Pronti a diventare vere rock star? Tirate fuori i pantaloni di pelle più stretti che avete e salite sul palco a fare air guitar come mai prima d’ora: Unplugged è qui per realizzare il vostro sogno.
Sviluppatore / Publisher: Anotherway / Vertigo Games Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC VR, Oculus Quest Data di Lancio: 21 ottobre
I videogiochi mi hanno cambiato la vita. E non intendo solo dire che sono un hobby che mi accompagna più o meno quotidianamente. Ce n’è stato uno, in particolare, che ha avuto un impatto che è andato ben al di là del mondo videoludico. Era il 2009 o 2010, e dopo un lungo dibattito interiore decisi finalmente di comprare Band Heroes con tutti gli strumenti: a parte le serate spettacolose passate con gli amici, quel gioco fu il motivo per cui cominciare a suonare la batteria, quella vera.
Nuovo strumento, nuove amicizie e nuove esperienze, che fanno ancora parte della mia vita dopo più di dieci anni. Ecco, ho la sensazione che Unplugged possa avere lo stesso valore per tanta gente, per cui drizzate le antenne.
UNPLUGGED PER MODO DI DIRE
Mettiamo subito le cose in chiaro: Unplugged si gioca senza controller. Ebbene sì, perché finalmente siamo arrivati al punto in cui la tecnologia hand tracking è sufficientemente sviluppata da andare oltre all’utilizzo nell’interfaccia dei menù del Quest o a qualche esperienza isolata reminiscente delle tech demo che mettono in mostra le potenzialità di una certa tecnologia. Ora, fermatevi un attimo a pensarci: qual è il genere migliore da giocare con le mani assolutamente libere? Uno shooter? Mm, non direi, preferisco avere un controller in mano con un grilletto. Forse un puzzle game, in cui manipoliamo gli oggetti in maniera più naturale che mai. Ci stiamo avvicinando, ma la risposta è un’altra, ed è molto semplice. Air guitar. Sì, air guitar: la gloriosa pratica di far finta di avere una chitarra in mano e scatenarsi tra riff e assoli della musica rock più tosta. Dai, ammettete di averlo fatto, magari sotto la doccia, o saltando sul letto in camera con la musica a palla. Che figata, no?
Unplugged ci fa vivere questa esperienza, mettendoci in mano una chitarra virtuale che controlliamo, appunto, solamente con le mani, in un rhythm game concettualmente simile a Guitar Hero ma che, proprio grazie all’hand tracking, acquisisce uno spessore di tutt’altro livello. Lungo il manico della chitarra, abbiamo quattro sezioni, e le note che dobbiamo seguire possono essere di diverso tipo: quelle normali vanno suonate dando un colpo di plettro al momento giusto, poi ci sono le note “vibrato” in cui non serve l’accompagnamento del plettro, e quelle vibrate in cui si massimizza il punteggio agitando il manico stesso, proprio come una vera rock star.
Il repertorio di Unplugged include pezzi più o meno nuovi ma comunque di assoluto livello e dalla chiara connotazione rock
AMPLIFICATORI A MANETTA
I tre livelli di difficoltà potrebbero sembrare pochi, ma già a livello “Normale” ci vuole parecchio impegno per ottenere punteggi alti. Per sbloccare i livelli successivi serve infatti raggiungere degli obiettivi ben specifici e niente affatto immediati. Sarò io una schiappa? Può anche essere, d’altra parte ve l’ho detto, io suono la batteria. Se da una parte questo approccio ci obbliga a migliorare le nostre performance nelle canzoni già a disposizione, ciò costituisce anche un blocco per i giocatori più casual che vorrebbero semplicemente provare tutti i pezzi nel repertorio di Unplugged, magari anche a “Facile”, senza doversi sbattere troppo. L’assenza di modalità è in effetti l’unico vero problema del gioco, che non ha alcuna opzione libera, né la possibilità di provare e riprovare brani interi o pezzi di essi senza la spada di Damocle del punteggio. In fondo, anche Beat Saber permette di rallentare il tempo per facilitare l’apprendimento dei segmenti più complessi. Proprio come è poi davvero successo con il capolavoro di Beat Games, è lecito aspettarsi un supporto degli sviluppatori nei prossimi mesi, o anni, a seconda del riscontro di pubblico che otterranno, con il probabile rilascio di nuovi pezzi e, perché no, anche delle modalità attualmente assenti. Per ora, però, possiamo solo incrociare le dita e aspettare fiduciosi.
le soddisfazioni più grandi arrivano quando ci si abbandona alla musica e al suo ritmo senza porre un’attenzione ossessiva alle note che scorrono sul visore
In Breve: Unplugged è uno di quei giochi che fa solo una cosa, all’apparenza molto semplice, ma la rende così divertente che non si smetterebbe mai di giocare. In realtà sono convinto che la mappatura delle note sia stata un’impresa meno banale di quanto potrebbe apparire in apparenza, e il fatto che il risultato appaia così naturale e istintivo va riconosciuto agli sviluppatori di Anotherway come merito assoluto. Peccato solo che la campagna blocchi molti pezzi dietro al raggiungimento di certi obiettivi che non tutti potrebbero aver voglia di raggiungere.
Piattaforma di Prova: Oculus Quest 2
Com’è, Come Gira: Su Quest 2 ovviamente non ci sono impostazioni con cui smanettare da veri PCisti, ci si cala il visore in testa e via andare, questa volta senza nemmeno doversi preoccupare di aver lasciato i controller in giro.