Nioh - Drago del Nord - Recensione

PS4

Lo so, buona parte di voi è inalberata come yokai. Avete dedicato tantissimo tempo a Nioh, salendo di livello ben oltre i limiti delle umane capacità, battendo con vigore la Via del Forte tanto da fare a pezzi boss potentissimi senza il minimo sforzo. E adesso? Adesso, con la patch 1.08 il quantitativo di amrita per salire oltre il livello 233 (orpo!, ma non avevate altro da giocare in questo periodo?) è stato ricalcolato, lasciandovi con i conti che non tornano e un misero libro della reincarnazione nell’inventario come virtuale pacca sulla spalla. Io non mi scompongo più di tanto, per il motivo che spiegherò a breve, ma conosco gente che ha preso il “delivellamento” molto, ma molto male.

“NON HAI SPERANZA DI UCCIDERE QUESTO DEMONE!”

Se siete sopravvissuti alla pugnalata, questa patch introduce anche i contenuti della prima delle tre espansioni previste per Nioh, ambientati tra le nevi della regione Tohoku alle prese con il mio amico Masamune Date (sì, abbiamo sviluppato una stima reciproca nella serie Sengoku Basara di Capcom, dove il suo carattere – modellato sul movimento giovanile “yanki” – lo ha reso il mio personaggio principale, ma non divaghiamo). Date è qui il signore della guerra che – zitto zitto – sta accumulando pietre dello spirito, un fatto che ha stuzzicato la curiosità del fedele Hanzo.

Nioh Drago del nord immagine PS4 05

Drago del Nord si riallaccia a quelle ultime, sibilline sequenze del vero finale

Se avete finito il gioco base assistendo al vero finale, sapete già quello che vi aspetta, dato che Drago del Nord si riallaccia immediatamente a quelle ultime, sibilline sequenze. Creduto morto, Anjin torna in Zipangu per salvare la pellaccia del vecchio amico ninja attraverso dieci missioni (tre principali e sette secondarie) che hanno tutta l’intenzione di non fare sconti a nessuno. Il livello consigliato per la prima è intatti 150 (!), una barriera che potrebbe scoraggiare chi, come me (ecco il motivo per cui i cambiamenti della patch non mi hanno scosso particolarmente), si è accontentato di completare il gioco principale senza dedicarsi particolarmente a missioni crepuscolo e NG+, ché c’era in uscita un mare di roba tra cui Breath of the Wild e Persona 5, e bisognava organizzare per bene i tempi.

In altre parole, il mio William di livello 109 ha faticato un filo nel superare anche la prima missione, ben conscio che il massiccio guadagno di amrita e la (ri)uccisione di parecchi Redivivi ha permesso di potenziarmi decentemente, migliorando le mie caratteristiche e mettendo le mani su equipaggiamento divino come si deve prima di aver la meglio su un boss che – di base – amava uccidermi con un paio di colpi. “Questione di riflessi”, come amava ricordarci il vecchio Jack Burton, assieme al solito, scontatissimo amuleto del bradipo e al potere a tutto tondo dell’inseparabile Suzaku.

A SPASSO PER IL TOHOKU

A proposito degli spiriti guardiani, Drago del Nord ci permette di portarne in battaglia due, sfruttando appieno i bonus del principale e alcuni del secondario. Il folkloristico “bestiario” è stato tra l’altro ampliato da un paio di nuovi elementi che richiederanno un punteggio in spirito superiore al solito 25 per attivare tutti i loro vantaggi.

Nioh Drago del nord immagine PS4 02

Un nuovo livello di difficoltà, la Via del Demone, offre missioni di livello 400

Alla luce di quanto detto, se un personaggio scarso come il mio è riuscito in una manciata di giorni ad arrivare al termine dell’avventura – sorretto da un corroborante mix di testardaggine, pazienza, grinding e improperi – uno debitamente potenziato e forte del livello consigliato metterà a ferro e fuoco gli avversari dell’espansione in un paio di serate senza troppi patemi. Il tutto sullo sfondo di un level design piacevole (ma mai particolarmente brillante) e qualche nemico nuovo, nulla che riesca a togliere a Drago del Nord quella patina da more of the same che si porta dietro dall’inizio alla fine.

Per quasi dieci euro l’offerta non è neppure malvagia, considerando che il Tohoku mette a disposizione tra i suoi souvenir l’odachi, una spada gigantesca con un proprio albero delle abilità da sbloccare e relativa missione nel dojo, affrontabile però raggiungendo l’apposito livello di maestria. Essendo un taglierino troppo cresciuto, l’odachi scala il danno con l’attributo Forza: tenetelo bene a mente, nel caso decidiate di percorrere la sua strada. E se proprio il vostro coraggio leonino vi consente di ridere di fronte a future (io non mi fiderei più, a questo punto) perdite di livelli, con l’arroganza di chi sa abbracciare le sfide, potrete giocare a un nuovo livello di difficoltà, ovvero la Via del Demone (Shura no Michi) terminando la Via del Forte; un’aggiunta che, per molti, varrà da sola i soldi spesi per Drago del Nord. Con missioni di livello 400 (!) e oltre, assieme ad armi divine ancora più potenti da collezionare, ne avrete di yokai da uccidere in attesa della prossima espansione.

Per il prezzo che chiede, Drago del Nord offre un rispettabile quantitativo di contenuti. Una arma unica con cui giocare, missioni relativamente impegnative e un nuovo livello di difficoltà faranno felici chi è rimasto incuriosito dal cliffhanger alla fine del gioco base. Non aspettatevi però una longevità da manuale se, come me, vi accontentate semplicemente di completare il gioco senza investire ore supplementari nel livellamento pazzo e disperato.

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Pro

  • Una nuova arma fa sempre piacere.
  • Per meno di dieci euro il rapporto qualità/prezzo è garantito.
  • La Via del Demone permette di continuare a livellare senza annoiarsi.

Contro

  • Nessun aspetto è particolarmente memorabile.
  • Oggettivamente breve.
8

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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