
7.5

Buono

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