Nessuno se lo sarebbe mai aspettato: lui, l’esordiente sconosciuto per eccellenza, il Saetta McQueen del pedale, dopo tante fatiche ha vinto il Tour de France. Non se lo era mai filato nessuno, ma il primo a salire sul podio è stato proprio Gaetano Zanzara, classe 1995, giovane ciclista di belle speranze che aveva cominciato la sua carriera in una piccola squadra locale pochi anni prima, ma che, a furia di allenamenti e partecipazioni a gare sempre più importanti, è riuscito a bruciare tutte le tappe. Gaetano Zanzara ci ha dimostrato che con sacrificio, costanza, spirito competitivo e un po’ di fortuna ciascuno di noi, anche chi preferisce seguire il ciclismo da una poltrona in salotto e tira fuori la bicicletta dal garage solo una volta all’anno per spolverarla, può vincere il Tour de France! E questo ve lo posso moderatamente garantire anch’io, visto che Gaetano Zanzara, in realtà, è il ciclista che ho creato per provare la modalità Pro Cyclist di Pro Cycling Manager 2016. Non ha ancora vinto un bel niente, ma con il giusto impegno sono sicuro che migliorerà!
UN DEBUTTO DIFFICILE
Pro Cycling Manager è uno di quei manageriali che tornano a cadenza regolare, con qualche miglioramento (e qualche bug) in più, anno dopo anno. Se andiamo a vedere il sito, per l’edizione 2016 sono menzionate grandi novità, a partire da una grafica “notevolmente migliorata e più realistica” per arrivare proprio alla modalità Pro Cyclist che, però, era presente anche nell’edizione 2015. Amnesia collettiva di sviluppatore e publisher? Sfortunata strategia di marketing o semplice malinteso, dovuto probabilmente alle versioni semplificate per console dedicate al Tour de France? Difficile stabilirlo, sicuramente le stranezze che circondano questo simulatore sono parecchie.
Di edizione in edizione abbiamo visto crescere il livello del dettaglio
CICLISMO A TUTTO TONDO
Fatta questa lunga ma doverosa premessa, ci resta in mano un simulatore di ciclismo che, volenti o nolenti, agguanta necessariamente la maglia rosa, anche perché di fatto corre da solo. Pro Cycling Manager 2016 simula infatti la disciplina a tutti i livelli, da quello manageriale a quello atletico passando per la gestione diretta della gara, lasciandoci la libertà di decidere, a seconda della modalità di gioco prescelta, tutti gli aspetti della gestione della squadra e/o degli allenamenti individuali, senza tuttavia impedirci di scendere direttamente sull’asfalto in una gara “mordi e fuggi” con cui affinare le nostre strategie di direttore tecnico.
la gestione degli aspetti economici e gestionali avviene per mezzo di schermate testuali
Nella modalità carriera, l’edizione 2016 aggiunge le aspettative degli sponsor: concorderemo con loro degli obiettivi da raggiungere e le sponsorizzazioni dipenderanno direttamente dai nostri risultati. Più ambiziosi saranno gli obiettivi e maggiori saranno i possibili introiti, ma anche la facilità con cui potremo deludere il “mecenate” di turno e perdere tutto. In modalità Pro Cyclist, invece, possiamo dimenticarci delle questioni economiche e concentrarci unicamente sulla carriera di un singolo ciclista, portandolo al successo di gara in gara, dopo aver soppesato nel migliore dei modi le fatiche a cui dovrà sottoporsi durante gli allenamenti. In tutti i casi possiamo misurarci in singolo ma anche in multiplayer, organizzando veri e propri tornei con gli amici di Internet, oppure aggregandosi nella stessa squadra e ricoprendo ruoli diversi.
Insomma, come sempre di carne al fuoco ce n’è moltissima, e se siete appassionati di ciclismo non potete lasciarvi sfuggire questo gioco per nessun motivo. A meno che, naturalmente, non facciate parte di quella schiera di saggi che, questi giochi, preferisce comprarli un anno sì e uno no, e questo sia l’anno sbagliato.
Ennesima riconferma per Pro Cycling Manager che, nell’edizione 2016, raccoglie tutta l’eredità dei capitoli precedenti. Tanto nel bene, con la simulazione a tutto tondo e la grafica realistica delle gare, quanto nel male, con i bug e le problematiche che assillano il manageriale di Cyanide a ogni uscita. Se apprezzate il ciclismo amerete praticamente tutto di questo gioco; se siete alle prime armi apprezzerete soprattutto la traduzione in Italiano di tutti i testi, ma questo voto ovviamente non vale per chi purtroppo non apprezza il genere. Senza “empatia”, infatti, arriviamo giusto a strappare il sei.